Capitolo trentadue

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Poco dopo,dal salotto uscì anche Gemma.
All'istante Louis si staccò da Harry,aveva paura che Gem li prendesse in giro.

L'unica cosa che fece la ragazza però, fu avvicinarsi a suo fratello e dire
"Mi dispiace, davvero. È tutta colpa mia."

Harry si sforzò di accennare un sorriso,siccome non voleva che la sorella si sentisse in colpa,quando la colpa era solo di Des.
"Hai fatto la cosa giusta,almeno adesso sappiamo la verità."

"Forse dovremmo andare a parlare con Nick per fargli capire che Harry non c'entra niente con tutto questo."
Osò intromettersi Louis.

"Lou ha ragione."
Acconsentì Gemma.

"Cosa? Mi stai dando davvero ragione?"
Chiese il ragazzo dagli occhi blu,molto sorpreso.

Il riccio rimase in silenzio ad osservare la scena,facendosi scappare un sorriso divertito.

La ragazza roteò gli occhi.
"Sí e andiamo,prima che io cambi idea."

Insieme,e con passi cauti,i tre scesero in cantina.

Non appena chiusero la porta si udì la voce di Peter, che era rimasto per fare la guardia.
"Desmond? Sei tu con il caffè?"

"Non credo che il caffè arriverà molto presto."
Rispose Harry, guidando gli altri verso la cella.

"Oh,siete voi. Che ci fate qui?"

"Noi vorremmo parlare con lui."
Louis indicò Nick,che era seduto a terra dietro le sbarre.

Il ragazzo dai capelli neri alzò lo sguardo, che prima aveva puntato sul pavimento, e lo spostò sui quattro.
"E se io non volessi parlare con voi?"

"Non credo che tu abbia molta voce in capitolo, Nicholas. O forse dovrei dire <fratellastro che mio padre non ha mai accettato>?"

Non appena Gemma pronunciò queste parole,Nick si irrigidì visibilmente.
"Cosa volete da me adesso? Umiliarmi perché nemmeno il mio stesso padre mi ha voluto?"

Peter alzò un sopracciglio,leggermente in confusione.
"Di che state parlando?"

Louis fece per aprire bocca, intento a spiegare tutto al dottore,ma Harry gliela tappò con una mano.
"Peter,vai di sopra. Resteremo noi a fare la guardia."

Il medico,stanco di essere stato tutto il tempo lì, non se lo fece ripetere due volte e corse di sopra.

A questo punto,tutti puntarono lo sguardo su Nick.

"Nick,noi vogliamo solo farti capire che Harry non c'entra niente con le scelte di Des."
Cominciò a parlare Louis.

"Non mi interessa, lui ha rubato tutte le sue attenzioni! Probabilmente,se nostro padre non avesse avuto altri figli maschi,sarebbe venuto a cercarmi per avere qualcuno a cui poter insegnare a controllare la trasformazione e tramandare le storie di famiglia!"

A freddare il ragazzo dai capelli neri ci pensò Gemma,con una delle sue solite frasi menefreghiste e veritiere.
"No,Nick. Questo non sarebbe mai successo in ogni caso e lo sai anche tu."

Dopo un attimo di esitazione, Nick rispose.
"Tu stai zitta,che dopo aver saputo la verità sei scappata da me."

Per la prima volta in tutta la sua vita,Gemma venne zittita.

"Nick,se solo tu capissi noi ti lasceremmo liberi."
Louis era una persona incapace di portare rancore per tanto tempo e già era disposto a perdonare il suo rapitore.

Il riccio digrignò i denti, come per trattenersi dall'urlare che lui non avrebbe mai lasciato libero Nick,dopo quello che aveva fatto a Louis.

"Non mi importa il tuo perdono, ragazzino. Potrete tenermi rinchiuso qui per tutto il tempo che vorrete, ma io prima o poi mi libererò e a quel punto ammazzerò il tuo amato Harry."
Mentre parlava,si avvicinò alle sbarre di aconitum e ci posò le mani sopra.
Al contatto prolungato con lo strozzalupo, Nick inizió a sentirsi debole,ma non per questo cancellò via l'espressione minacciosa dal suo volto.

"Ne ho abbastanza di te,domani ti uccideremo."
Detto questo,Harry afferrò delicatamente Louis per un polso ed uscì dalla cantina,lasciando la sorella lì.

"Har,non voglio che tu ti arrabbi così tanto per una persona come lui."
Mormorò Lou.

"Possibile che tu non capisca? Lui è un fottuto maniaco omicida! Che fine ha fatto tutta la rabbia che provavi nei suoi confronti fino a poco fa?!"
Urlò Harry.

"A me fa pena."
Disse Louis in un sussurro, per paura che Harry si arrabbiasse anche lui.

Il riccio però non si arrabbió, più che altro fu sorpreso da quelle parole.
"Scusa,non volevo urlare contro di te. So che hai un cuore d'oro e per questo ti dispiace per Nick,ma devi capire che lui non è una persona sincera. Nick è una volpe,cerca sempre di cambiare la situazione a suo favore e farà così ogni volta che gli capiterà l'occasione. Capisci?"
Il tono di Harry questa volta era gentile.

Louis si limitò ad annuire, riflettendo sulle parole del riccio.

"Ho un'idea,Lou. Domani sera ti porto a cena fuori,così magari ci distraiamo un po' da tutto questo. Cosa ne pensi?"

Non appena Louis ricevette quella proposta,i suoi occhi luccicarono per la gioia.
"È un appuntamento, Styles?"

"Forse,Tomlinson."
Rispose Harry,con un sorriso sghembo.

"Va bene, ci sto. Il mio primo appuntamento ufficiale,emozionante."

"Sei serio?"
Chiese Harry,divertito.

"Non è colpa mia se tu non mi hai mai invitato ad uscire."
Borbottò Louis,incrociando le braccia al petto.

"Quindi non hai mai frequentato nessuno a parte me?"
Il ragazzo dagli occhi verdi aveva sempre saputo che Louis non aveva tanti amici,ma non riusciva a credere che nessuno avesse mai provato ad avvicinarsi ad un ragazzo così bello come lui.

"Non fingere di non saperlo,ormai so che mi hai sempre seguito di nascosto."

"In realtà per più di un anno mio padre mi ha vietato di seguirti."
Harry sembrava quasi imbarazzato.

"Ah sì? E perché mai?"
Domandò Louis,curioso.

"Perché standoti sempre dietro avevo cominciato ad affezionarmi a te e aveva paura che questo potesse ostacolare il nostro piano."

Questo fece capire a Louis che,in fondo,una parte di Harry era stata sincera con lui sin dall'inizio e, per una strana ragione,un sorriso spontaneo si formò sul suo volto, addolcendo i suoi bellissimi lineamenti.





















Nel prossimo capitolo ci sarà l'uscita dei Larry,quei poveri ragazzi meritano un po' di tregua ahahah.

A presto♡

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