As handsome as the night

Capitolo sei

Il giorno seguente arrivò in fretta,nonostante la difficoltà di Louis a prendere sonno,d'altronde c'era abituato.
Diciotto anni,ormai sei proprio un ometto,avrebbe detto di sicuro Johannah se fosse stata ancora viva.
Lei trattava sempre Lou come una persona adulta e lui la amava per questo. Tutti gli ripetevano di continuo che era ancora un bambino,ma Johannah,nonostante non volesse farlo crescere,lo trattava come si tratta una persona qualunque.
Quando era con lei Lou era libero di fare e dire ciò che sentiva,perché è proprio così che una persona si costruisce il proprio cammino,ripeteva di continuo sua madre.

Louis quel giorno si svegliò molto tardi,era mezzogiorno circa quando i suoi occhi si schiusero.
Una volta sceso al piano di sotto trovò già la tavola apparecchiata e un pacco al suo posto,vicino al quale sedeva Mark.

"Finalmente il mio uomo si è svegliato."
Disse il padre di Lou sorridendo.

"Papà, avevamo detto niente regali per Natale."
Lo rimproverò Louis,riferendosi al pacco incartato.

"Già, per Natale,ma quello è per il tuo compleanno. Forza aprilo."
Esordì l'uomo entusiasta.

Il ragazzo dagli occhi blu fece come detto,adorava ricevere regali,ma succedeva di rado.
Sotto l'involucro di carta colorata trovò un bracciale di ferro con un ciondolo a forma di lupo in oro bianco.
Appena lo vide le sue iridi azzurre diventarono ancora più belle e splendenti.

"Papà, ti sarà costato una fortuna."
Bisbigliò incredulo.

"In realtà è un vecchio cimelio di famiglia. Non sei l'unico dei Tomlinson a credere ai lupi mannari,sai? O almeno non lo eri."
Specificò Mark.

"Cosa intendi?"

"Tuo nonno era un appassionato delle arti oscure e dei licantropi, proprio come te.
Passava giorni interi a leggere manuali molto simili ai tuoi e di notte vagava nel bosco in cerca di prove.
Una notte di queste non tornò più e sul suo cuscino trovammo solo questo,il suo bracciale che non toglieva mai."

Louis rimase in silenzio ad ascoltare la storia.
Non aveva mai conosciuto suo nonno,il quale era nato in California, al contrario di lui che ci si era trasferito da bambino.

Padre e figlio si sedettero in tavola intenti a mangiare,quando suonò il campanello.
Mark corse ad aprire,era Harry.
Doveva essere venuto per portare via Lou.

"Salve signore, c'è Louis?"
Chiese il riccio sbirciando alle spalle dell'uomo.

"Certo,accomodati."

Harry entrò ed andò diretto nella sala da pranzo,come se sapesse dove si trovava il suo amico.

"Non vorrai mica mangiare? Ho preparato dei piatti da chef per il mio maggiorenne preferito."

"Hai davvero organizzato una festa per me?"
Chiese Lou incredulo.

"Certo,ho invitato anche i tuoi compagni di classe."
Rispose Har sorridendo.

"Sei serio? Io odio i miei compagni di classe e loro odiano me!"

"Chi odia chi?"
Fece irruzione Mark nella conversazione.

"Nessuno odia nessuno,papà. Ora io vado con Harry che mi ha organizzato una festa."
Spiegó Louis al padre.

"Wow,Harry come facevi a sapere del suo compleanno?"

Un attimo,ma non era stato Mark a dirlo ad Harry?
Lou fece un'espressione confusa, ma per non mettere Haz in imbarazzo lo afferrò per il polso ed uscì velocemente di casa portando con sé il suo nuovo bracciale.

Quando furono soli finalmente il più piccolo disse
"Certo,ti aveva detto mio padre del compleanno. No?"

"Vuoi sapere come ho fatto a venire a conoscenza della tua data di nascita?"
Chiese il ragazzo dagli occhi verdi.

"Beh,magari mi farebbe piacere sapere che il mio unico amico non è uno stalker omicida che cerca informazioni su di me per poi farmi fuori."
Rispose Louis tutto d'un fiato.

"Magari potrei esserlo."

"Ah sì? Se proprio devi fare lo stalker di qualcuno,scegliti una preda migliore."

"Sai perché ho scelto te?"

"Perché hai scelto me?"
Domandò il ragazzo dagli occhi blu.

"Un lupo osserva tante stelle,ma ulula solamente alla luna."
Gli rispose Harry.

Louis sorrise,ma subito cercò di camuffarsi coprendo la sua faccia con le mani.
Probabilmente Haz notò il suo imbarazzo per via di quella frase, però fece finta di nulla.

Quando arrivarono alla grotta non c'era ancora nessuno.

"Sai cosa Harold?"
Disse all'improvviso Lou.

"Cosa nano?"
Chiese Harry,sottolineando l'ultima parola per vendetta.

"Io non ci voglio nessuno nella mia grotta,a parte te. Per cui ora aiutami."

Dopo aver parlato Louis si avvicinò all'ingresso della caverna e iniziò a spingere il grosso "portone" di pietra per chiudere l'entrata.
Harry si affrettò ad aiutarlo ed una volta fatto disse

"Ora che ne faremo di tutto il cibo?"

"Mangeremo noi i tuoi magnifici piatti da chef. A proposito, dove sono?"
Chiese il festeggiato.

Harry si avvicinò ad un tavolo coperto e tirò via una tovaglia mostrando una cinquantina di panini,scatenando così la risata di Louis.

"Perché ridi? Si può sapere?"

"Oh,per nulla. Stavo pensando solo al fatto che si,sei davvero un bravissimo cuoco."
Rispose Lou continuando a ridere.

Il riccio offeso prese un panino e lo morse,per poi dire con la bocca piena
"Allora li mangerò tutti io."

"Non se ne parla proprio,tesoro."

Louis corse verso Harry e gli strappò il panino di mano per poi mangiarlo tutto velocemente, ed in fine fece il dito medio ad Harry.

I ragazzi passarono un paio di ore a ridere e scherzare,poi Lou si ricordò del bracciale del nonno e lo tirò fuori dalla tasca dei jeans.

"Harry,mi allacceresti questo?"
Chiese gentilmente all'amico.

"Certo. Cos'è?"
Rispose lui avvicinandosi.

"Niente di che,un vecchio bracciale che apparteneva a mio nonno."

Harry prese il bracciale,ma appena lo sfiorò si allontanò come se si fosse bruciato.

"Tutto bene Haz?"

Louis prese la mano di Harry fra le sue e la accarezzò preoccupato.

"Si,credo di essermi solo graffiato con i denti di quel ciondolo."
Spiegó il ragazzo più grande mostrando un lembo di pelle arrossato.

"Lascia perdere, mi farò aiutare da mio padre per metterlo. Ora torniamo alla nostra festa."
Lou sorrise per rassicurarlo.

So che è tardi,ma avevo voglia di aggiornare ahahah.
Tecnicamente non è ancora mezzanotte, quindi auguri a tutti per Natale♡
Spero che la storia vi piaccia,a preso☆