I giorni passavano in fretta ed erano tutti abbastanza piene di cose da fare..io e zia ci sentivamo tutti i giorni e come sempre parlavamo a lungo delle nostre giornate,e di come mi trovavo in quella grande città .Una mattina dopo aver fatto le mie cose,provai com'ero solita fare a chiamare zia senza pero avere nessuna risposta.Iniziai ad agitarmi e ad andare avanti e in dietro della stanza,provai varie volte a chiamarla ma niente..cercai di non farmi mille pensieri brutti, ma mi sembrava di impazzire dopo un po Cristian entro in camera e vedendomi in quel modo si preoccupò e mi disse:<<che c'è Stefy??>>lo abbracciai e gli dissi:<<sono preoccupata, zia non mi risponde!!>>Cristian mi abbraccio e mi disse:<<non ti preoccupare, magari e andata a fare la spesa,oppure non ha sentito il telefono >>non so perchè non riuscivo a convincermi,dopo un po Cristian mi disse:<<ascolta io esco, verrò più tardi ok musona!!>>gli risposi:<<e dove vai?>>Cristian:<<non essere giù Stefy!!vedrai che zia starà bene su!!>>.Gli accennai un sorriso e quando Cristian se ne andò mi buttai pensierosa sul letto..dopo circa 2 ore usci,e mi feci una lunga passeggiata in quel grande quartiere, dove c'erano villette circondate da bellissimi e curatissimi giardini..dentro di me mi chiedevo che stessi facendo in quella città sola senza zia, arrivata davanti un parco mi sedetti su una panchina e pensai alla mia vita,alla mia adolescenza che non riusci mai a vivere,e a come amavo e speravo di essere felice. Mi incamminai per quella via quando mi fermai davanti la casa dei miei genitori,osservai per un po quella casa che era meno curata delle altre e col cuore a mille presi le chiavi ed entrai.Mi faceva strano guardare quel grande giardino abbandonato,dopo aver girovagato per tutto il giardino entrai dentro casa, era tutto ricoperto da teloni bianchi mi piangeva il cuore sentire quel silenzio,salì sopra e fui attratta da due colori fucsia e viola,i miei colori preferiti. Alzai un telone e vidi una scrivania, con una foto dei miei genitori che abbracciavano una bimba, me...scoppiai a piangere chiedendomi il perché della loro morte e del perché fosse accaduto a me ,notai che la casa era piena di foto mie e dei miei genitori e con rabbia e dolore tolsi tutti i teloni bianchi,e vidi tutti i mobili e un piccolo passeggino con una medaglietta con su incisa una frase (Sarai per sempre il nostro speraglio di luce,gioia e felicità.. da mamma e papà )una lacrima scese sul mio viso,e il mio respiro diventava sempre più pesante .Fu strano guardare quella che sarebbe dovuta essere la mia casa,era bellissima e ripetevo nella mia mente (PERCHE' MI AVETE LASCIATA PERCHE'??)dopo qualche ora il mio cellulare squillò ed era Cristian,che mi chiedeva dov'ero..con voce rauca dal tanto pianto gli dissi :<<sono a casa dei miei Cry!!>>Cristian:<<Stefy!!aspetta che arrivo..>>.Dopo un po arrivo Cristian che senza dire nulla mi abbraccio,mentre io piangevo come una bambina e stringeva tra le mie mani una foto dei miei..arrivata a casa di Nataline pranzai, e poi andai su in camera e mi coricai sul letto,apprezzavo tantissimo Cristian per tutto l'affetto che riusciva a darmi,era una persona che adoravo.Dopo un po mi addormentai e dopo qualche ora mi svegliai e vidi Cristian accanto a me che mi guardava e sorridendomi disse:<<buongiorno musona!!>> sorrisi e gli dissi:<<ma che ore sono??>>Cristian:<<le 22:00.>>avevo dormito tantissimo, mi alzai con i va pelli Spettinato e un viso distrutto e gli dissi:<<Cry mi porteresti fuori??ho bisogno di usciree!!>>Cristian:<<certo preparati che usciamo,prendiamo la macchina di Nataline.>>dopo qualche ora fini di rendermi presentabile ed io e Cristian uscimmo con la macchina di Nataline ,girovagammo per un po.. quando ci fermammo in un Pub bellissimo pieno di persone e presi mo da bere,dopo varie chiacchiere ritornato a casa.
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grazie di esistere
RomanceStefy una semplice ragazza che da sempre viene tormentata dal suo passato, tanto da non riuscire ad essere felice... Vive a Parigi da zia Delia, un anziana di 79 anni che 6 anni fa si prese la responsabilità di averla in affido. Zia Delia e il suo m...