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Entrai barcollando in un Pub,mi sedetti su un divanetto e aspettai che il cameriere si avvicinasse..<<Posso portarti qualcosa?!?>>mi disse il cameriere,<<s-sii..>>risposi con poca voce e confusa,il cameriere preoccupato mi disse:<<stai bene??>>lo guardai e sorridendogli gli dissi:<<portami un bicchiere di grappa,e sparisci!!!!>>il cameriere con un viso stupito mi disse:<<ok va bene,come vuoi tu!!>>...mi guardai intorno e c'erano tantissimi giovani,chi parlava, chi beveva,erano tutti in ottima compagnia chi era sola e ubriaca ero io.Dopo un pò arrivo il cameriere con il mio bicchiere di grappa,lo bevetti in un solo sorso e mi alzai,mi sentivo triste e sola.Barcollando cercai di uscire fuori dal locale quando incciampai addosso ad un ragazzo,gli chiesi scusa e usci dal locale.Camminai per un bel po senza sapere dove stessi andando, non so perché ma avevo la sensazione che qualcuno mi seguisse,mi guardavo attorno cercando di vedere se ci fosse qualcuno, ma ubriaca com'ero non riuscivo a capire nulla,caddi a terra cercai di rialzarmi ma debole ricaddi e poi il buio...Il mattino dopo addormentata,e confusa aprii gli occhi e notai che non ero nel mio letto, ne tanto meno in camera mia,mi spaventai e alzandomi di scatto vidi di fronte il letto seduto su una poltrona ,un ragazzo con una maglia bianca e dei jeans che mi fissava... <<chi sei??e dove sono??>>guardandomi mi disse :<<tranquilla non aver paura,ti ho portato qui perché ieri sera eri u...>>non lasciai che finisse che gli dissi imbarazzata:<<lo so cos'è successo ieri sera!!adesso però devo andare>> mentre mi dirigevo verso la porta mi sentiì afferrare dal braccio, mi voltai e guardandolo negli occhi mi disse:<<aspetta ti accompagno>> annui e sali nella sua enorme auto nera. Mi sentivo molto imbarazzata, riuscì a dirgli solo la via di casa, mentre lui non riusciva a staccare gli occhi da me. Arrivati davanti casa lo ringrazia, e prima di scendere mi chiese come mi chiamassi:<<Stefy>> gli risposi, dopo di che  scesi dall' auto e prendendomi le chiavi cercai di aprire il cancello, che come al solito non si voleva aprire, dopo un pò lui si avvicinò a me e mi disse:<<ti serve aiuto?>> lo guardai e gli porsi le chiavi ringraziandolo, dopo mi porse le chiavi e mi disse:<<piacere Samuel>> gli risposi:<< piacere di conoscerti>> chiusi il cancello e lasciando Samuel guardarmi, entrai in casa. Volevo scomparire non potevo credere ai miei occhi cosa mi fosse successo. Salì  su mi feci una doccia e mi sdraiai sul letto, non facevo altro che pensare alla mia vita, e come mi sentissi sola in quella grande casa. Il giorno dopo ricevetti una chiamata da Cristian:<< ciao musona, come stai?>> Io scoppiando a piangere gli risposi:<<male!! Dove sei Cry ho bisogno di te.>> Cristian:<<lo so Stefy ma ti prego si forte e non essere triste, che presto arrivo>> Sorridere? Come dovevo fare ad essere felice se ogni qual volta che cercavo di dimenticare, il passato riaffiorava. Dopo la chiamata di Cristian, non mi sentivo per niente sollevata, strinse a me un cuscino e pensai a come poter non soffrire più... erano le 23, sentivo di essere in prigione in quella grande casa, cosi sali su in casa e mi preparai. Andai in una via di Manhattan, piena di locali, e in mezzo a quei grandi grattacieli mi sentivo piccola come una formica, rimasi ferma sul marciapiede e  osservail  la tantissima gente che mi scorreva d'avanti e pensavo che avrei anch'io   voluto una vita normale come tante altre ragazze della mia età.







grazie di esistereWhere stories live. Discover now