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Entrai in un Pub,quando un ragazzo mi disse con aria spavalda oltre che ubriaca:<<vuoi bere bellezza??>>lo guardai nauseata e gli dissi:<<no grazie!!!>>ed usci dal locale,dopo un po sentì dei passi, mi voltai e vidi quel ragazzo k cercava di venirmi contro, lo spinsi e scappai. Ricordo di aver pianto, ero sola senza nessuno così entrai in una discoteca, mi sedetti in un tavolino quando si avvicinò una ragazza e mi disse <<Posso portarti qualcosa?>>, volevo rispondergli veleno, ma accennadogli  un sorriso dissi: <<qualsiasi cosa che sia alcolico>>, sorrise e mi disse: <<ok va bene!>> Dopo pochi minuti mi portò un bicchiere piccolo con dentro un liquido verde, lo bevetti in un sorso, e facendo una smorfia mi alzai a ballare. Ammetto che quell'alcolico mi fece non solo sorridere, ma sentire al settimo cielo. Ovviamente dentro di me sapevo di non essere realmente io.. ballando, in mezzo a tanti giovani, sentiì delle grandi mani calde poggiarsi sui miei fianchi, all'inizio ammetto di non averci fatto caso, pensando che fosse l'alcool a farmi quell'effetto, quando voltandomi vidi Samuel, il ragazzo che la sera prima mi aiutò a ritornare lucida a casa, ci guardammo per un bel po senza dire nulla, dopo un po mi lasciai portare fuori dal locale. Samuel:<<che strano il destino, posso sapere perché mi spunti sempre davanti?>>, lo guardai cercando di capire cosa dicesse, quando barcollando caddi su di lui e gli dissi:<<non conosco il destino...e poi chi sei tu a stare sempre intorno a me!>>. Samuel sorrise e mi disse appoggiandomi il suo caldo giubbotto addosso:<<il tuo angelo custode!>>, sorrisi e con il suo aiuto mi fece sedere su una panchina, guardavo un punto nel vuoto mentre lui mi fissava e mi diceva con voce sensualissima: <<sei così bella, che piaci tantissimo anche all'alcool al punto di non voler senese andare>>. Lo guardai e di sicuro non volevo fare scendere nessuna lacrima davanti a quel ragazzo a me sconosciuto, purtroppo i miei occhi si riempirono e una lacrima rigò il mio viso. Samuel mi abbracciò come se avesse capito il mio dolore, dopo un po si avvicinò una ragazza molto carina, e rivolgendosi a Samuel gli disse: <<che fai non vieni?>>, Samuel guardandomi gli disse: <<vai che adesso arrivo!>>. Mi voltai verso di lui e gli dissi:<< tieni il giubbotto e vai, io sto bene!>>. Samuel mi guardò e mi disse: <<no tranquilla tienilo e aspettami qui, arriverò presto!>>. Gli sorrisi e se ne andò...ero troppo stanca e distrutta per aspettarlo, così presi un taxi e mi feci portare a casa. Arrivata a casa corsi in bagno dove rimettei anche l'anima, sconvolta andai in cucina presi un bicchiere ed una bottiglia di vodka e ricomincia a bere come se non fosse abbastanza, avevo una bomba dentro di me, magari per alcuni ero solo esagerata, ma io mi sentivo sola e questo mi bastava per farmi stare male. Dopo un po mi chiamò Cristian, che con voce rauca e piena di singhiozzi mi disse: <<pronto Stefy!>>. Ammetto di avere avuto un po di sollievo a sentirlo anche se durò poco: <<Cry ciao come stai!>>, Cristian: <<sei a casa?>> S:<<si Cry dimmi!>> Cristian scoppiò a piangere e mi dissè tutto ciò che avrei voluto non sentire, cioè che zia Delia era morta. In quel momento il cellulare mi scivolò dalle mani, i miei occhi si riempirono di lacrime e la mia mente si spense in un dolore indescrivibile.ERA VERAMENTE TROPPO!!





grazie di esistereWhere stories live. Discover now