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«Hai trovato un milione di dollari per caso?» mi chiede mia madre vedendomi rientrare in casa allegra.

«No. Molto di meglio, direi». Ripenso subito ai miei amici e poi mi siedo accanto a lei per vedere la televisione come quando ero bambina.

Passiamo una tranquilla serata, mangiando pizza e guardando film su bellissime ed impossibili storie d'amore, e la mattina successiva vengo svegliata da un'idea.
Maya non può avere tanto potere da riuscire ad eliminarmi così facilmente e, anche se così fosse, io non posso permetterlo. Qualcuno deve fermarla e se nessuno ha il coraggio di farlo, allora ci penserò io.

«Dove vai così di corsa?» chiede mia madre vedendomi scendere le scale due gradini alla volta. Mi infilo la felpa e le rubo un biscotto dalla teglia appena sfornata, mentre si accinge a preparare il caffè.

Fuori le nuvole si stanno aprendo, lasciando spazio alle prime luci mattutine.

«Penso di aver trovato la famosa chiave» le rispondo.
Pochi secondi dopo sono davanti alla porta di Jenny nell'attesa che venga ad aprire. Quando mi ritrovo davanti alla sua figura ancora in pigiama esclamiamo insieme: «Ho avuto un'idea!» sovrapponendo le nostre voci.
Mi afferra per un braccio e mi costringe ad entrare. La casa è ancora semibuia e silenziosa e noi ci accomodiamo sul divano in soggiorno.

«Prima tu» mi dice.

«Non posso sopportare l'idea di non aver potuto dare il massimo. Maya mi ha giocato un brutto scherzo e io vorrei rimettermi in gara» comincio.

«A cosa stavi pensando esattamente?»

«Denunciare il fatto a Melanie e chiederle di farmi fare un altro provino».

Lei mi guarda turbata e leggo nel suo sguardo un velo d'incertezza.

«Sei sicura che sia la cosa migliore?» chiede incerta.

No. Non sono affatto sicura, ma cos'altro potrei fare?

«Credo che sia l'unica soluzione...»
Quasi mi sento in colpa per il tono vendicativo con cui ho appena descritto il mio piano, ma non penso che ci possa essere altra via per provare a riprendermi il mio posto.

«Io credo che una sana competizione sia molto meglio» dice all'improvviso risanando l'imbarazzo appena creato.

«Come, scusa?»

Quella parola mi terrorizza. Spero di aver capito male.

«Chase stava cercando in tutti i modi un modo per permetterti di provare ad entrare in squadra. Noah, in un primo momento, aveva avuto la tua stessa idea, denunciare l'atto di Maya. Ma poi abbiamo pensato che lei ha troppo potere in questa scuola: è un po' come la viziata reginetta del ballo, e mettere la nostra parola contro la sua sarebbe inutile».

«Ma siete tutti testimoni di quello che è successo!»

«A dire il vero ti abbiamo tutti vista arrivare in ritardo, il resto ce lo hai raccontato tu».

La guardò sbigottita e anche un po' alterata. «Stai dicendo che non mi credete?»

Lei si batte una mano sulla fronte prima di rispondere: «Ma che assurdità! Certo che ti crediamo!
Ma Melanie non accetterà mai il fatto che una ballerina di danza classica abbia tentato di sabotare le selezioni per la squadra di Street Dance, soprattutto se a sostenere la teoria sono la nuova arrivata e due membri della squadra di Contemporanea» continua a spiegare indicando prima me e poi se stessa.

«Beh, ma Chase è il capo della squadra, no?»

«A maggior ragione lui non puoi mettersi contro Melanie: sembrerebbe solo guidato da una simpatia nei tuoi confronti e questo non deve essere necessariamente vero...» mi spiega facendomi l'occhiolino.

«Quindi, cosa proponete di fare?» domando ignorando la frecciatina.

***

Un'ora e mezzo dopo mi ritrovo inaspettatamente nella Comfort Hall della Tiptoes Dance Academy.

«Spero che accetterai» mi dice Noah non appena mi vede.

Ma devo ammettere di avere molti, esorbitanti dubbi a riguardo.

«Ragazzi devo essere sincera con voi: non penso di poterlo fare».

«Ti va ancora di entrare a far parte della squadra, vero?» mi chiede dubbioso Chase.

Lo guardo per qualche secondo e poi abbasso lo sguardo. Non sfido qualcuno da un po' di tempo e dell'ultimo scontro di cui ho memoria non ho conservato un bel ricordo.

«Certo che mi va di entrare nella squadra. E' che non mi sento pronta per una sfida di ballo...» ammetto in tono piatto e senza intonazione.

Noah mi afferra per le spalle costringendomi a fissarlo. «Ascoltami: credi che una ballerina come te, che ha inventato un passo tutto suo e che fa della danza la sua ragione di vita, possa farsi spaventare da una cosa del genere?»

Nelle sue parole c'è un tono di rimprovero nei confronti della mia insicurezza e mi sento in colpa per averla dimostrata: hanno tutti fiducia in me, perché io non dovrei?

Scuoto la testa.

«Allora entra in quella stanza e fa' la tua mossa perché questa volta darai scacco matto» dice poi lasciando la presa e aprendomi la porta dell'Aula 8.

«Ripetetemi ancora una volta come credete che io possa sfidare una ballerina di danza classica?»

«Non ti preoccupare, la danza è univoca. Per certe cose va in un senso solo, senza distinzione di genere, stile o musica. Chi balla lo fa in qualsiasi contesto» dice Jenny. «E poi tu hai il CD-Spin. Quella che si deve preoccupare è Maya, credimi».

Annuisco e mi avvicino a Melanie, chiedendole in prestito il microfono dell'impianto acustico.

«Secondo il codice comportamentale dell'Accademia, ho piene facoltà per lanciare una sfida di ballo misto. Vorrei che ad accettare fosse Maya Greyson».

Il silenzio piomba nella stanza mentre tutti aspettiamo che la persona in questione si palesi.

Accetterà?

Perché dovrebbe?

E se non lo fa?

Sarò definitivamente fuori?

Per fortuna, a mettere un freno ai miei pensieri ci pensa l'esagerato orgoglio di Maya, che attirata dal sentire il suo nome, lascia l'Aula 7 per raggiungerci.

Sembra tanto tranquilla, ma io lo so, lo percepisco, che la richiesta l'ha colta di sorpresa. E per un secondo continuo a temere che si inventerà una qualunque scusa per non sfidarmi.

«Accetto» dice poi strappandomi un sospiro di sollievo.

Ho inserito la chiave nella serratura.

Balla con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora