Noah mi guida deciso per il lungo corridoio dell'Accademia, sempre stringendomi la mano. Varchiamo la soglia dell'Aula 8 come fossimo due eroi greci alle porte dell'Olimpo, accolti dagli dei con onore e gloria per le loro imprese compiute.
«Melanie» la chiamo a gran voce. «I tre giorni sono finiti e io sono qui per riprendere il mio posto in squadra». Sono certa che, comunque vada la prestazione, io sono tornata quella di prima e posso contare su me stessa.
«Mi fa piacere sentirtelo dire. So che Noah ti ha aiutata. Allora, vediamo» fa un cenno a George e lui accende l'impianto. Sono tutti davanti a noi: non li deluderò.
La musica comincia potente come fosse una scarica elettrica sulla nostra pelle; siamo in sintonia diretta con la melodia. Quando Noah mi prende per i fianchi e mi solleva, oppure quando mi guarda negli occhi per interi secondi, o quando mi sfiora le spalle scoperte, ecco, io sento qualcosa: ho la pelle d'oca e uno sfarfallio irrequieto nello stomaco. Tutto è perfetto e quasi non mi importa più di dimostrare quanto sia in grado, perché l'unico pensiero che ho in testa in questo momento è quello a cui non ho prestato ascolto per tutto l'anno: io sono innamorata di Noah. Non mi sono accorta che la fonte della mia danza, ciò che mi fa esprimere passione ed essere me stessa in ogni secondo della mia vita è sempre stata davanti ai miei occhi: lui che non si è mai arreso con me, che non mi ha mai abbandonata, sorreggendomi ad ogni caduta e rassicurandomi ad ogni difficoltà; anche se non lo vedevo lui c'era. Io sono innamorata di Noah. Un sentimento forte, esplosivo, che corrode l'animo e ti rende dipendente da esso; e non esiste cura. Siamo due calamite: per quanto tu provi ad allontanarle, sfidando ogni possibile legge della natura, quelle trovano sempre il modo di ritornare una accanto all'altra; siamo come la benzina quando incontra la fiamma: un'esplosione di passione ed espressione. Siamo come il sole e la luna: non possiamo vivere l'uno senza l'altra, come il giorno e la notte, come il bianco e il nero. Siamo complementari ed opposti; possiamo essere improbabili ma assolutamente non impossibili e, per quanto le differenze siano tante come i nostri pregi e difetti, queste ci rappresentano come fossero la foto della nostra anima ed è ciò che amiamo l'uno dell'altra. Se volo io, lui vola con me e sempre sarà così.
Pochi secondi sono passati da quando la musica su cui stavamo ballando è terminata, lasciando spazio a fragorosi battiti di mani ed urla irrequiete di approvazione, perché ce l'ho fatta, ce l'abbiamo fatta. Ma l'unica persona che ha un senso adesso mi tiene stretta tra le sue braccia e, senza nemmeno accorgermene, mi trovo legata a lui da un bacio. Quel bacio, che ancora risuona nella mia testa come un'assordante melodia, è il sigillo delle nostre avventure, della nostra amicizia e del nostro amore ormai ufficiale. Le sue labbra sono un tutt'uno con le mie. Posa una mano sul mio volto mentre l'altra scivola sulla mia schiena avvicinandomi, avido, al suo corpo scolpito. I nostri cuori tentano di uscire dal petto e io incastro una mano tra i suoi capelli castani, sentendolo mio completamente.
I suoni intorno a noi diventano soffusi, lontani e ormai quasi inesistenti, tanto la potenza del nostro sentimento sta prendendo forma e sopravvento su tutto il resto. Il destino è buffo e il futuro è sempre molto imprevedibile. Per non parlare dell'amore: beh, l'amore è come una droga, la sostanza stupefacente più forte in tutto il pianeta di cui tutti noi siamo spacciatori fieri e legalizzati.
Qualcuno si schiarisce la voce, interrompendoci. Mi stacco di malavoglia da Noah per rintracciare la fonte di quel suono.
«Ritengo di non dover dire nulla a riguardo se non bentornata» esordisce Melanie. La ringrazio con lo sguardo, non solo per avermi concesso di rimanere in squadra ma soprattutto per avermi spronata a non arrendermi, costringendomi a sfidare le mie capacità rimettendomi in gioco e non dandomi per scontata.
Poi qualcun altro prende la parola: «Salve, ragazzi».
Una figura maschile si palesa in tutta la sua altezza avvicinandosi a noi.
«Tod, che ci fai qui?» domanda Noah.
«Melanie mi ha detto che ti sei reso indispensabile per il recupero di questa giovane ballerina» prosegue l'uomo indicandomi.
«Ho fatto quello che serviva».
«Devo ammettere che è stato un ottimo lavoro; è necessaria una persona come te nella squadra» Noah sgrana gli occhi. «Perché essa non è solo ed esclusivamente danza: è amicizia e solidarietà. Ritengo che tu abbia tutti questi i requisiti per farne parte».
«Ma sono stato escluso alle audizioni» ricorda Noah.
«Penso che essere il responsabile della squadra di Contemporanea abbia i suoi vantaggi». Tod ci fa l'occhiolino e torna nell'Aula 7.
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Balla con me
RomanceSe la tua vita si sta smembrando, formando un puzzle incompleto, la cosa migliore che puoi fare è comprarne un altro e ricominciare daccapo. È quello che fa Claire che, accompagnata da sua madre, lascia San Diego per trasferirsi in una nuova città...