8.

660 56 2
                                    

«Avete un'ora per preparare il vostro assolo» dice Melanie.

Sto ancora cercando di capire che cosa è appena successo. Una cosa però è certa: ho riottenuto la possibilità di dimostrare quanto effettivamente valgo.

Mi allontano da tutto e da tutti, facendomi indicare da Jenny un'aula in cui poter provare indisturbata. Ho bisogno di tempo, spazio e silenzio per poter preparare l'assolo. E invece Chase mi raggiunge.

«Allora, straniera, sei pronta?»

Potrei rispondere a tutto tranne che a quello.

«Domanda di riserva?» gli chiedo continuando a provare.

«Oh, andiamo! Ho fatto qualche ricerca, che cosa credi?» dice sedendosi vicino allo specchio. «Sì, so che a San Diego eri un fenomeno della danza hip hop e so che hai vinto diversi concorsi con la tua squadra, anche come prima ballerina».

«Fa caldo, non trovi?» dico tentando di ignorarlo.

Quello che ero nella mia vita precedente al trasferimento non mi riguarda più e non ho assolutamente intenzione di andare a ripercorrerla come ninnolo di vecchie glorie.

Guardo Chase negli occhi interrompendo la mia esecuzione e lui alza le mani in segno di resa. «Capito. Ti lascio provare».

Mi sento di nuovo in colpa.

«Chase» lo richiamo, «grazie».

Lui mi guarda e si passa una mano tra i capelli. «È un piacere».

Poi, quasi allo scadere del tempo, smetto di fare tutto. Mi metto a sedere in un angolo, lasciando che la musica scorra libera nella stanza e nelle mie orecchie. Chiudo gli occhi ed aspetto che la canzone finisca; quando li riapro c'è qualcuno di troppo. Noah si è seduto a fianco a me, tanto silenziosamente che nemmeno l'ho sentito arrivare.
«Noah, ehm, scusa non mi ero accorta...»

«Non preoccuparti. Continua pure a fare qualsiasi cosa stessi facendo; volevo solo farti compagnia prima della gara» dice sorridendomi imbarazzato.

«Non sono pazza. Stavo solo risentendo per intero la canzone su cui devo esibirmi. Quando sono agitata mi è d'aiuto smettere per un po' di ballare e ascoltare solamente».

«Ci proverò».

Mi metto a ridere passandomi le mane sulle guance, distendendole in un gesto per me piuttosto consueto.

«Penso che tu debba proprio dirmi perché sei così agitata per una gara di ballo uno contro uno» prosegue.

Troppe persone cominciano a volere troppe cose. Ma in fondo, perché no?

«Facciamo così: io ora provo il mio CD-Spin, batto Maya e poi te lo dico» esordisco porgendogli la mano in tono di sfida.
Un secondo prima del contatto con la sua, la tiro indietro specificando: «Ma solo se vinco».

«Affare fatto, ma credo che tu ti sia appena cacciata in un bel guaio, se non volevi parlarne, perché vincerai e dovrai soddisfare la mia curiosità».

Nell'aula 18, la più grande dello Studio, si erano riuniti tutti i ballerini di tutte le squadre. Guardo Jenny pietrificata.

«Diciamo che sei la prima dopo dieci anni ad aver lanciato una sfida mista uno contro uno per rivendicare il tuo posto in squadra» mi spiega elettrizzata.

«E lo sfidante di dieci anni fa riuscì ad ottenere quello che voleva?»

«Te lo dirò più tardi». Mi tira un'occhiata maliziosa raggiungendo poi Noah dall'altro lato della stanza. Chase si avvicina a Melanie perché, ancora una volta, dovranno valutarmi insieme.

Balla con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora