Se la tua vita si sta smembrando, formando un puzzle incompleto, la cosa migliore che puoi fare è comprarne un altro e ricominciare daccapo. È quello che fa Claire che, accompagnata da sua madre, lascia San Diego per trasferirsi in una nuova città...
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Mi sembra ieri che tutto è iniziato. È come se questi due anni della mia vita fossero passati in un battito di ciglia. Mi vedo ancora lì sulla porta di ingresso della millesima scuola di danza in cui ero stata, fragile e indifesa, ferita da un passato che, pure essendo mio, era stato deciso da altri. Vedo ancora la mia prima bevanda energetica nella Comfort Hall: ricordo che aveva un sapore strano e che dopo averla finita decretai la sua uguaglianza a tutte le altre nonostante il colore differisse. Mi risuonano ancora le prime parole che Chase mi rivolse non appena mi vide e mi ricordo la mia prima audizione; tutti i problemi, tutte le risate, tutti gli errori fatti e rifatti. La prima pizza e le prime presentazioni; le prime clamorose scoperte, come il palazzo in comune tra me e Jenny oppure i primi gelati con Noah. Le prime confessioni di ricordi lontani e le prime coreografie provate e riprovate; i mille passi sbagliati e i duemila indovinati e le tante soddisfazioni ricevute dalle gare vinte. Le amicizie vere e purtroppo talvolta false; le battute utili e quelle completamente senza senso, in momenti senza senso di giornate senza senso. I compleanni, le uscite e tutte quelle piccole cose che non mi è stato possibile rivelare in queste pagine. Gli spettacoli, le gare e i premi sudati con mesi e mesi di lavoro, di cooperazione tra gli otto membri della squadra. Le giornate passate a piangere per un insuccesso non meritato e quelle passate con i crampi allo stomaco perché la tua migliore amica non sa mangiare i popcorn in maniera normale. Le ore davanti ad uno schermo a vedere un noiosissimo film romantico e tutte le feste organizzate in palestra con musica e terribili dolcetti dietetici a prova di ballerino. Le divise cambiate, le scarpe consumate, gli stemmi stampati su poster grandi quanto una casa. Volantini, manifesti e tante scritte colorate. Competizioni e coppe lasciate ad arrugginire su di una mensola o spolverate e lucidate in attesa di quelle seguenti. Foto talmente vecchie da essere quasi ingiallite mentre quelle nuove si fanno largo negli album fotografici a cui mia madre tiene con esagerata euforia. Litigi e urla per scegliere un vestito lungo ed elegante piuttosto che uno corto e comodo. Orecchini oro o argento e milioni di trucchi sparsi a caso nelle varie pochette da viaggio per andare nelle città vicine e lontane di tutto il mondo, per competere. Stress su stress ad ogni prova e tanta sete da farmi spendere non so quanti dollari in bottigliette d'acqua fresca. Orsacchiotti di peluche come regalo di compleanno e biglietti di partecipazione ad una gara di ballo decisamente poco graditi ma poi assolutamente meravigliosi. Amore, rabbia, tristezza, grinta, adrenalina e tantissime altre emozioni che non credo siano state ancora scoperte.
Se devo dire ancora qualcosa di veramente importante, forse è il nome di tutti coloro che mi sono stati vicino in questi giorni, settimane, mesi e fortunatamente anche anni: Melanie, il cui spaventoso ufficio alimenterà sempre i miei sogni più tenebrosi, ma la cui voce mi terrà sempre compagnia e mi aiuterà nel mio costante allenamento; Hailey e Hank che sanno ogni volta farmi ridere con una battuta appena inventata; George, a cui ho rubato più cappelli di quanti ne abbia mai posseduti. Non manca all'appello il mio grande amico Chase, il mio capitano, che ha la smania di darmi strani nomignoli e di essere sempre pronto ad aiutarmi anche quando la faccenda comincia ad essere davvero bizzarra (non scorderò mai il giorno in cui mi cadde una monetina in spiaggia e lui si mise a cercare in mezzo ad ogni granello di sabbia per ritrovarla!), lo stesso Chase che ora devo dividere con Noah, dal momento che, chiariti i vari malintesi, sono diventati una sorta di 'amici per la pelle'; la mia migliore amica ed ormai sorella Jenny, con la quale ho avuto l'onore di poter ballare e di imparare tante cose e con cui ho trascorso tutti i giorni della mia vita nella nuova città tra momenti belli e brutti; con lei che non ha mai smesso di credere in me e che mi ha sostenuta anche quando ero la prima a voler mollare. Ringrazio anche Maya che, nella sua immensa gelosia nei miei confronti, mi ha dato la possibilità di ricominciare a combattere per quello che voglio: la danza.
Chi ho dimenticato?
«Claire!»
«Ah già, scusa Noah». Poso per un attimo la penna ammirando i suoi occhi ghiaccio. Ha un'espressione da finto cucciolo ferito. «Che c'è? L'elenco è lungo: è lecito che qualcosa mi sfugga!»
Prima che qualcuno qui dietro si metta a piangere, credo proprio di dovere aggiungere alle persone da ringraziare anche il mio migliore amico, nonché ragazzo Noah...
«Ehi! Io non piango mai!» Noah questa volta ha incrociato le braccia sul petto. Sbuffo prima di sentirlo aggiungere: «Però la questione del 'ragazzo' mi piace molto».
Mi rimetto a scrivere tirando una barra nera sulla prima frase. Speriamo di riuscire a completare il periodo questa volta!
..................credo proprio di dovere aggiungere alle persone da ringraziare anche il mio migliore amico, nonché ragazzo, Noah, con il quale posso vantare di aver avuto più avventure che Harrison Ford in tutti i film di 'Indiana Jones'. Con il quale la mia vita ha cominciato a prendere, fin da subito, una piega diversa e decisamente migliore. Con il quale posso essere veramente me stessa e con cui mi è possibile condividere quella che è la mia prima passione: la danza. Con cui esprimere il mio amore è più semplice che mangiare una caramella al limone e con il quale ogni cosa assume dei caratteri divertenti e assolutamente unici. Con il quale voglio stare e ristare e ristare per ore e ore senza stancarmi mai...
«Ma che fai?!» Noah mi ha appena tolto la penna dalle mani e si mette a scrivere al posto mio.
Claire: la ragazza più bella, divertente, fantastica, simpatica, un talento naturale e fortunatamente la mia dolce metà.
Posa la penna e mi da' un bacio sul collo.
«Non mi distrarre altrimenti non finirò mai!» lo spingo dolcemente lontano da me, ridendo maliziosa e ammirando quello che ha scritto su di me.
Una dedica particolare va alla meravigliosa Tiptoes Dance Academy, palestra di danza e di vita, dove mi sono fatta i muscoli in tutto e per tutto; la mia seconda casa e rifugio speciale dove abbandonarmi nei momenti di solitudine. Infine un pensierino a questo piccolo diario che tengo nelle mani già da un po'; anche di questoricordo quando Alexander me lo diede al mio compleanno, ritenendo che mi sarebbe servito per raccontare le mie avventure. È stato per me un motivo di sfogo nei momenti più bui e anche in quelli più felici della mia carriera di ballerina e ormai lo conosco come le mie tasche. Ogni pagina è un ricordo della mia vita a cui devo tuttopoiché ogni memoria è simbolo della mia esperienza che miha fatta maturare come ballerina, teenager e donna. E ora sono lieta di poter dire che questo diario è veramente un tesoro prezioso.
Siamo ballerini: parliamo con il cuore, dialoghiamo con il corpo e viviamo attraverso la musica. Non ci fermiamo, mai. Lavoriamo duro come se tutto dipendesse da questo, perché sì, tutto dipende da questo. È la nostra vita, è nel nostro sangue. Siamo noi.
Claire
«Claire, ti vuoi muovere? La XIX edizione del Festival della Danza e dello Spettacolo non aspetta i ritardatari! Dobbiamo ancora provare la coreografia Shut up anddance!» mi chiama eccitata Jenny.
Chiudo il diario e lo ripongo nella valigia che ho preparato per partire. Tra quattro ore sarò di nuovo al festival.
La musica parte ed, entrando nella stanza, vengo accecata dalla sfavillante luce solare di un giorno felice e pieno di nuove sorprese.
FINE
N/A: Carissimi lettori, mio malgrado siamo giunti alla fine di questa avventura! Spero che leggerla sia stata per voi divertente ed appassionante come lo è stato per me scriverla. Grazie,