Dopo una settimana esatta il nostro passo a quattro è pronto e lo stiamo mostrando per la prima volta a Melanie.
Ogni ballo ha la sua anima, la sua storia, qualcosa da trasmettere universalmente a tutti quanti. Il nostro racconto ha come protagoniste due ragazze fantasma, disperse in una città isolata, rimaste ormai sole e disperate. Solo quando ognuna di loro incontra la propria metà, possono finalmente trovare la pace dall'oscurità che le aveva invase.
Jenny ed Hank sono incredibilmente sincronizzati, puliti e perfetti in ogni movimento; io e Chase lavoriamo come meglio possiamo per conformarci alla loro performance. In fondo sono veramente un'anima disperata, quindi non dovrebbe essere tanto difficile per me immedesimarmi nel personaggio di cui vesto i panni. La danza è un'arma a doppio taglio e mai come questa volta ne ho avuto la conferma: può essere il veleno che ti uccide o l'antidoto che ti cura e io sto vivendo tante sfumature di questi due aspetti.
Melanie batte le mani entusiasta, senza riuscire a parlare per i primi secondi dopo la nostra esibizione.
«Siete stati eccezionali: era proprio ciò che mi aspettavo da voi!» dice complimentandosi. «Non vedo l'ora che sia il giorno del Festival per vedervi su quel palco. Ottimo lavoro a tutti quanti».
Mi avvicino a Jenny. «Sai dov'è Noah?»
Ma lei scuote la testa. «Non lo vedo da un po'. È successo qualcosa?»
«No. Era solo curiosità» mento.
A confronto diretto con il distributore automatico della Comfort Hall, noto a malincuore quanto sia insopportabile non vedere Noah tutti i giorni, sentirlo a fianco a me, sempre con la battuta pronta e quel sorriso irresistibile. Mi manca la profondità dei suoi occhi, la sua dolce timidezza; penso, insomma, di essere in astinenza dalla sua presenza. È come vedere un puzzle con un unico pezzo mancante, quel piccolo pezzettino che manda a monte il lavoro di giorni, lasciando il risultato finale incompleto.
Le voci confuse dei ballerini rimbombano forti nella mia testa, accavallandosi ai miei pensieri, e tra di loro mi ritrovo a cercare il suo sguardo magnetico e perfetto; ma non c'è. Probabilmente devo solo rassegnarmi all'idea che non voglia più avere nulla a che fare con me.
«Facciamo oggi pomeriggio da me?» domanda Jenny comparendo.
«Come scusa?»
«Sì, io e te passiamo questo pomeriggio come due normali amiche che vogliono fare cose normali da ragazze normali della nostra età».
«Ti prego, piantala di ripetere quella parola» esclamo divertita.
«Ah, già» mi fa l'occhiolino «di normale non c'è proprio nessuno qui intorno».
«Accetto il tuo invito, ma non ti permetterò di riempirmi di popcorn come l'ultima volta, sappilo».
Prima di andare via dalla palestra incrocio Chase lungo il corridoio. «Ciao...» sussurra intimorito.
Per quanto mi riguarda ho già chiarito la mia posizione, per il resto non ho problemi con lui. Gli sorrido incoraggiandolo a proseguire.
«Dunque... volevo solo dirti che ho preso la mia decisione» mi afferra per le spalle, «e amici va bene. Insomma, non posso pretendere altro e non lo farò. Vorrei solo che non chiudessi troppo presto questa porta, ma qualunque sia la tua volontà io la rispetterò. Ti chiedo scusa se non l'ho fatto fin da subito». Allenta la presa e non aggiunge altro, in attesa di una mia reazione.
Non me lo aspettavo! Però sono contenta di sentirglielo dire.
Lo abbraccio perché ne sento il bisogno. La sicurezza di non averlo perso per sempre mi rallegra.
«Sono felice di poter ballare con te: siamo un'ottima coppia» asserisce fiero, ma non appena realizza ciò che ha detto, si corregge rapidamente: «Coppia di ballerini ovviamente... Ci vediamo domani!» e scappa via strappandomi un sorriso.
***
Io e Jenny abbiamo appena terminato di vedere un romantico film di vecchia data.
«Uffa!» sospira teatralmente lei, tirando indietro la testa, «non è possibile che finiscano tutti allo stesso modo: lui innamorato di lei, lei innamorata di lui. Lui la delude e lei lo allontana. Lui fa di tutto per rimediare e lei corre tra le sue braccia, giurandogli eterno amore». Apre le braccia per poi stringerle intorno al corpo, come se stesse abbracciando qualcuno.
«Cosa pretendi da una storia d'amore?» domando curiosa.
«Non lo so, qualcosa di avvincente! Ad esempio un dissidio interiore di lei e un fraintendimento da parte di lui, con una terza parte coinvolta, magari, che scompiglia le tranquille vite dei due innamorati. Altrimenti che senso ha?»
Le sue parole hanno un sapore conosciuto, amarognolo.
Praticamente, Jenny trova avvincente la mia storia. Ma non lo sa.
Quanto sarebbe bello rivelarle che non è affatto divertente avere problemi amorosi di questo tipo. Ma come potrei? Mi sono addentrata talmente tanto nei meandri di questa situazione che non mi è facile parlarne, nemmeno con lei.
«Quanto sei poco romantica, Jenny!» mi limito a dire.
«Non è vero, sono solo realista».
La ballerina si alza per andare a prendere altri biscotti mentre le domando: «Allora che mi dici su questo spettacolo? Sei pronta? Io sono davvero elettrizzata».
Non ricevo risposta immediata e quando rispunta dalla cucina ha dipinto in volto uno sguardo che rasenta una dichiarata colpevolezza.
Chissà cosa mi sta nascondendo.
«Mi vuoi dire quello che tanto prima o poi verrò a scoprire da sola?» le chiedo mordendo un altro biscotto.
«Ho invitato Noah al nostro spettacolo».
Ammutolisco.
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Balla con me
RomanceSe la tua vita si sta smembrando, formando un puzzle incompleto, la cosa migliore che puoi fare è comprarne un altro e ricominciare daccapo. È quello che fa Claire che, accompagnata da sua madre, lascia San Diego per trasferirsi in una nuova città...