«Temo di doverti richiamare» dico a mio fratello probabilmente attaccandogli il telefono in faccia. Avanzo rapidamente verso Noah che, non appena mi vede, volta altrove lo sguardo, contrariato. Mi siedo accanto a lui e gli poso una mano sul braccio; lui si ritrae facendomi detestare ancora di più l'idea che abbia ricevuto la notizia da un altro e non da me.
Tempismo perfetto, Claire, complimenti.
«È da quando l'ho saputo che mi ripeto di dirtelo» lo guardo quasi supplicante. «Ero venuta qui a cercarti, credimi».
«Penso sia tardi, ormai, non trovi?» dice scettico.
Chase sta tornando dal distributore con in mano tre bottiglie colorate.
«Sai cosa non sopporto?» dice posando i gomiti sul tavolo. «Che lui ha avuto il posto!»
Nell'alzarsi impetuosamente indica volontariamente Chase affinché lo noti; purtroppo il suo colpo fa centro e il ballerino di Street non può fare a meno di avvicinarsi a noi. Non capisco più nulla.
Torna indietro, ti prego!
«Se non fosse stato per lui» continua, «potrebbe esserci chiunque altro al suo posto» dice sfidandolo visivamente.
Sono a disagio. Chase si schiarisce la voce e ricambia lo sguardo. «Chiunque? O tu? Vuoi dire che è colpa mia se non puoi ballare al Festival?»
Che situazione ridicola!
«Hai centrato il punto, è proprio quello che sto dicendo!»
«Perché invece non te la prendi con te stesso? Sei riuscito ad inciampare sulle tue stesse gambe» contrattacca Chase. Comincio a percepire una tensione davvero spaventosa: non sono ancora sicura di aver ben capito cosa sia successo tra loro, ma la piega che sta prendendo questa conversazione non mi piace per niente.
«Ragazzi...» provo ad inserirmi. Ma naturalmente mi ignorano.
«Forse credi che sia un gioco?» prosegue Noah.
«Dovresti accontentarti di essere rimasto nella scuola» gli rinfaccia Chase.
È uno scontro a campo aperto e io improvvisamente vengo sommersa da una marea di insulti ed urla confuse.
Devo far valere la mia timida autorità di intermediaria.
«RAGAZZI!» ripeto questa volte più forte. Poso le mani sui loro petti per tenerli l'uno lontano dall'altro. «Non credo proprio che sia questo il momento nè il luogo adatto per litigare! Dovete darvi una calmata».
Non appena percepisco una tregua allento la presa e faccio loro segno di seguirmi, come una mamma ai suoi figli ribelli. Jenny mi guarda preoccupata ma la tranquillizzo con un sorriso improvvisato e sparisco seguita dai due ragazzi.
«Senti» dice Chase tentando di alleggerire la tensione, «sono sicuro che tu abbia fatto del tuo meglio, ok? Purtroppo le cose non sono andate troppo bene ma...» Non riesce a terminare che un Noah furioso lo interrompe: «Solo per me le cose non sono andate bene e sai perché? Perché non hai un minimo di contegno!» Si guardano come leoni affamati con un bella e grassa gazzella.
«Qual è il tuo problema, amico?» chiede Chase seriamente colpito. Effettivamente anche io penso di essermi persa qualche passaggio in tutta questa faccenda, ma al momento il mio unico obbiettivo è quello di impedire che qualcuno si faccia del male.
«BASTA! ADESSO BASTA!» sbotto. «Sono stufa di sentirvi insultare a vicenda in questo modo. Non ce n'è motivo!».
Mi trovo nella condizione per cui qualunque cosa dico potrebbe andare involontariamente a favore di uno dei due; ho delle armi nella bocca al posto delle parole e, se sbaglio anche un solo colpo, perderò sicuramente o l'uno o l'altro.
«Chase, io e te dobbiamo provare una coreografia molto importante insieme agli altri» asserisco sottolineando bene quest'ultime parole. In fondo non è propriamente un duetto tra me e lui e questo Noah deve capirlo subito.
«E tu...» indico il ragazzo dagli occhi ghiaccio. «Tu dovresti sapere che non tutte le scelte dipendono da noi».
La decisione non l'ho presa io ma Melanie ed è, prima di tutto, una questione di professionalità rispettare il proprio incarico nella squadra.
«Ce la fate a non massacrarvi per due minuti?» chiedo ancora prima di dirigermi verso una delle Aule vuote lì accanto.
Vorrei restare da sola ma so che almeno uno dei due verrà; Noah compare sulla porta.
«È una situazione complicata» prova a spiegare.
«Ah, tu dici?» non riesco a trattenere la domanda sarcastica: «E questa 'situazione complicata' ha anche una spiegazione? Perché immaginavo che saresti stato felice per me e non che ti saresti arrabbiato con Chase!»
Mi guarda spaesato. Ho colpito un punto sensibile della sua corazza.
«Io sono felice per te. Credo solo che meriti qualcos'altro...»
«Qualcos'altro? Direi più qualcun'altro. Perché ce l'hai tanto con lui?»
«Non capiresti».
«Questo me lo diceva mia madre quando le chiedevo come funzionasse la macchina da cucito» incrocio le braccia al petto. «Penso di poterci arrivare».
«Io...»
«Dobbiamo provare, Claire» interviene Jenny, dispiaciuta nel doverci interrompere.
«Abbiamo entrambi da fare» dice Noah alzandosi.
«Come sempre» sussurro. E le nostre strade si separano.
«Claire, mi disp...» prova a dire Chase non appena mi vede; ma io lo interrompo con una mano. «Riprendiamo da dove eravamo arrivati».
La parte più difficile della coreografia, ma anche la più scenografica, è quella dei sollevamenti, perché abbiamo inserito alcuni dei lift più complessi della danza contemporanea. Quando Chase mi solleva mi sussulta il cuore: per una minuscola frazione di secondo il suo braccio cede per poi recuperare subito dopo.
Finiamo le prove tardi e il mio cervello si imposta sul piumone invernale di casa mia. Però incontro Noah. Lui mi sorride ma il suo volto si fa subito scuro e alle mie spalle percepisco un'altra presenza. Chiudo gli occhi sperando che la situazione non degeneri più del previsto: non ne avrei la forza fisica nè morale.
«Ci vediamo» dice Chase provocando Noah.
Lo ha fatto apposta.
«Io non credo» risponde lui drammaticamente tranquillo.
«Perché no?»
«Te lo devo davvero spiegare?»
A questo punto mi frappongo di nuovo tra loro.
«Sme-tte-te-la!» scandisco. «Ma cosa vi prende? Che problemi avete?»
«Nessun problema» bisbiglia Noah a denti serrati tentando di mantenere la calma.
«O no, sai qual è il problema, Claire? È che a lui non sta bene che io provi qualcosa per te!» esclama Chase.
Il mio cuore si ferma.
Noah impallidisce.
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Balla con me
RomanceSe la tua vita si sta smembrando, formando un puzzle incompleto, la cosa migliore che puoi fare è comprarne un altro e ricominciare daccapo. È quello che fa Claire che, accompagnata da sua madre, lascia San Diego per trasferirsi in una nuova città...