Capitolo 5 || Non Oggi, Satana

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Dopo una stancante e lunga giornata piena di domande implacabili, sguardi strani e pettegolezzi senza pietà, la scuola era finalmente finita. Ma mentre la fine di un brutto anno scolastico è vicina, l'inizio di qualcosa di peggio lo è ancora di piú.

Punizione.

In 3 anni nella Worthington High non ho mai ricevuto una punizione ed ora eccomi qui; in piedi di fronte alla porta della stanza della detenzione solo perchè qualcuno si è preso gioco di me e mi ha tinto i capelli di verde.

Una volta aperta la porta, trovo il professor Hamilton seduto alla cattedra. I piedi sul tavolo, le mani dietro la testa e gli occhi chiusi. Odio disturbarlo, ma ho bisogno che mi firmi il foglio della detenzione.

"Prof..."

I suoi occhi pieni di sonno si aprono e annuisce guardando il tavolo, indicandomi di lasciare il foglio lí. Lo appoggio e prendo posto nel retro della classe.

Sorprendentemente, la stanza era abbastanza vuota.

Stuart, un ragazzo alla quale facevo il tutor di matematica, è seduto rigidamente davanti, spaventato come non mai. Gli offro un sorriso confortante e lui me ne offre uno debole.

Una ragazza dai capelli rosa che non riconosco è seduta qualche fila piú indietro e quando le cammino vicino mi guarda.

Poi, un ragazzo pompato è seduto qualche fila dietro di me. Stava guardando il suo telefono, ed ero un po' sorpresa che i cellulari fossero ammessi in detenzione, ma anche se non lo erano, il prof Hamilton non sembrava infastidito.

Il suono della porta che si apre mi distoglie dai miei pensieri e alzo la mia testa guardando dritto davanti a me, dove ora c'è Blake in piedi vicino ad un sorpreso prof Hamilton. Non riuscivo ad immaginare perchè fosse sorpreso; Blake probabilmente riceve punizioni tutto il tempo.

"Ah Blake, felice di vederti, ti sei presentato davvero." Il prof Hamilton dice.

Blake scrolla le spalle e si fa strada tra i banchi. Appena mi vede, fa un sorrisetto e continua a camminare, prendendo posto al banco vicino al mio. Gemo sonoramente, lasciando cadere la testa sul banco e senza preoccuparmi di nascondere il fatto che ero reluttante che si sedesse vicino a me.

Voleva farmi arrabbiare. Potevo vederlo nel luccichio sadico nei suoi occhi e nel suo sorrisetto malvagio.

"Non oggi, Satana."

"Shock, orrore. Il tesoro della Worthington High, Bronte Davis, è stata trovata appassita in detenzione," dice Blake, rendendo la sua voce profonda per assomigliare a un giornalista. Tiene un pugno di fronte alla sua bocca come un microfono, e me lo porge, "Cos'hai da dire in tua discolpa?"

Mi schiarisco la gola e reggo il gioco, "Voglio prenderti a pugni," dichiaro impassibile nel microfono.

Blake ride e mi manda un occhiolino giocoso, "Mmm, mi piace brusco."

Combatto la risata che nasce dalla mia gola, "Perchè sei qui?"

"Mi sono messo nei guai."

"Ma cosa hai fatto?"

Blake non si preoccupa di rispondere alla mia domanda e si mette le cuffiette.

Sospiro e mi giro, guardando fuori dalla finestra e sorridendo a me stessa quando scopro che sta piovendo. Amo tutti i tipi di clima; il sole, le nuvole, il vento, il caldo, qualsiasi cosa. Ma c'è qualcosa nel restare al calduccio in casa in una giornata di pioggia che amo.

Mentre il tempo va cosí lento da essere straziante, non vedo l'ora di tornare a casa. Voglio solo uscire da qui e andarmene. Sbircio sul mio orologio e scopro che devo restare in questa stanza ancora 20 minuti.

Living With The Bad Boy ~ Italian translation. Original story by @crazyclicheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora