Il resto della giornata l'abbiamo spesa a rilassarci sulla spiaggia. Intorno alle 4 del pomeriggio abbiamo deciso di andarcene dato che avevamo in mente di andare alla festa di Chris stasera. Ero abbastanza entusiasta e determinata a passare una bella serata, a differenza dell'ultima festa piena di eventi.
Cado sul mio letto, il mio telefono attaccato al mio orecchio mentre osservo il soffitto.
Elle tossisce e sospira per l'esasperazione, "Sto male," si lamenta dal telefono.
"Boo puttana."
"Bronte," ringhia.
"Scusa, c'era l'opportunità e l'ho colta al volo."
"Okay, bene, posso riavere la Bronte dolce che mi conforta per il mio malessere?"
"Okay certo," conocordo, schiarendomi la gola e sedendomi sul letto, "Aw, tesoro. Cos'è successo?"
"Non ti ricordi? Lo stupido Alec ha pensato che fosse divertente spingermi in acqua un secondo prima che ce ne andassimo," borbotta cupa.
Trattengo una risata al ricordo.
Proprio mentre avevamo finito di cambiarci in dei vestiti asciutti e stavamo per andarcene, un urlo si levó dalla spiaggia. Lí, ho visto Alec che moriva dal ridere e Elle spiaccicata nell'acqua, zuppa dalla testa ai piedi che tirava occhiatacce ad Alec.
"È uno stronzo! L'acqua era a 2 gradi a quell'ora!" esclama lei, ed io smetto di ridere.
Non ridere in faccia alla tua migliore amica malata! Male Bronte. Molto, molto male!
"Ce la fai a venire alla festa?" chiedo speranzosa, e lei tossisce in risposta.
"Nooo... Elle troppo male," risponde poi in terza persona. Sospiro. Elle voleva veramente andare alla festa.
"Dannazione, che schifezza."
"Ma puoi andare lo stesso tu! Non lasciare che io ti fermi."
"No, no, va bene!" rispondo prontamente. Nonostante io mi fossi già vestita e fossi già pronta, non volevo andare se Elle non veniva. Lei era l'unica ragione per cui ci sarei andata, dopotutto.
"Bronte," ringhia Elle, "Non posso lasciarti non andare. Non è giusto nei tuoi confronti. Probabilmente ti sarai già vestita e sarai già pronta, ho ragione?"
"Pfft... n-"
"Non disturbarti nemmeno a mentire," mi interrompe Elle prima di gemere, "Andiamo. Va e basta, Bront. Non voglio che tu te la perda per colpa mia," dice lei, prima di cinguettare, "Va con Blake!"
Il mio cuore salta all'opzione. Non mentiró e diró che non mi piacerebbe andare con Blake. Mi piace la sua compagnia, peró non sono sicura che il sentimento sia reciproco. Puó essere un po' stizzoso a volte, e sono sicura che non apprezzerebbe il fatto di che io gli giri intorno; specialmente dal momento in cui ci siamo visti solo qualche ora fa.
"Non so..."
"Chiediglielo e basta. Blake è sempre stato abbastanza diretto con le sue opinioni e i suoi sentimenti. Lo saprai se non vuole stare con te."
È vero, ma a volte gli piace tenere le cose per sè, lasciandoci a indovinare i suoi sentimenti. Forse è parte di tutta questa sua facciata da cattivo ragazzo. Stupido asino. "Va bene," rispondo alla fine, "Vedo se è casa. Ci sentiamo dopo!"
"Ti voglio bene."
"Ti voglio bene anche io." Schiaccio il tasto per interrompere la telefonata e salto dal letto, camminando verso lo specchio.
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Living With The Bad Boy ~ Italian translation. Original story by @crazycliche
RomanceBronte Davis è il tesoro della Worthington High. Con un carattere carismatico e adorabile, disponibile ad aiutare tutto e tutti, è facile da capire perchè tutti la amano. Beh, tutti eccetto Blake Parker; lo scorbutico e arrogante cattivo ragazzo del...