"Sí mamma, starò attenta," rido.
Questa mattina, appena sveglia, il mio telefono ha cominciato a suonare ed ho risposto; piacevolmente sorpresa di trovare dall'altra parte mamma e papà.
Per gli ultimi dieci minuti abbiamo chiacchierato di scuola, della mia vita, del loro lavoro e come sono riusciti a convincere alcune compagnie a distribuire il loro prodotto ai clienti. Non capivo la metà delle cose di cui stavano parlando, ma potevo sentire l'entusiasmo nelle loro voci e questo mi rese molto felice.
Lei ride con me dall'altra parte del telefono, "E i compiti?"
"Sí. Faccio i compiti," confermo.
"Bene, bene. Adesso devo andare, ma ti chiamerò nei prossimi giorni, va bene? dice lei.
"Okay. Ti voglio bene."
"Anche io," risponde lei, e stacca.
Mi lascio andare sul letto e sospiro. I miei genitori mi mancano già, e sono passati solo, quanti? 3 o 4 giorni? È un po' patetico, se posso dirlo. Mi hanno chiamata quasi tutte le mattine da quando sono partiti, e mi sento come se non avessi parlato con loro per settimane.
Mi spingo fuori dal letto e procedo a prepararmi per la scuola; lego i miei capelli leggermente verdi in uno chignon e mi vesto. Quando sono pronta, vado in cucina e sono sorpresa di trovare Marisa e Jay a casa, indaffarati in cucina.
"Ciao," cinguetto, e loro guardano verso di me e sorridono.
"Hey Bronte," Marisa sorride, bevendo un sorso del suo caffè e appoggiandolo sul bancone prima di girarsi verso Jay per allacciargli la cravatta, "Spero che ti piaccia stare qui. Mi dispiace non esserci stata molto," dice da sopra la sua spalla. "Lavoro tanto da quando ho bisogno di presidiare la compagnia dei tuoi mentre sono via."
"Oh no, va bene," sorrido, "Va tutto bene. Grazie ancora - per tutto questo."
"Blake sta facendo il coglione?" Jay chiede con un sorriso consapevole mentre fa scivolare il suo computer nella borsa.
"No, Blake sta bene. Molto ospitale e disponibile."
"Bene, bene" Jay annuisce, anche se penso non mi creda.
"Puoi dircelo, Bronte," dice Marisa, "Se ti sta facendo passare dei guai lo sistemiamo noi, okay?"
"Okay."
"Bene, beh ora dobbiamo andare quindi ci vediamo, beh, quando ci vediamo!" Marisa scrolla le spalle, un sorriso timido sulla sua faccia mentre esce dalla cucina con Jay, "Ricorda, siamo distanti una chiamata se hai bisogno di noi!" mi richiama lei.
"Okay! Grazie Marisa, grazie Jay," rispondo.
La porta d'ingresso si chiude e la casa diventa inspiegabilmente silenziosa. Sospiro e controllo l'orologio, sgrano gli occhi quando vedo l'ora. 8:26. Il bus arriva tra 5 minuti!
"Oh no!" esclamo, prendendo una fetta di pane e mettendolo nel tostapane frettolosamente. Quando salta su un minuto dopo, prendo il toast e spalmo la marmellata, prima di masticarlo furiosamente mentre corro fuori di casa, controllando intanto il mio orologio.
8:29.
Corro per strada (inciampando un paio di volte come sempre, devo ammettere). Guardo a destra e vedo il mio autobus fermo alla fermata. Sgrano gli occhi. "Aspetta!" chiamo, muovendo le mani freneticamente mentre corro più veloce che posso.
Ma era troppo tardi.
Il bus si allontana dalla fermata e va via mentre gemo e cammino battendo i piedi mentre vedo la sua figura ritirarsi. Maledizione!
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Living With The Bad Boy ~ Italian translation. Original story by @crazycliche
RomanceBronte Davis è il tesoro della Worthington High. Con un carattere carismatico e adorabile, disponibile ad aiutare tutto e tutti, è facile da capire perchè tutti la amano. Beh, tutti eccetto Blake Parker; lo scorbutico e arrogante cattivo ragazzo del...