Capitolo 17 || Non Rovinarmi Il Momento

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Mi sono alzata dal letto con un urlo; il mio cuore palpita, il respiro è veloce e la mia pelle ricoperta da un cappotto di sudore.

Sophie.

La mia mente ritorna alle medie e mi tengo le tempie con le mani. Risucchio un respiro prima di esalare cercando di calmarmi. Era tutto vano.

È stata colpa mia. È stata tutta colpa mia. Tutto è sempre colpa mia.

All'improvviso, la porta della mia stanza si apre, rivelando un Blake agitato con una mazza da baseball in mano.

"Spero che tu non sia venuto qui per bastonarmi a morte," tiro su col naso giocosa.

Quando Blake mi guarda, lascia andare un sospiro di sollievo, "Che cazzo è successo?" sibila, "Stavo bevendo un cazzo di drink e poi all'improvviso ti sento urlare come se ti stessero fottutamente uccidendo." I suoi occhi si spostano sulla porta aperta e trattiene il respiro mentre osserva nel buio del corridoio. Si rigira verso di me dopo un lungo momento, "Almeno non hai svegliato i 'vecchi'," borbotta, "Che è successo?"

"Da dove diavolo hai preso quella mazza da baseball?" chiedo confusa.

"Non evitare il discorso. Dimmi."

Scuoto la testa, troppo spaventata perchè sapevo che se glielo avessi detto, avrei iniziato a piangere.

"Bronte..." dice in tono minaccioso mentre fa un passo verso di me.

"Niente..." gracchio, "Io.. Ho fatto un incubo." rispondo sinceramente. Beh è metà verità, almeno.

Sgrano gli occhi quando Blake fa l'inaspettato e prende posto vicino a me sul letto, "Sei piena di lacrime," dice. Scuoto la testa, picchiettando le mani sulle guance. Sicuramente erano impregnate di lacrime.

"No, sono Bronte," scherzo debolmente prima di tirare su col naso. Non ride e rotea gli occhi, "Lo so, faceva schifo."

"Sí, faceva schifo," risponde semplicemente. Caspita, sostenitore di sicurezza. "Stai piangendo e poi cerchi di fare una battuta come se niente fosse. Non girare intorno all'argomento e dimmi cosa succede e basta."

"Perchè dovrei dirtelo?"

Apre la bocca quando cerca di rispondere alla domanda, "B-beh... Non a me... Ma almeno non imbottigliare i tuoi sentimenti. Uscirai fuori di testa, credimi," borbotta, e posso dire che c'è dell'esperienza dietro le sue parole dal tono della voce.

Blake aveva certamente ragione, ma niente al mondo mi farà dire cosa mi perseguita dalle scuole medie, "Hai ragione, ma non voglio parlarne. Voglio solo..." sospiro e mi lascio cadere all'indietro sul letto, "Voglio solo dimenticarlo."

Di piú, volevo non fosse mai successo. Mi manca.

"Posso capire," dice, alzandosi dal letto. "Seguimi," comanda, "Ma devi fare silenzio perchè se no svegli i vecchi." Corrugo le sopracciglia e apro la bocca per rispondere, ma è già andato via, spariro nell'oscurità del corridoio.

Chiudo la bocca e osservo la porta aperta per un lungo momento. Non sapevo cosa fare o se potevo fidarmi di lui dopo tutto ció che aveva fatto. Ero ancora arrabbiata con lui, sicuramente, ma so che non mi addormenterei e in questo momento non m'importa nient'altro che scappare dai miei sogni. Ero ancora scossa.

Alla fine scendo dal letto e cammino nel corridoio, dove si trova lui. "Quindi cosa-?"

"Shh..." mi zittisce, con un dito sulla sua bocca, "Mamma e papà sono qui e non possiamo svegliarli."

Contraggo le labbra insieme e annuisco vigorosamente. Non so cos'abbia in mente, ma per qualche motivo sento che posso fidarmi di lui - Solo questa volta. Sono già abbastanza triste e so che è un cattivo ragazzo, ma non abbastanza cattivo da mettere il dito nella piaga. Spero, almeno.

Living With The Bad Boy ~ Italian translation. Original story by @crazyclicheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora