Capitolo 23 || Una Nuvola Di Pioggia Vivente

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Le mie dita picchiettano nervosamente contro lo sportello dell'auto di Elle mentre mi siedo, guardando le luci e i colori sfocati mentre Elle guida per le strade di Worthington.

Elle guarda dalla mia parte e sorride leggermente, "Rilassati, Bront. È una buona cosa. Blake si sta finalmente aprendo con te e si sta impegnando per avere la tua amicizia!"

"Seh," annuisco. Annuisco, ma questo non eliminava il nervoso.

"Non perdonarlo subito, peró, okay? Devi farlo lavorare per la tua fiducia cosí che sappia che non puó piú trattarti di merda. Ha bisogno di vedere come puó perderti molto facilmente cosí che sappia che non deve rifarlo."

"Sono solo cosí ansiosa," sospiro, "Non ho una conversazione decente con lui da anni. Non so nemmeno perchè voglia uscire con me." Dico, "Sono il suo esatto opposto e so che si dice che gli opposti si attraggono, ma gli opposti hanno anche zero compatibilità, quindi se abbiamo zero compatibilità allora perchè vuole essere mio amico?"

"Ignora tutte le statistiche scientifiche e robe del genere perchè non sono sempre precise," Elle risponde, guidando di fronte all'edificio dove vedo Blake, aspettarmi. Il cuore mi sale in gola e guardo Elle, esalando un respiro nervoso, "Chiediti se voi ragazzi siete compatibili come amici per tutto il tempo che avete passato insieme. Vi divertite insieme?"

"Beh sí, ma litighiamo molto."

"È perchè Blake è una faccia da cazzo. Ma ora sta finalmente imparando che non dovrebbe comportarsi in quel modo cosí non avrai problemi piú problemi del genere... Almeno spero," i suoi occhi si assottigliano al pensiero prima che prema un bottone e il finestrino si abbassi. Mette la testa fuori, "Se fai del male a Bronte un'altra volta giuro che ti rovino," assicura Blake, "Mi sono fatta crescere le unghie apposta per l'occasione, quindi guardati le spalle," Blake fa un passo indietro cauto, ed Elle mi guarda, "Ecco fatto. Nessun problema piú."

Rido, "Tu essere strana." La abbraccio con un sorriso grato sul mio viso, prima di uscire dalla macchina e salutarla. Quando la macchina sparisce nella nebbia della notte, mi giro verso Blake, "Ciao."

"Ciao," risponde, prima di schiarirsi la gola, "Andiamo," dice, girandosi e camminando verso l'edificio alto e abbandonato. Lascio andare un profondo respiro e lo seguo per il corridoio. Arriviamo alla porta del retro e Blake la forza e continua il suo viaggio verso il tetto. Finalmente, arriviamo al tetto e noto che ora ci sono due sedie piuttosto che una.

I miei occhi guardando la vista della bellissima città e perdo di nuovo il respiro. Non penso che quella vista smetterà mai di farmi effetto. Blake prende posto su una delle sedie ed io mi siedo sull'altra. Mi passa una coperta che sta tra le due sedie e la prendo, guardandolo attentamente, "Parli molto stasera. Per favore, puoi stare zitto per un secondo? Non riesco a sentire i miei pensieri."

Lascia andare una risata al mio commento sarcastico e poi mi guarda con un sorriso, "Fanculo. Non vedi che sono nervoso?"

Non riesco a fare a meno di sorridere, "Già. Ti tremano le mani," indico le sue mani che stava torturando. Potevo vedere che stavano leggermente tremando, "Perchè sei cosí nervoso?"

"Non pensavo venissi."

"Ma l'ho fatto."

"Già," concorda annuendo, "E non ero preparato, motivo per cui sono fottutamente nervoso. Da dove diavolo posso cominciare?"

"Dall'inizio, forse?" suggerisco, i miei occhi sottili al suo strano comportamento. Cosa doveva dirmi di cosí importante da renderlo cosí nervoso?

"Ti ho sempre odiata-" comincia.

"Ooo, è un buon punto da cui iniziare per scusarsi."

Rotea gli occhi e poi continua, "Eravamo completamente opposti ed io dovrei essere l'idiota, delinquente che odia tutto. Penso che questo sia stato il motivo per cui io mi sia comportato in quel modo e ti odiavo cosí tanto; stavo soddisfando le aspettative sociali."

Living With The Bad Boy ~ Italian translation. Original story by @crazyclicheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora