15- Conoscersi

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#Luca
È appena suonata l'ultima campana, metto tutti i disegni e le matite alla rinfusa nello zaino, lo carico in spalla e corro fuori dall'aula. Vedo Giorgia andare fuori e le corro dietro
"Ehii!" gli urlo e lei si gira con sguardo interrogativo
"Si, tu" dico raggiungendola e prendendo fiato
"Ci conosciamo?" dice stranita
"Si e no, sono Luca, uno di quei ragazzi che ti ha fatto cadere ieri" dico allungando la mano ma mi arriva uno schiaffo
"E dopo avermi umiliata davanti a tutti hai pure il coraggio di venire qui come se non fisse successo niente?! Solo uno se ne stava zitto e colpevole a guardare senza ridere, solo lui poterei aver voglia di conoscere!" urla arrabbiatissima
"E infatti io ero proprio quello" dico tenendomi la guancia con le mani e lei si porta le mani alla bocca
"Scusa oddio, scusa scusa" dice levandomi le mani e guardandomi la guancia
"Ti fa molto male?" chiede accarezzandola e mi vengono i brividi solo al suo tocco
"Be, tanto bene non mi fa" dico ridendo
"O dio,  scusa, scusa tanto" dice mortificata
"E di che? Sono io quello che ieri ti avrebbe perlomeno dovuto aiutare e non stare fermo mentre guardavo quei coglioni dei miei amici farti cadere e dovrei essere io a chiederti scusa" dico leggermente imbarazzato grattandomi la nuca e lei arrossisce
"Sei così carina quando arrossisci..." e dopo mi accorgo di averlo detto ad alta voce "... oddio l'ho detto ad alta voce?" chiedo e mi metto le mani davanti la faccia e lei ride e arrossisce ancora di più.
Dopo qualche secondo ci riprendiamo
"Comunque mi chiamo Giorgia" dice timida allungando la mano che afferro saldamente e mi rivengono i brividi
"Allora... Ti va di andare a prendere qualcosa a un bar?" chiedo molto a disagio il che è strano, non sono mai a disagio con le ragazze
"Volentieri" dice sorridente e ci incamminiamo verso il bar dello zio di Daniele.
"Quindi da dove vieni?" chiedo interessato
"Vengo dalla Sicilia, ma li non avevo amici, invece da quest'anno mi sono trasferita qui con mio fratello Carlo e ho già molte amiche" risponde contenta "e tu hai sempre vissuto qui?" continua
"Si, vivo con le mie due sorelle, ma una si sta praticamente trasferendo a casa del suo ragazzo" rispondo divertito
"Ti piace questa scuola?" le chiedo mentre entriamo nel bar
"Si, non è male, ma i ragazzi sono piuttosto deficenti" risponde ridendo mentre ci sediamo e arriva il cameriere
"Su quello non posso che darti ragione, comunque che vuoi prendere?" chiedo ridendo mentre lei guarda il foglio con su scritti i piatti che servono qui
"Prendo un cappuccino e una brioche con il cioccolato, tu?" risponde tornando a guardarmi
"Io sono anni che prendo sempre quello" dico ridendo seguito da lei mentre il cameriere va dietro il bancone a preparare la nostra roba.
Mangiamo, e ridendo e scherzando si fanno le 14:43.
"È piuttosto tardi... Mi sa che è meglio tornare a casa" dico notando l'ora
"Oh peccato, mi stavo divertendo..." dice dispiaciuta
"Se ti va ci possiamo vedere questo pomeriggio dopo aver finito i compiti oppure, se sei occupata, domani" dico e gli brillano gli occhi
"Certo, se per te non c'è alcun disturbo naturalmente" risponde mortificata
"Nono, figurati, facciamo oggi?" dico abbastanza imbarazzato
"Si ok" risponde anche le imbarazzata
"Dove abiti?" chiedo prendendo il telefono
"Via dei ciliegi 4" dice scrivendo qualcosa su un bigliettino
"Ok, sono da te alle 16" dico "se vuoi ti accompagno" continuo timidamente
"Oh grazie, ma se non vuoi non importa, tranquillo" dice mettendo le mani avanti
"Ma scherzi? Lo faccio volentieri" e così dicendo prendo il mio e il suo zaino e ci incamminiamo verso casa sua. Arriviamo dopo dieci minuti, così le lascio lo zaino, le dò un bacio sulla guancia, la saluto e vado a casa.

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