3- Nuovi incontri

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Naturalmente, oggi è lunedì e sto andando a scuola, quando un ragazzo con lo skateboard mi prende da dietro e, se non avessi fatto la ruota, starei per terra dolorante. Lui comunque si è sfracellato al suolo, ma per fortuna il suo skateboard è intero.
"Tutto bene?" gli chiedo
"Eh...potrebbe andare meglio" risponde sforzando un sorriso
"Vieni" gli dico e gli porgo la mano, che lui prontamente afferra saldamente, e lo tiro su
"Tu tutto ok?" chiede lui imbarazzato
"Io si, sei tu quello che si è sfracellato sul marciapiede" dico ridendo
"Già, hai ragione, ma se non avessi fatto quella ruota staresti nelle mie stesse condizioni" dice lui facendomi la linguaccia
"Le fortune della vita" dico allargando le braccia
"Ora devo andare, ciao" concludo iniziando a camminare verso la scuola
"Aspetta, vengo con te" dice lui e mi raggiunge con lo skateboard
"Ehy ehy fermo" dico mettendogli una mano davanti
"Uno: distanza di sicurezza. Due: non starmi dietro con quell'affare e tre: non guardarmi o toccarmi, ok?" gli dico puntandogli un dito contro
"Ok ok, non uccidermi, prendi pure il portafoglio" dice porgendomi l'oggetto e alzando le mani
"Grazie" gli urlo mentre lo afferro e corro via con la refurtiva in mano
"Ehy! Torna subito qui!!" dice lui correndomi dietro con lo skateboard in mano.
Solo a qualche metro dall'entrata di scuola riesce a raggiungermi, ormai sfinito
"Tregua?" dice porgendomi una mano
"Tregua" dico mentre mi incammino all'entrata con dieci minuti di anticipo mentre lui sta ancora seduto sul marciapiede a riprendere fiato.
Vado verso la porta della mia classe e entro, mi vado a sedere al mio solito posto, primo banco da destra dell'ultima fila. I miei compagni sono quasi tutti qui e naturalmente non poteva mancare Milly, la troia rifatta della scuola, tutta tette e culo con più plastica che carne, il cui nome guarda caso si da ai cani...traete voi le conclusioni...
"Ehy sfigata, levati" dice sculettando
"Ah, scusa, dici a me? O no, ho sbagliato, ti devi essere vista allo specchio" rispondo a tono
"Senti cocca, smamma da qui prima che te lo faccia rimpiangere" dice puntandomi un unghia smaltata contro
"Ah si?" rispondo alzandomi e afferrandole i capelli e facendola ribaltare, lasciandomi in mano le enstencion
"Sei ancora convinta che sarò io a rimpiangere di non essermi spostata?" e la carico in spalla buttandola sopra la cattedra
"Come ti permetti??" chiede con la faccia rossa come un pomodoro
"Con le mie manine sante" rispondo agitando in aria le mani come i bambini
"Adesso mi vado a sedere e tu non mi rompi il cazzo, ok?" dico scocciata andando verso il mio posto e, non ricevendo risposta, deduco che si sia arresa e ritirata, ormai sa che sono una causa persa.
Dopo una manciata di minuti entrano tutti, ma della prof. neanche l'ombra, il che è strano...
Intanto il bidello resta con noi e ci fa divertire, forse sono gli unici dipendenti simpatici in questo edificio chiamato scuola.
"Eccomi, scusate il ritardo ragazzi!" dice la prof. di matematica entrando correndo.
Dietro di lei noto che c'è qualcun'altro, ma prima che riesca a connettere il cervello per capire chi sia la prof. dice "ragazzi, lui è Gabriele, un vostro nuovo compagno" dice facendolo mettere in piedi davanti la cattedra
"Raccontaci un pò di te..." dice la prof. incitandolo e mettendosi comoda sulla sedia
"Allora, non c'è molto da dire su di me...sono un ragazzo milanese, arrivato qui da qualche giorno" dice educatamente alzando le mani, e in quell'istante lo riconosco...
Era il tizio che a momenti mi uccideva con lo skate sta mattina!
Prima che possa riconoscermi e fare una scenata giro la testa e iniziò a scrivere cose a caso del tipo: 'lui che ci fa qui?' o 'il portafoglio me lo tengo, poco ma sicuro'.
"Prego, vai a prendere posto, c'è un posto vicino a Millicent" dice la prof. indicando la troia con lo sguardo e lui fa un sorriso malizioso e si va a sedere. Il resto delle ore le passo così: a scrivere cose a caso nel quaderno e a fare schizzi senza prestare attenzione alla lezione.
E così, dopo l'ultima campanella la prof. ci congeda. In due nanosecondi ho messo via tutto e mi precipito fuori dall'aula, scappando via in tempo.

Diversa[Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora