48- La mia storia

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Appoggio la testa sulla sua spalla e lui circonda le mie con un braccio
"Come avete fatto a trovarmi?" chiedo guardando il mare
"Luca sapeva che tu venivi spesso qui, quindi ha visto il motorino e ha confermato la sua teoria, così abbiamo aspettato che ti allontanassi per mettere in scena quel litigio" mi spiega sorridendo
"Siete fuori di testa" penso ad alta voce guardando il cielo
"Anche tu" dice e mi lascia un bacio sui capelli
"Posso sapere a cosa ti riferivi prima quando mi hai urlato che non volevi rovinare il tuo corpo con altri tagli?"
Mi chiede curioso e dispiaciuto allo stesso tempo, così decido di raccontargli tutta la storia
"L'anno scorso, le mie compagne di classe mi hanno trascinato ad una festa e mi hanno lasciata sola, così me ne sono andata fuori perché odiavo la puzza di alcool e fumo, quando un ragazzo mi ha colpito e mi ha fatto svenire... Mi sono risvegliata con i polsi legati alla testata di un letto e le caviglie ai lati opposti, a gambe aperte, ed ero solo in intimo... Non ci misi molto a capire cosa stava succedendo, così provai ad urlare e dimenarmi, ma un ragazzo di circa 22 anni con un coltellino mi si avvicinò dicendomi di stare zitta e ferma mentre lavorava oppure mi avrebbe fatto un taglio per ogni movimento o urlo, ma non lo ascoltai, così continuavo a urlare e muovermi e lui mi fece tanti tagli quanti erano i miei movimenti e le mie urla, a partire da sotto il seno fino ad arrivare all'inguine e una volta arrivati li mi disse che se continuavo mi avrebbe penetrato prima con la lama e poi con il suo cazzo, così iniziai a piangere silenziosamente stando ferma..." dico con la voce che si incrina mentre lui mi ascolta in silenzio "... Poi si era posizionato in mezzo alle mie gambe e stava per... Bhe... hai capito, quando mio fratello sfondò la porta e picchiò a sangue il tizio, poi mi avvolse in una coperta e mi portò a casa. Da allora non ho più avuto amici e non sono più andata ad una festa e questa cosa la sapete solo tu e mio fratello, a parte me..." dico lasciandomi andare in un pianto liberatorio e lui mi abbraccia dolcemente. Quando mi stacco tiro su la maglia e mostro i tagli che ho sul ventre, ma lui non si spaventa e li bacia uno ad uno. Quando finisce di baciarmi il ventre sposta lo sguardo sui miei occhi
"Ti facevano molto male?" chiede dispiaciuto accarezzandomi la pancia
"L'anno scorso si, ma adesso sono solo brutti ricordi..." rispondo abbassando sempre di più la voce e abbassando la testa, ma lui me la rialza con due dita
"Non soffrirai più" dice rassicurante
"Promesso?" chiedo impaurita
"Promesso" dice sorridendo e mi bacia dolcemente e ricambio allacciando le mani al suo collo mentre lui mette le sue sui miei  fianchi. Ci baciamo appassionatamente mentre il sole annega nel mare e poi, quando ci stacchiamo, ci alziamo e, mano nella mano, ci dirigiamo al motorino.

Diversa[Conclusa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora