25. Derek vuole essere uno spogliarellista senza un braccio

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"Woah, perché ti stai spogliando?" chiesi a Derek mentre entravamo nella clinica. Una volta avvicinatosi al bancone dove di solito venivano operati gli animali, notai qualcosa di strano nella ferita del ragazzo: le vene del braccio erano diventate nere e gonfie; come se dalla ferita si stesse diffondendo un'infezione in tutto il corpo. "O mamma...che sta succedendo al tuo braccio?"

Stiles si avvicinò a noi, esaminando il braccio del licantropo, con un'espressione visibilmente disgustata. "Sai non sembra una cosetta da curare con un po' di echinacia e una bella giornata di riposo." In quel momento, il cellulare di Stiles suonò: era arrivato un messaggio da Scott, che ra ancora bloccato a casa Argent. "Aconitum noveboracense, ti dice niente?"

Derek impallidì ancora di più a quel nome, "è una specie rara di strozzalupo. Devo avere il proiettile – senza morirò," spiegò il diretto interessato tra un respiro profondo e l'altro. Ottima diagnosi, ma come fa a saperlo? "Quando l'infezione raggiungerà il cuore, mi ucciderà."

"Il termine possibilità non è nel tuo vocabolario," mormorò il ragazzo sarcasticamente facendomi ridacchiare. Scusa Derek, ma è vero: un po' di speranza non ha ucciso nessuno.

"Se non arriva con il proiettile in tempo," iniziò a spiegare il licantropo cercando tra gli armadietti e i cassetti del laboratorio, tirandovi fuori un seghetto elettrico molto spaventoso. Bob, te l'ho mai detto che mi mette a disagio tenere in mano oggetti affilati come coltelli? "C'è un'ultima risorsa: mi dovete amputare il braccio."

"O miei dei! No, non se ne parla: io mi tiro indietro!" Indietreggiai portando le mani in alto appena vidi il seghetto, "già mi sono trattenuta dallo svenire a vedere tutto quel sangue e quella ferita...ad amputarti il braccio.... No, no!"

"Bene, allora lo dovrai fare tu," disse Derek porgendo il seghetto elettrico dall'altra parte del tavolo da laboratorio a Stiles, che lo guardava pallido in volto.

"Oh no, ti prego no! Che si fa se ti dissangui?" Stiles cercò di allontanare da sé quello strumento di tortura infernale.

"Guarirà se funzionerà. O al massimo Rose userà i suoi poteri per fermare l'emorragia...spero," rispose legandosi il braccio con un laccio emostatico. L'idea di perdere un braccio, o di affidare la propria vita ed un seghetto elettrico a dei sedicenni non lo spaventava minimamente.

"Avevo detto di lasciarmi fuori da questa storia," piagnucolai come una bambina. Non riuscivo a stare ferma, continuavo a girare avanti e dietro per la stanza mentre l'ansia mi divorava viva.

"Senti, non so se ce la faccio. Per tutto quel tagliare la carne, segare l'osso e specialmente per il sangue," rispose Stiles marcando la parola sangue facendomi venire i conati di vomito, mi stavo immaginando tutto. Mi appoggiai al mobile del lavello per fare respiri profondi, cercando di farmi passare la nausea.

"Tu svieni alla vista del sangue?!" Si.

"No, ma potrei alla vista di un braccio amputato!" esclamò esasperato il castano.

"D'accordo, facciamo così: o tu mi tagli il braccio, o io ti taglio la testa!"

"E siamo tornati alle minacce..." mormorai sospirando.

"OK senti, non me le bevo più le tue minacce-" Stile venne interrotto bruscamente da Derek, lo aveva strattonato per la maglia: le loro facce erano a pochi centimetri di distanza. Solo una parola: Sterek. "Ok ok, d'accordo. Le ho bevute e assimilate. Lo farò."

In quel momento Derek iniziò a barcollare e a vomitare sangue, ma non semplice sangue: sangue nero. Che bella giornata quella di oggi! "O maledizione, ora svengo. Sì, svengo di sicuro," giurai portandomi la mano alla fronte grondante di sudore. "che cos'è questa roba?"

Touch || Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora