36. La Scotty gang

4.8K 263 151
                                    

Iniziai ad aumentare il passo, stavo praticamente marciando, come Alex Schwazer campione olimpico di marcia, e quando non mi alleno vivo qui in Alto Adige in mezzo alle montagne e trai pascoli, mi prendo cura del mio latte. Ed io di latte me ne intendo...eheh...OK ROSE. SMETTILA. Ritorna alla narrazione per Zeus.

I passi dietro di me si avvicinavano sempre di più. Il mio primo istinto fu quello di correre e correre, fino a che non avessi avuto più fiato, ma sapevo che correndo avrei attirato quella cosa facendo più rumore. Dovevo risparmiare il fiato, mi sarebbe servito per un eventuale corsa dopo. Inoltre, come già detto, avevo appena recuperato fiato, non potevo sprecarlo subito, dovevo riuscire a controllare il mio respiro, quella cosa riusciva a sentire il mio battito cardiaco. Dovevo cercare di rimanere calma, avevo letto sul libro di scienze che l'essere umano emette odori particolari quando è spaventato, e quel mostro poteva sentire la mia paura.

Ma sbaglio o questa cosa l'ho già vissuta? Un Déjà-vu?

Mi ritrovai alla fine del corridoio, davanti a me c'erano due strade: una a destra ed una a sinistra. Non sapevo dove andare, i rumori dei passi echeggiavano nei corridoi vuoti facendomi perdere l'orientamento.

E se invece di un deja-vu fosse stata una visione? Ma non me la ricordo, ricordo soltanto che verrò ferita, abbastanza gravemente...

Da che parte avevo girato nella visione? Magari se avessi girato dalla parte opposta non avrei incontrato l'alfa. Ma le visioni molto spesso, da come mi hanno insegnato i film, sono uno scorcio del futuro ed il futuro si avvera anche se tu cerci di cambiarlo. Si creerebbe un paradosso...

Non sapevo cosa fare, l'unica cosa che sapevo era che si stava avvicinando, dovevo fare in fretta. Decisi che se fosse stato destino il mio incontro con l'alfa, avrei dovuto accettarlo. Girai a destra. Nessuno va mai a sinistra

E se infatti avessi dovuto girare a sinistra? NO Rose, sii convinta delle tue azioni.

Ero a metà corridoio e non riuscivo più a sentire il mostro dietro di me.

"Forse ha girato a sinistra," sperai. Le ultime parole famose. Perché non sto mai zitta? Anche se letteralmente l'ho pensato...

Venni spinta a terra da una forza sovrumana, veniva dall'alto. Probabilmente era spuntato dai condotti di areazione. Lo sapevo: dovevo andare a sinistra.

Sopra di me ergeva un enorme massa di pelo nero. Puzzava di sangue, il sangue del bidello e forse quello dei ragazzi ma cercai di rimanere positiva, e la sua bava stava gocciolando sulla mia guancia. Che schifo.

Volevo urlare, ma la voce mi morì in gola. Avevo così paura che non mi ero accorta di aver smesso di respirare.

Avvicinò il suo muso al mio viso, annusandomi. Si allontanò di qualche centimetro sbuffando, aveva un'aria soddisfatta.

Alzò la sua zampa mostrandomi gli artigli acuminati. Voleva uccidermi, ne ero certa.

Sentii gli artigli passarmi attraverso il fianco destro, per poi graffiare con forza. Il dolore era lancinante ma non riuscii ad urlare.

Pensavo che avrebbe attaccato di nuovo, che mi avrebbe uccisa, invece rimase fermo ad aspettare. Forse ad aspettare che guarissi o che morissi lentamente, non ne ero certa.

Si alzò e mi leccò via un po' del sangue che sgorgava a fiotti dal mio fianco. Non sapevo perché lo aveva fatto, ma sembrò soddisfatto. Forse rimase piacevolmente colpito dal mio sapore.

Rimase a fissarmi ancora per qualche secondo, come se stesse cercando di decidere sul da farsi. Avvicinò il muso al mio fianco sinistro, lo leccò. Sentii la disgustosa sensazione della sua lingua bagnata sulla mia pelle, mentre lasciava una scia di saliva. Quando vide che la mia pelle era bagnata abbastanza, mi morse. Sentii i suoi denti sprofondare nel mio fianco, ma non provai molto dolore: era come se mi stessero facendo un prelievo. Forse, la sua saliva funzionava come anestetico. 

Touch || Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora