27. Mi arrabbio giusto un pochino

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"Stiles, dovremmo chiamarlo," ripetei per la milionesima volta.

"Non risponde ai messaggi, secondo te lo farà alle chiamate?" Scott non si era presentato a nessuna delle lezioni. Era la prima volta che saltava la scuola e a quanto pare, si era portato dietro Allison. Il vero problema di tutto ciò era che quella sera ci sarebbe stata la riunione genitori-insegnanti e l'assenza del moro non avrebbero migliorato di certo la sua situazione scolastica.

"Dovresti chiamarlo."

"Perché non lo fai tu?"

"Ho finito il credito con tutti quei messaggi che gli ho mandato. Chiamalo." Stiles sospirò esasperato, quando mi impuntavo su una cosa, diventavo l'incubo di ogni persona. Di solito mi bastano delle buone argomentazioni per avere quello che volevo con Stiles, quando questo non bastava, gli facevo gli occhi dolci e quando la situazione diventava disperava,  amari estremi, estremi rimedi, iniziavo ad assillarlo fino a che non cedeva. Era la tattica che usavo da bambina, ma poi scoprii che il punto debole di Stiles era sbattere le mie lunghissime ciglia come un tergicristallo impazzito et voilà, io ero contenta e Stiles era abbindolato ma contento.

Dopo innumerevoli squilli, Scott rispose al telefono di Stiles. "Finalmente-" Interruppi subito Stiles rubandogli il cellulare e attaccai le cuffie, così da poter sentire tutti e due. Lo so Bob, sono molto intelligente: non c'è bisogno che tu me lo dica per farmelo notare.

"Dove diavolo di sei cacciato? Hai visto i miei messaggi?" Mode mamma-incazzata: on. Mamma Jin sarebbe molto fiero di me.

"Si, me ne hai mandato un milione." Potevi rispondermi, e non usare quel tono con me signorino! La prossima volta che scompari, farò finta che tu non sia mai esistito.

"Dopo DOVRAI farmi la ricarica. Me lo devi."

"Si comunque, sai che sta succedendo?" Stiles interruppe il nostro litigio sul nascere, "Lydia è assente, Jackson sembra una bomba a orologeria pronta ad esplodere e un altro ragazzo è morto. Tu devi fare qualcosa!"

"Woah, frena ciccino. Stiamo parlando di Scott mica del Detective Conan." Non aveva ancora pensato a chiedere a me se sapevo qualcosa. Nel senso, non è che ero amica della ragazza in questione! Una persona normale gli avrebbe già detto tutto, ma visto che mi ignorava sempre quando avevo qualcosa da dire, quella volta decisi di non dire niente a Stiles per ripicca. Essere passivo aggressivi è di famiglia, vedo.

"Ok ci penserò," rispose Scott prima di chiuderci il telefono in faccia.

"Ci ha appena sbattuto il telefono in faccia?" chiesi sconcertata. Ma come lo abbiamo educato? Ha preso tutto da te, di sicuro. Io ero una di quelle persone che esita mille volte prima di riagganciare, continuando a dire okay, ciao fino a che qualcuno non si decide.

"Eh già. Andiamo a fare una visitina alla tua cara amica Lydia, che ne pensi?"

"Non ne sono molto convinta."



Stiles parcheggiò la jeep davanti al vialetto di casa Martin. Lydia viveva con sua madre dopo che i suoi genitori divorziarono. La signora Marin era una tipa a posto: lasciava fare a Lydia tutto quello che voleva, era comprensiva, presente e simpatica, insomma, la tipica genitrice single delle serie per adolescenti. Mi ricordava molto la protagonista di una mamma per amica anche se forse non le assomigliava per niente, non ne ero sicura perché avevo visto solo un episodio.

Ad aprire alla porta fu proprio la signora Martin che sorrise appena mi vide, diceva sempre che ero la migliore ragazza che la figlia avesse mai portato a casa, insieme ad Allison ovviamente. Eh eh, modestamente. Forse noi due eravamo le uniche vere amiche che Lydia avesse mai avuto.

Touch || Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora