Quando riaprii gli occhi mi resi conto che erano quasi le due. Mi ero appisolata sulla panchina e, se non mi fossi mossa in fretta, sarei arrivata in ritardo all'allenamento pomeridiano. Raccolsi le mie cose e uscii dal giardino dirigendomi verso la scuola con la speranza di non incontrare Chris.
Arrivai in fretta agli spogliatoi senza incrociare nessuno, mi cambiai e corsi verso le piste.
Erano già tutti lì e gli allenamenti erano incominciati. Feci di tutto per non guardare verso la pista dove i ragazzi stavano correndo e mi concentrai sulla professoressa che aveva appena finito di prendere il tempo ad una ragazza della mia classe e mi stava urlando contro.
– Nina Milo, sei in ritardo! –
– Mi scusi – risposi piano con aria dispiaciuta.
– Che non ricapiti mai più – disse lei scorbutica – e per caso mi sai dire dove è andato a cacciarsi Christian Loi?–
– Cosa? Non è ancora arrivato? – chiesi sorpresa – non ho idea di dove sia – dissi quando la vidi annuire alla mia domanda.
In quel momento sentii la voce di Chris gridare il mio nome da lontano.
– Si può sapere dov'eri? Ti ho aspettato per un sacco di tempo. Mi hai fatto preoccupare, pensavo ti fosse capitato qualcosa di brutto – spiegò una volta che mi ebbe raggiunta ignorando bellamente la professoressa.
Non feci in tempo a rispondere poiché lei mi precedette.
– Loi! Non mi importa nulla delle tue motivazioni! Sei in ritardo e stai intralciando l'allenamento. –
– Ma professoressa...– disse lui in tono quasi di supplica.
– Non voglio sentire ragioni, vai sulla pista dei ragazzi. Ora! –
Chris impotente mi guardò con apprensione e, un po'abbacchiato, andò ad allenarsi.
L'allenamento del pomeriggio durò circa un paio d'ore. I miei risultati furono molto più scarsi rispetto a quelli della mattinata, avevo troppi pensieri che mi frullavano nella mente. Chris si era preoccupato così tanto solo perché non ero mi ero fatta trovare all'appuntamento. Effettivamente avrei dovuto pensarci. Una persona come lui non avrebbe mai pensato che non volessi presentarmi, semplicemente si era preoccupato che potesse essermi successo qualcosa di brutto.
Perché quel ragazzo era così fissato con me? Forse era molto più fanatico di quel che avevo creduto e doveva essersi intestardito per la storia dei miei poteri.
Rischiava di rovinarsi con le sue mani. Cosa potevo fare? Dirgli schiettamente di lasciarmi in pace? Non potevo dirgli la verità, mi serviva una buona idea. Trattare con quel ragazzo era davvero difficile.
Miracolosamente riuscii a evitarlo per i successivi quattro giorni di allenamento. Lo vedevo ogni tanto osservarmi dall'altra pista ma poiché le ragazze erano di meno dei ragazzi riuscivo sempre a scappar via prima che il suo gruppo finisse l'allenamento. La professoressa Galli era infuriata con me perché continuavo ad arrivare in ritardo e sembrava sul punto di sputare fuoco dalla bocca. In realtà ritardavo apposta così da arrivare ad allenamenti iniziati e Chris non potesse venire a parlarmi.
Le rare volte che incrociavo i suoi occhi, distoglievo subito lo sguardo, cercavo di evitarlo in ogni modo possibile. Il fatto che lui dovesse allenarsi per tre discipline mi rendeva sicuramente le cose più semplici e quando sapevo che entrambi avremmo avuto del tempo libero mi rifugiavo nel mio giardino.
Finalmente anche l'ultimo giorno di allenamenti giunse al termine ma prima che potessi anche solo pensare di scappare via la professoressa mi chiamò da lei.

STAI LEGGENDO
Filo Rosso
FantasyMolte leggende sostengono che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci collega con la nostra vera ed unica anima gemella. E se esistesse qualcuno in grado di vedere quel filo? E se ci fosse più...