Capitolo 30: Desiderio

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"È arrivato il momento di mostrarti il resto del mio passato" ordinò con forza l'uomo, mentre Damian mi copriva gli occhi.

Mi ritrovai sull'orlo dello stesso cratere davanti al Fondatore e a Mildred trasformato che si fronteggiavano scrutandosi con odio.

Il corpo senza vita di Lena giaceva a qualche passo da me. Mi avvicinai a lei, era davvero bellissima.

– Mil, perché?– chiese il Fondatore con le mani alzate, pronte all'attacco – lei ti voleva bene, tutti loro te ne volevano. –

Mildred rise forte – sentimenti! non fanno altro che rendere deboli, proprio come te che amando hai abbassato la guardia e ora hai perso ogni cosa. –

– Anche tu le volevi bene – commentò il Fondatore.

Un fulmine nero lo colpì alla spalla facendolo cadere a terra – io me ne sono liberato!– urlò Mildred in preda alla rabbia – grazie alla sua morte e al suo destino ho avuto tutto questo– esclamò indicando il suo nuovo corpo e il suo nuovo potere.

– Tu l'amavi? – disse a mezza voce il suo rivale.

Mildred parve non potersi più contenere – io l'amavo – confessò – ma lei ha scelto te così ho deciso che mi sarebbe stata molto più utile da morta. –

Con grande fatica il Fondatore si alzò in piedi per fronteggiare nuovamente quello che una volta era stato un suo compagno. La ferita alla spalla sembrava piuttosto grave.

–Ora finalmente posso fare ogni cosa – continuò Mildred – posso rendere forti ed indipendenti tutti quelli come noi. Conquisteremo ogni cosa, non saremo più al servizio di quegli umani deboli che nemmeno sanno badare al loro destino. –

Altri fulmini investirono il Fondatore che però questa volta non cadde a terra ma rimase saldo, in piedi, come un vero combattente.

– Mi dispiace – disse – non posso permetterti di distruggere quello che io e Lena abbiamo costruito con grande fatica. –

– Distruggerò l'Organizzazione del Destino e userò quella tua stupida Base per rendere liberi tutti i prossimi Guardiani e Cavalieri, tutti i prossimi bambini speciali che si presenteranno alla mia porta. Sai, credo proprio che incomincerò con tuo figlio, sarà un fantastico sottoposto. –

– Non te lo permetterò – esclamò il Fondatore attaccandolo, spadone alla mano.

Era pronto a tutto, lo potevo percepire.

Non fece nemmeno in tempo ad avvicinarsi al suo nemico che questo scomparve per riapparire a qualche metro di distanza dietro di lui.

– Non puoi fare nulla. –

Il Fondatore partì nuovamente all'attacco, molto più veloce di prima, mentre la ferita alla spalla continuava a grondare sangue.

– Dovresti arrenderti – gli suggerì il nemico colpendolo nuovamente con uno dei suoi fulmini neri per arrestare la sua corsa.

– Non posso – sussurrò l'altro accusando il colpo senza fermarsi e colpendo di striscio il suo nemico con la spada.

Sul braccio di Mildred comparve un taglio che si rimarginò all'istante, molto prima di iniziare a sanguinare.

– Come ti ho detto – disse scandendo ogni parola con un colpo sul corpo dell'avversario – sono immortale – disse chinandosi sul Fondatore appena stremato a terra.

– Mil fermati. Possiamo ancora risolverla...–

Mildred lo guardò compiaciuto – è incredibile, saresti ancora disposto a perdonarmi? Dopo che ho ucciso la madre di tuo figlio?–

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