Varcando la soglia mi aspettavo di trovare una stanza super accessoriata simile a quella di qualche film fantascientifico ambientato nel futuro. Oppure l'interno di una navicella spaziale, piena di computer, schermi e marchingegni luminosi.
Invece quello che mi si presentò davanti fu un lungo e ampio corridoio bianco che sembrava estendersi per chilometri e chilometri senza fine.
Chris, dopo aver chiuso la porta alle nostre spalle, mi precedette camminando a passo spedito e sicuro come se si trovasse a casa sua.
Numerose porte si affacciavano sul corridoio, ognuna con un numero dorato inciso sopra. Camminavamo nel semi buio nonostante il percorso fosse parzialmente rischiarato da piccole lucine al neon sistemate a intervalli sul soffitto e sulle pareti. Più che in una "base segreta" avevo la sensazione di trovarmi in un albergo o qualcosa del genere.
Un albergo nella cantina della scuola, logico!
Finalmente, dopo alcuni minuti, il corridoio infinito sfociò in un'ampia stanza, così luminosa che per qualche secondo rimasi accecata. Quando i miei occhi si furono abituati a tutta quella luce, rimasi semplicemente a bocca aperta: sembrava di essere nel salotto di una ricca casa del passato. Arazzi e dipinti coprivano le pareti e un enorme lampadario decorato con gocce di cristallo dorate pendeva dal centro del soffitto. Un enorme tappeto riccamente decorato copriva tutto il pavimento del salotto rendendo i nostri passi morbidi e silenziosi. Alcuni divanetti e delle poltroncine di pelle chiara erano disposte in giro per la stanza senza un apparente ordine ma, nonostante ciò, tutto sembrava esattamente nel posto dove doveva stare. Vetrinette e scaffali di legno colmi di libri e soprammobili correvano lungo le altre due pareti verniciate di oro chiaro.
La parete laterale della stanza era stata sostituita da enormi portefinestre da cui faceva capolino la luce forte del sole che rischiarava ed illuminava completamente quello strano salotto. Al di là di quelle enormi finestre era ben visibile un ampio giardino molto curato che sembrava distendersi a dismisura tra fiori e alberi di ogni tipo.
Mentre ancora mi guardavo intorno incuriosita, vidi Chris dirigersi dall'altra parte della stanza verso una porta finemente decorata dietro la quale per me c'era l'ignoto. Lo fermai strattonandolo per la manica della felpa.
– Chris ora basta! Dimmi dove siamo e cosa stiamo facendo qui!! Cos'è questa storia?– chiesi ormai vicina alla disperazione.
– Non ti preoccupare – rispose lui quasi tristemente – sarà difficile da accettare ma presto scoprirai ogni cosa. –
Bussò alla porta e attese.
– Avanti – sentii dire da una voce profonda che veniva dall'interno.
Christian aprì la porta e mi sospinse dentro, seguendomi subito dopo.
Mi ritrovai in una stanza arredata in un modo molto simile a quella che avevo appena lasciato ma più piccola e, in un certo senso, più personale. Sulle pareti vi erano vari quadri e fotografie, per lo più di ragazzi tra cui riconobbi da lontano anche un Chris ragazzino particolarmente sorridente e solare. Una scrivania di legno chiaro occupava gran parte dello spazio, su di essa vi erano suppellettili di vario genere e un computer portatile nero. Dietro alla scrivania, con le gambe comodamente appoggiate su di essa, c'era un uomo spaparanzato che studiava distrattamente lo schermo del computer. Indossava un elegante completo scuro con tanto di cravatta abbinata che faceva a botte con l'orecchino che sfoggiava all'orecchio sinistro e con le Converse che portava ai piedi. Era magro e slanciato, aveva capelli e occhi estremamente scuri e un viso dai lineamenti dolci anche se non perfetti.
Puntò il suo sguardo penetrante sul mio viso e sorrise beffardo. Dimostrava circa 40 anni o giù di lì.
– Nina, da quanto tempo – disse lui felice – siediti pure. –

STAI LEGGENDO
Filo Rosso
FantasyMolte leggende sostengono che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci collega con la nostra vera ed unica anima gemella. E se esistesse qualcuno in grado di vedere quel filo? E se ci fosse più...