05-Assalto ad Arem

32 5 1
                                    


CHRISTINA

Arem, stanza di Richard. Ore 9:00.

Dopo che fui sveglia notai una lettera sul comodino, che decisi di leggere; era di Richard, e tremavo alla sola idea di leggerla, ma la aprii comunque.

"Mia amata, quest'oggi, alle 17:00, io e te ci sposeremo, al centro della città, nella chiesa più bella e sfarzosa. Mi scuso per l'orario scomodo, ma non sono disponibile prima. Mi dispiace non poterti dare alcun vestito da sposa, ma il matrimonio è stato organizzato in fretta e furia, inoltre dopo la cerimonia ci sposteremo a Requiem, una città governata dai demoni, in territori ben più interni. Ti invierò anche alcune delle mie badanti per occuparsi di te e prepararti al matrimonio.

P.s. ll tuo amico non verrà a salvarti"

Leggere queste parole mi mise una tale tristezza nel cuore che non potei trattenere una lacrima.

Dopo un paio d'ore entrarono nella stanza in cui mi trovavo due donne. La prima, più anziana e sulla quarantina, aveva dei bei capelli biondi, raccolti e per nulla curati. Indossava un vestito blu, per nulla scollato, e privo di decorazioni, anche se terminava con un orlo in ghiaccio. L'altra ragazza era più molto giovane, sulla ventina, con dei lunghi capelli castani e occhi celesti, proprio come l'altra donna. Il vestito era rosso fuoco, anch'esso povero e privo di decori. Terminava con una piccola fiamma ancora ardente.

-Salve, io mi chiamo Vira e questa è mia figlia, Nami, siamo ai suoi ordini, qualunque cosa desideri- spiegò la prima, con voce delicata e stanca, inchinandosi insieme alla ragazza.

-Vi prego datemi del tu e comunque non intendo scomodare nessuna di voi solo per aiutarmi in qualcosa che posso fare anche da sola- risposi io con gentilezza.

-Se lo desideri ti daremo del tu, ma permettici almeno di prepararti un bagno caldo, sarai stanca dopo gli ultimi avvenimenti, inoltre se me lo concedi, mentre Vira prepara la vasca vorrei mostrarti un po' di questo castello- mi propose la seconda.

Io annuii e andai con lei, anche perché non sapevo cosa fare, e poi diciamocelo un un bel bagno caldo è proprio quello che ci vuole dopo aver passato tre settimane tra boschi e villaggi in mezzo a foreste.

Nami mi mostrò tante di quelle stanze in così poco tempo che alla fine fui costretta a chiedere una pausa, così passai i pochi minuti rimasti prima di immergermi nella vasca a parlare con lei sorseggiando un tè in cucina.

-Da quanto tempo lavorate insieme in questa casa tu e Vira?- non mi trattenni.

-Da otto anni, entrambe- balbettò, poi prendendosi una piccola pausa continuò.

-I demoni continuarono a seminare terrore ovunque passassero, e i territori "sicuri" diminuirono a vista d'occhio, così, io e mia madre ci rifugiammo proprio in questa città, sperando che gli orrori della guerra non ci raggiungessero mai. Purtroppo non fu così. Otto anni fa i demoni attaccarono. In molti cercarono di fuggire, scortati dai soldati, comprese noi due, ma sfortunatamente ci ritrovammo davanti quel mostro- si arrestò ancora, con le mani tremanti.

Non fu mia intenzione rivangare un passato del genere, per tale motivo mi scusai prontamente, eppure lei espresse la sua volontà raccontarmi tutto, così riprese -Il gruppo di fuggiaschi di cui facevo parte si ritrovò di fronte Richard, il quale cominciò a massacrare tutti gli angeli, lasciando in vita solo chi più lo aggradava. Da quel giorno lavoro in questa casa- concluse, in lacrime.

-Nami!- esclamò con voce tremolante Vira, affacciata alla porta, anche lei quasi piangendo.

La scena si concluse con un amoroso abbraccio tra madre e figlia, così io sentendosi palesemente di troppo mi allontanai, commossa dalla scena dolcissima, ma segnata nell'animo dalle parole cariche di sentimento della ventenne.

Diventare leggenda...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora