06-la prima conquista

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RAYGIN

Alessandro e Richard iniziarono a combattere. Il primo con due spade, mentre il secondo con uno spadone pesante, con la lama nera e opaca. All'interno dell'arma non vi era metallo ma uno strato di fiamme.

Fin dalle prime fasi del duello si notò subito la differenza che vi era tra gli sfidanti, dopotutto lo spirito malvagio aveva decisamente maggiore esperienza e il mio amico era rimasto ferito, nulla di grave, ma aveva diversi tagli dovuti alla battaglia sul ponte. Dopo una serie di colpi che fecero vacillare il mio alleato lo sfidante si fermò e iniziò un discorso.

-Sei troppo debole! Non mi batterai mai!- si crogiolò nel suo senso di superiorità.

-Scusa se sono stanco, ma i tuoi demoni hanno richiesto tempo- affermò l'altro, affannato.

-Stai dicendo che ti sei fatto spazio fin qui combattendo?-chiese lo spirito stupefatto, tuttavia non ebbe una risposta. Di certo Alessandro non voleva la sua compassione.

-Beh allora hai tutto il mio rispetto, ma non sarò clemente, in fondo hai rubato la mia donna e ucciso i miei demoni- il demone impugnò più saldamente la sua spada.

-Tuo, tuo, tuo, tuo!- ripeté lo sfidante alzando il tono.

-Pensi davvero che la vita di ogni persona o soldato ti appartenga per diritto che tu possa farne ciò che vuoi?-continuò Ale, urlando.

-Sulla Terra non ho mai avuto niente! Mia madre mi abbandonò appena nato davanti ad un orfanotrofio, e non mai neppure avuto degli amici! Pensi di avere il diritto di giudicarmi?- gridò Richard infuriato.

-Io non giudico né te né il tuo passato, ma non posso perdonare ciò che hai fatto in questi ultimi otto anni agli angeli, per non parlare di Christina- ribatté il mio amico rialzandosi, più determinato di prima.

-Non fingere che ti importi delle persone che ti circondano! Se mi stai sfidando è solo per avere il controllo di questa città e dei suoi abitanti!- balbettò insicuro il leader demoniaco.

-Se il tuo unico desiderio è quello di controllare gli altri allora non riuscirai mai capire perché combatto- nascose uno sguardo iracondo il suo contendente.

-Sciocchezze- terminò l'altro, scaraventandosi contro il mio compagno.

Dopo alcuni minuti Ale atterrò l'avversario, ma non riuscì a trafiggerlo con la lama magica, poiché un demone colpì il mio amico alla spalla sinistra, con un arma simile ad un fucile da cecchino, aprendo una ferita abbastanza larga da impedire l'uso dell'arto interessato. Lo spirito non fece in tempo a ringraziare il suo aiutante, poiché il demone fu tagliato a metà dalle spalle con una falce viola e dorata.

-Tu?- esclamò incredulo Richard.

-Sono una persona vendicativa, sai!- rispose ironica la diretta interessata, Christina.

-Hai intenzione di affrontarmi anche tu?- ribatté l'interlocutore rassegnato.

-Perché dovrei? Ormai sia sul ponte che all'entrata della roccaforte ci sono talmente tanti angeli da poter conquistare questo luogo in un schiocco di dita- non trattenne un sorriso l'ultima arrivata.

Lo spirito demoniaco rimase immobile, come scioccato e spaventato dalla notizia. Stava per perdere tutto.

-Dammi il cento per cento- sussurrò Alessandro rivolgendosi a me, prima di attaccare nuovamente, stavolta facendo ricorso alle tecniche apprese da Alekas.

-Se mai ci incontreremo sulla Terra un giorno, senza il tuo demone, sappi che sarei felice di essere tuo amico- furono le ultime parole del mio umano dopo aver atterrato nuovamente il nemico.

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