07-gestione dell'impero

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ALESSANDRO

-Alzati. E di corsa!- mi ordinò Ray con tono minaccioso.

-Sei impazzito o cosa? Non puoi svegliare la gente così e soprattutto non così presto- quando sussurrai a bassa voce queste parole ebbi una strana sensazione di deja vu.

-Hai fatto smuovere le cinque persone che detengono le cariche attualmente più alte e hai intenzione di rimanere a poltrire?- insistette lui togliendomi le coperte di dosso.

-Sei senza cuore- protestai, ma poco servirono le mie lamentele, così mi alzai in stato comatoso dal letto. Prima di uscire dalla mia stanza, praticamente un cubo blu con un letto matrimoniale e una porta per accedere al bagno, mi guardai allo specchio, e sembravo un vampiro con le borse sotto gli occhi.

Passarono tre ore e i preparativi per accogliere i rappresentanti delle varie tribù furono pronti già alle otto di mattina, e si! Ray mi ha fatto svegliare alle cinque, sicuramente per vendicarsi di quando lo svegliai alla medesima ora.

-Ciao Ale- sentii una voce chiamarmi in lontanza, alle mie spalle, era Christina, l'avevo riconosciuta ancor prima di voltarmi.

-Stai andando alla riunione con quei tipi?- mi chiese lei, ansiosa di riceve una risposta.

Io annuii con la testa.

-Perfetto allora non ti dispiace se mi unisco a te?- mi quasi supplicò, speranzosa di ricevere il mio consenso.

-Tu ad una noiosissima riunione di governo?- la presi in giro, ancora stupefatto dalla sua richiesta.

-Oggi sono di buon umore che vuoi che ti dica- ribatté lei sorridente come al solito.

-Piuttosto tu mi sembri un po' giù di corda o mi sbaglio? Mi domando impicciona come al solito.

-È tutta colpa di Ray. Stamattina mi ha fatto svegliare alle cinque- risposi io cercando di svegliarmi,  schiaffeggiandomi un po' il viso.

Durante il tragitto fatto insieme furono molte le parole dette, e ogni discorso che intraprendevo finiva in risate. Stavo andando al secondo evento più importante riguardante gli angeli, eppure non riuscivo a non pensare ad altro che a divertirmi con Christina. Non pensate male, ma la sua compagnia mi faceva piacere.

Ben presto ci ritrovammo davanti ad un portone di legno scuro, con rifiniture in oro e al centro il simbolo degli angeli, presente su ogni armatura, anche su quella mia e di Christina da spiriti, come fosse uno stemma.

Era uno scudo blu con un contorno bianco e due ali dorate ai lati.

-Sei sicura di voler venire anche tu? Sarà noioso- chiesi alla mia accompagnatrice prima di entrare.

-Non preoccuparti. Vengo anch'io- mi confermò con decisione. Ero certo del fatto che non vedesse l'ora il di girare i tacchi e fare qualcos'altro, ma non insistetti e aprii.

La stanza era estremamente lunga e completamente rossa. A spezzare la continuità di questo colore vi erano colonne dorate, tra le quali si alternavano quadri con le immagini dei passati imperatori; dei quali l'ultimo dipinto era di Aremial, seguito da cornici vuote. Al centro c'era un tavolo coperto con tovaglie piuttosto preziose e una mappa del mondo in mezzo al tutto. Si poteva osservare il regno dei Golem a nord e dei Mangiaterra a sud, mentre quello degli angeli era proprio in mezzo, anche se in piccola parte rispetto al territorio demoniaco, nella parte est del continente. Il dominio indiscusso dei mari era nelle mani dei Poseidon, l'unico popolo a non aver mai partecipato ad alcuna guerra. Infine ci sono gli Eternal, un popolo che vive all'interno di città volanti. Quest'ultima razza è molto simile agli angeli, infatti sono pochi i tratti distintivi che vi sono tra le due.

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