23-l'attacco ad Olairon

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ALESSANDRO

-Siete stati vittime di soprusi per decine di anni, poi vi siete rivoltati e siete fuggiti, e vi siete rifugiati su delle città volanti per scampare alle altre razze, ma diciamocelo, per quanto possiate allontanarvi dalla vostra terra volando niente può sostituire il luogo ove siete cresciuti. Non potete espandere le vostre città, non potete coltivare abbastanza per soddisfare il fabbisogno della popolazione e lo stesso discorso vale per l'allevamento. Cosa accadrà quando non potrete più nutrire i vostri figli? Tornerete ad abbracciare la patria che avete condiviso per decenni, ma stavolta sarà diverso, stavolta avrete un vostro territorio, le vostre leggi e la vostra giuristizione. L'unica cosa che vi chiedo è di avere fiducia in me. Sicuramente avrete notato l'avanzata dei demoni, i quali stanno prendendo il controllo del nostro pianeta. Angeli e golem si sono già uniti per fronteggiare la minaccia, e i prossimi saranno i mangiaterra; se vi unirete anche voi il successo sarà assicurato. Alle porte della città si prospetta già una battaglia; un esercito di demoni si sta dirigendo verso Olairon ora, quindi bando alle ciance, siete con me o contro di me? In entrambi i casi verrete trascinati in un conflitto armato; la scelta è tra vivere come oggi o assicurarvi un futuro, sia per voi sia, a maggior ragione, per i vostri figli e le future generazioni- attesi una risposta nel silenzio generale.

-Come massimo esponente del pensiero eternal mi assumo il diritto di procedere con l'incoronazione- l'anziano tornò con una corona sfarzosa, in oro, con della stoffa rossa a completarla e delle gemme incastonate per tutto il suo perimetro. Fece per posizionarmela sulla nuca, ma la afferrai con le mani e pronunciai un secco -No!- nell'arena si sollevò un brusio di voci confuse e sconcertate da quel gesto.

-Il regnante angelico precedente a Queen proclamò la repubblica; di conseguenza installò delle apparecchiature, tuttora funzionanti, per svolgere la funzione di voto; ebbene voglio che sia il popolo a decidere se io sia degno di essere eletto. Non ho intenzione di governare un popolo che non approvi le mie scelte. Votate- terminai. Era un rischio rifiutare la corona, ma facendolo potevo dimostrare che le mie non erano parole a caso, prive di significato, solo per avvicinarmi una parte del popolo.

Iniziarono a votare poco per volta. Le prime luci rosse tinsero lo schermo dove vi erano rappresentanti i voti, poi più nulla. Chiusi gli occhi, aspettai qualche istante, e gettai uno sguardo al monitor. Una moltitudine di consensi, i quali non cessavano a diminuire, anzi si moltiplicavano in numero. Ottenni la maggioranza. Non appena ebbero tutti espresso il loro giudizio indossai la fatidica corona, poi, improvvisamente, suonò un allarme.

-Attenzione! Attenzione! È in avvicinamento un esercito angelico!- sbraitò quella palla al piede di un saggio.

-Calma!- richiamai tutti -Non dovete più temere alcun angelo. Essi saranno i nostri migliori alleati in questa guerra!- mi affrettai a controbattere.

-Perché ora dovremmo essere alleati? Ci hanno già...- zittii quel vecchio accanto a me prendendolo per il becco e avviciandomi a lui -Che hai intenzione di fare?- gli sussurrai all'orecchio.

Gli liberai il rostro -Potrai anche ingannare gli altri, ma con me non funziona- continuò lui sottovoce.

-Allontanati. Il popolo ha deciso di sua spontanea volontà me come imperatore- conclusi facendogli cenno di andarsene, poi tornai a prestare attenzione all'arena -Seguite le direttive del generale Alekas per prepararvi all'imminente battaglia. Chiunque non combatta metta al sicuro se stesso e la propria famiglia- conclusi e me ne tornai nella stanza precedente, accasciandomi a terra, con la schiena contro una parete.

-Quel dannato saggio stava per rovinare tutto- presi a respirare profondamente per rilassarmi; avevo smesso quasi di respirare su quella specie di palco in marmo, e poi l'intervento di quel guastafeste non l'ho proprio digerito. Chiusi gli occhi.

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