ALESSANDRO
Il cielo si inscurisce di colpo con pesanti nuvole grigie, e un forte vento di burrasca si alza impetuoso su tutta la landa circostante. L'acqua inizia ad allontanarsi dalla riva. Una nuova folata di vento, ancora più violenta, fa rientrare verso se stesso l'oceano, così, lentamente, si rivela il fondale marino, liberando un varco simile a quello che secondo la Bibbia Mosè aprì nel mar rosso per fuggire dagli egiziani.
-Ma è sicuro?- balbetta Arika.
-Resterà così fino a mezzanotte, dopodiché rimarremo bloccati nel regno dei poseidon fino a marzo, quindi il prossimo equinozio- mi diverto a intimorire la mia amica.
-Io me ne vado- sussurra; così, al suo primo passo verso Arem, la afferro per il polso e inizio a correre nella direzione opposta.
-Sei voluta venire tu! Ora goditi l'avventura- arriviamo fino ad una specie di botola di metallo di un paio di metri, con due ante e rispettive maniglie; è estremamente arrugginita, nonché ricoperta di alghe, sabbia e chi più ne ha più ne metta. Apro.
-A te l'onore- invito la mia compagna a scendere una scalinata con gradoni piuttosto larghi e leggermente inclinati verso l'alto, di un celeste leggermente più scuro del cielo. Scendiamo per un passaggio racchiuso da una strana roccia del colore già enunciato, e arriviamo in corrispondenza di un portale. Una magia ricopre il suo ingresso. È un teletrasporto per Argon, la città sommersa.
Entriamo. Appena oltrepassato il varco allungo la gamba per sentire una base solida sotto la pianta del piede, ma così non è, infatti mi ritrovo a precipitare nel vuoto da un torrione insieme alla mia compagna, seguiti dall'ultimo piano dell'edificio perlaceo su cui ci trovavamo, con un macigno sopra le nostre teste.
-Com'è successo?- si dimena la mia amica.
-Distruggi quel coso prima che ci piombi in testa!- ordino immediatamente all'altro spirito, così con una frustata il grosso blocco si spezza in due parti, la cui traiettoria viene deviata quel tanto che basta per non finirne schiacciati; dopodiché infilo la lama di una spada nella parete a me accanto rallentando la discesa, mentre tengo Arika con l'altra mano. Ci fermiamo a due o tre metri da terra. La città è in guerra contro i demoni.
Un esplosione attira la mia attenzione, un'altra torre, di quattro che sorgono agli angoli della capitale, sta crollando, insieme a una moltitudine di figure nere; solo una tra quelle imponenti strutture è ancora in piedi, mentre le altre si sgretolano come un castello di sabbia.
-Una bambina- la mia compagna indica una piccoletta in lacrime a cui si sta avvicinando pericolosamente un demone.
-Scusa- ribatto subito e lascio la mia accompagnatrice, muovendomi in direzione dell'indifesa.
Non riesco a raggiungerla in tempo, il demone fa partire un fendente...un suono acuto.
Metallo contro metallo. Un tipo anziano con un mantello rosso dietro la schiena e un tridente dorato difende la bimba. I poseidon hanno un volto celeste chiaro, mentre corpo, nuca e una piccola striscia di viso davanti alle orecchie, sono più brillanti, come se avessero una specie di armatura naturale che li protegge. Il volto del soldato è pieno di rughe; chissà quanti anni ha.
Vedo il soldato inginocchiarsi davanti alla fanciulla, e con fare da padre amoroso le accarezza dolcemente il volto, come una piuma che le solletica l'animo tremante e incerto, e la abbraccia; come un nido, che protegge l'eterna fanciullezza che una madre scorge sempre negli occhi del proprio figlio. L'adrenalina che mi scorreva in corpo fino a pochi istanti fa sembra essersi sciolta come un ghiacciolo al sole, mentre la nostalgia bussa imperiosa al mio cuore.
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Diventare leggenda...
FantasíaIl viaggio di un ragazzo, il quale verrà trascinato in un altro mondo, in un'altra realtà, del tutto nuovi, in cui dovrà trovare il proprio posto; che sia come imperatore degli angeli e generale del rispettivo esercito, da guidare contro i demoni, o...