13-quel bacio...

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ALESSANDRO

Non feci in tempo ad arrivare che i demoni entrarono nel territorio di Ramdar, scagliandosi contro Dhome e un semicerchio di golem, i quali, come avevo ordinato, innalzarono una montagna con all'interno gli aggressori stessi. In lontananza, appena fuori il campo di battaglia, notai Arika, così andai da lei.

-Il punteggio è due a zero- la derisi con gusto.

-E tu chi sei?- ribatté stizzita.

-Che scortese, mi chiamo Alessandro, sono il generale degli angeli, e anche dei giganti là dietro- mi presentai, piuttosto spavaldo.

-Che vuoi?- proferì con rabbia lo spirito.

-Volevo solo dirti che faresti bene a rinunciare, cioè hai già perso per due volte consecutive, non riuscirai mai a battermi- continuai a provocarla.

-Non darti troppe arie, io ottengo sempre ciò che voglio, e otterrò questo posto- insistette con tono di sfida.

-Avresti bisogno di me per conquistare tutto questo, e non vedo come tu possa avermi- risi prendendomi il gioco di Arika.

-Concluderemo questo discorso più tardi, ora sta arrivando la tua amica; fatti trovare alle cinque e mezzo di stasera qui se le tue non erano parole sparse al vento- mi salutò andandosene innervosita dalla mia risposta.

-Perché l'hai lasciata andare?- intervenne Christina dopo avermi raggiunto.

-Non preoccuparti, è tutto nei miei piani- affermai con tranquillità.

-Si può sapere che hai in mente?- alzò la voce. 

-Se te lo dicessi mi uccideresti- le sorrisi con arroganza, causando il suo allontanamento, e facendola alterare.

-Sei il migliore a far arrabbiare le donne, due in pochi secondi- commentò Ray deridendomi. Non risposi.

CHRISTINA

Stanze di Ramdar. Ore 16:00.

-Stupido! Stupido! Stupido!- mi sfogai con Rianna, in camera.

-Ma perché ti arrabbi tanto?- volle spiegazioni.

-Perché in un attimo passa dall'Alessandro gentile e servizievole all'altra parte di sé più altezzosa e da "so tutto io" che si rifiuta persino di dirmi i suoi progetti- continuai tutto d'un fiato.

-Avrà i suoi motivi, e poi lo hai sentito, sapeva che non avresti approvato-
Cercò di calmarmi.

-Perché lo difendi?- guardai Rianna pretendendo una risposta.

-Perché non credo valga fare tante storie per così poco, voglio dire sono uomini! che ci vuoi fare?- rise di gusto lei, facendo tornare il buon umore anche a me.

-Hai ragione! A proposito di uomini, che mi dici di Colbert?- chiesi maliziosa.

-Non farti strane idee- mise subito le mani avanti -o fa perché tempo fa gli salvai la vita, più o meno- parlò velocemente.

-Spiegati- insistetti io.

-Anni fa io e Ray stavamo passeggiando tranquillamente, quando vedemmo questo angelo a terra, svenuto, così lo portammo in città e fu curato; fatalità fu che si svegliò con me di fronte, dandomi ogni merito- si giustificò lei.

Io mi limitai a ripetere lentamente la storiella, incredula, scoppiando a ridere insieme alla mia amica, almeno finché non mi balenò in mente l'idea di andare a vedere l'incontro tra Ale e quella.

-----------Narratore: Alessandro-------------

Ore 17:20. Confini di Ramdar.

-Ancora non arriva questa?- commentò Ray, unito a me.

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