CHRISTINA
Dintorni di Arem. Ore:9.00
-Si può sapere che stai facendo?- mi sentii chiamare da una voce alle spalle mentre provavo i miei poteri, poi qualcuno mi mise una mano sulla spalla destra, così, già in forma di spirito mi girai tirando alla figura alle mie spalle un fendente con la mia spada, una variante alla falce. Non appena riconobbi Ale impallidii, e per fortuna anche lui ritrovò in forma spirito e fece in tempo a gettarsi a terra schivando il colpo.
-Stai cercando di uccidermi- balbettò convolto.
-Scusa, scusa, scusa- continuai a ripetere mentre dopo essermi gettata vicino ad Ale, controllavo se fosse tutto intero.
-Ti prego! Non usare mai più una spada, almeno per l'incolumità di chi ti circonda- mi implorò dopo essersi sdraiato e messo una mano sul volto per nascondere quanto fosse diventato bianco.
Io rimasi seduta accanto a lui nell'attesa che si riprendesse da questo evento traumatico, infatti dopo qualche minuto si rialzò, anche se di cattivo umore, giustamente; cioè anch'io sarei stata arrabbiata al posto suo.
-Tra poco si parte per il regno dei golem di cristallo- mi annunciò freddamente mentre si allontanava.
Per cercarmi di farmi perdonare lo abbracciai da dietro e poggiai la testa sulla sua spalla sinistra, facendo gli occhi dolci e continuando con le scuse.
-Avanti, per quanto tempo vuoi tenere il muso?- chiesi con dolcezza.
-Uffa! Non puoi farti perdonare sempre così solo perché sai che non riesco ad essere arrabbiato con te-sospirò rassegnato.
Io risi e gli feci una linguaccia, compiaciuto per il piano riuscito.
Poco dopo io, Ale, Ray e Rianna ci incamminammo per le montagne di Ramdar, la patria dei golem.
-Affretta il passo cretino- dissi scherzosamente ad Ale.
-Vai sempre di corsa, da non credere, e poi cos'è questa storia del cretino?-
Rispose sbadigliando.-Diciamo che da scemo sei passato ad essere il mio cretino preferito- sorrisi felice della bella compagnia e della giornata tranquilla, sempre se si ignora l'incidente di stamattina.
-Se sei tanto frettolosa allora fatti una corsetta- commentò lui sarcastico.
Alla fine mi limitai ad affrettare il passo lasciandolo indietro, finché non vidi una cosa che mi bloccò sul posto, e mi fece illuminare gli occhi come mai prima, su Zenit almeno. Trovai in una radura un edificio in perfette condizioni con scritto: terme, e averle davanti mi eccitò tanto che mi misi ad urlare di gioia.
-Cos'è successo?- mi interpellò prontamente Ale dopo essere corso da me sentendo le grida.
-Guarda cosa c'è - dissi eccitata più che mai indicando l'edificio.
-Tutto qui?- ribatté lui confuso e un pizzico deluso, con gli occhi di chi ha appena visto una cosa per nulla fuori dal comune.
La sua risposta mi lasciò veramente a bocca aperta, non potevo credere a ciò che aveva detto, e per giunta era riuscito a smorzare tutto il mio entusiasmo.
-Cosa? Come sarebbe a dire tutto qui? Le terme significano: pace, relax, pelle stupenda e acqua calda, il che si traduce in paradiso terrestre!- iniziai ad urlare sconvolta dalla sua reazione.
-Ok...continua, sto ascoltando- rispose completamente indifferente, ma sempre con sguardo più confuso.
-Non posso crederci! Davvero non te ne frega niente? Possibile che il tuo unico pensiero siano i demoni?- farfugliai frettolosamente.
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Diventare leggenda...
FantasyIl viaggio di un ragazzo, il quale verrà trascinato in un altro mondo, in un'altra realtà, del tutto nuovi, in cui dovrà trovare il proprio posto; che sia come imperatore degli angeli e generale del rispettivo esercito, da guidare contro i demoni, o...