CHRISTINA
-Ho superato la terza prova Ale- mi voltai soddisfatta in cerca del suo assenso.Quando lo guardai in volto il suo sguardo era spento e vuoto; per tale motivo un forte senso di inquietudine mi pervase, e il dubbio si insinuò in me.
-Prova non superata-
Mi svegliai di colpo urlando un fragoroso -No!- seguito dal un gemito di dolore. Alzando il busto di scatto avevo battuto la testa su della roccia, per tanto rimasi a massaggiarmi la tempia per un po'. Mi trovavo in un angusto e claustrofobico rifugio con una lastra di pietra a copertura, poggiata al suolo.
-Che strano incubo- parlai a bassa voce tra me e me mentre sgattaiolavo fuori da quella scatoletta di sardine costruita da madre natura. Appena mi trassi fuori da quel nascondiglio una luce abbagliante mi offuscò la vista per un attimo. Avrei preferito che il Sole avesse continuato a nascondermi quel triste e malinconico scenario.
Ero su un pendio del monte Olimpo. Di fronte ai miei occhi increduli si ergevano le rovine di una città. Ero in cima, sulla vetta, a 6000 metri di altezza, e della promessa che mi aveva fatto Ale non era rimasto nulla.
-Aspetta, cosa mi aveva promesso?- ripetei sotto voce -Cosa sta accadendo? Perché non ricordo gli eventi successivi alla seconda prova?- troppe domande e troppi appellativi si susseguivano e si sovrastavano. -Perché sta accadendo questo?- ero sicura che i resti degli edifici che stavo mirando appartenevano ad Olairon; non poteva essere altrimenti, nient'altro avrebbe mai potuto essere stato edificato e al con tempo distrutto al suo posto.
Quando finalmente mi decisi a muovermi non riuscii a controllare le mie stesse azioni. Iniziai a correre come una forsennata in direzione delle macerie senza neppure guardare di fronte a me; per tale motivo mi ritrovai presto a terra, e del sangue iniziò a fuori uscire dalla fronte. Avevo inciampato in qualcosa; in un elmo, dapprima sconosciuto, ma poi familiare, più tardi ancora realizzai che apparteneva ad una delle guardie eternal che sorvegliavano i tre cancelli. Il corpo era scomparso perché fatto di magia, ma le armature a quanto pare venivano fabbricate.
Ormai non era rimasto più nulla; solo morte e distruzione, per tanto nel mio cuore si susseguirono dapprima l'incredulità, e poi senso di colpa. Ogni sentimento negativo raggiunse la propria apoteosi e io ripresi nuovamente il mio viaggio, ma stavolta avevo un obiettivo. Arem. Era l'unico luogo simile ad una casa che mi fosse rimasto, e il solo posto dove potevano trovarsi Mattia, Arika, e Alessandro.
La mia fuga dal nulla, nella speranza di diradare la nebbia che avevo in testa si protrasse per quasi una settimana; ormai avevo perso la cognizione del tempo, poiché in fondo misurandolo o meno esso scorre comunque, inesorabile e infinito, seguendo le leggi che egli stesso detta a proprio piacimento, e a cui ogni cosa mortale o immortale è soggetta.
-Ormai l'ultima cosa che mi rimane per non impazzire è parlare da sola, non lo trovi triste Rianna?- mi voltai come una sciocca in cerca di uno sguardo sorridente e rassicurante che non arrivò mai. Dal primo giorno passato su Zenit l'unica persona a non avermi mai lasciata sola è stata lei, è sempre stata con me, eppure stavolta ero abbandonata a me stessa; come piccolo un canarino, il quale, chiuso nella sua gabbia immagina di rivedere la sua mamma, per cui sarebbe pronto a volare anche oltre i confini del cielo stesso.
La leggera brezza che soffiò quel giorno non mi sembrò mai fredda come in quest'occasione. Dentro di me era arrivato ormai l'inverno, e ogni mio sentimento si era gelato sotto il tipico strato di ghiaccio che si scioglie in primavera,; e per me l'arrivo di quest'ultima stagione corrispondeva con l'incontro con Ale
Senza rendermene conto Arem fu di fronte a me, la osservai da lontano, e in tutta la zona circostante, risanata tempo fa, notai una moltitudine di figure nere; se fossi stata me stessa in quel momento avrei pensato a dei demoni, ma il mio unico desiderio era incontrare un volto familiare, per tanto non ci pensai due volte a gettarmi a capofitto verso ombre misteriose, e in un batter d'occhio mi ritrovai abbastanza vicino da notare che contrariamente ai miei sospetti erano angeli.
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Diventare leggenda...
FantasyIl viaggio di un ragazzo, il quale verrà trascinato in un altro mondo, in un'altra realtà, del tutto nuovi, in cui dovrà trovare il proprio posto; che sia come imperatore degli angeli e generale del rispettivo esercito, da guidare contro i demoni, o...