25-Arem vola

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RAYGIN

-Non è giusto, non possiamo porre fine alla sua vita in questo modo- critico.

-Non credi sia più importante la sopravvivenza della nostra razza?- ribatte, egoista, Alekas.

-Quindi il fine giustifica i mezzi in poche parole- alzo la voce.

-Si se l'obiettivo è sopravvivere!- ci guardiamo negli occhi.

-Questo gesto che siamo venuti a compiere va contro tutti i nostri principi e ideali...-

-Contro i tuoi!- conclude il mio interlocutore riprendendo la marcia per l'albero. Non ci scambiamo altre parole durante il tragitto. Arriviamo.

-E come prendiamo la gemma?- estrae l'arma il mio commilitone.

-Non vorrai abbatterlo spero!- mi frappongo tra Alekas e il suo obiettivo.

-Scansati! Non ho intenzione di combattere contro un mio vecchio compagno d'armi!-

-Allora facciamo a modo mio!- impongo.

-E come? Vuoi chiedergli gentilmente di morire?- urla.

-Sarebbe di sicuro più educato se chiedeste la mia opinione al riguardo- dice una voce fragile e gentile, indifesa.

Né io né il mio compagno facciamo una mossa.

-S...scusatemi, non volevo intromettermi- si mortifica immediatamente.

-No no! Aspetta, chi sei?- mi guardo intorno.

-Sono l'anima di ciò che voi chiamate "Albero della Vita"...-

-E se noi prendessimo il tuo cuore moriresti?- la interrompo.

-Si- conferma.

-Non...-

-Fatelo!- stavolta sono stato fermato io.

-Perché?- chiesi dubbioso.

-Ray, la tua anima è gentile, ma se la mia morte permetterà la salvezza di tutti sono pronta a farlo. Al mondo non si regna solo con la bontà- la corteccia dell'albero si spacca in un'apertura -Entrate nel regno degli spiriti- conclude lei.

Così facciamo.

Ci accoglie una fatina piccolina come una mano, con un vestito verde molto sobrio, privo di rifiniture. Un paio d'ali argentee e una coroncina di fiori in testa. Castana.

-Vi accompagno io ad Arem, passeremo per la mia dimensione, altrimenti sarebbe piuttosto difficoltoso nascondere un oggetto di tale potere- sembra di essere nella medesima foresta di Zenit, ma non vi è il sole e permane una nebbia bluastra estremamente fitta.

ALESSANDRO

-Ma quanto manca al territorio dei Mangiaterra? Sto morendo con questo caldo- mi siedo sotto la chioma di uno dei pochi alberi ancora presenti.

-Non ti piace il caldo?- sento la voce del saggio.

-Te la sei presa con comodo, avresti dovuto farti trovare da queste parti già un'oretta fa- ribatto affaticato.

-Guarda che quegli eternal che hai mandato a cercarmi mi hanno trovato solo poco fa, comunque perché mi hai fatto correre così?- si lamenta.

-Aremial- mugugno.

-Ancora? Pensavo che tra le visioni del Rashamdir e il racconto di Ray ne avessi abbastanza- borbotta.

-E tu che ne sai?- si irrigidisce.

-Chi sei veramente? La prima volta che ti incontrai zittisti Alekas con un solo gesto, e notai il suo timore nei tuoi confronti. Hai un controllo tale della tua magia da ignorare persino i poteri di Helena, uno spirito, e ripensandoci...per eliminare trecento demoni ce ne vuole di potere, ovviamente partendo dal presupposto che sia vero- lo guardo negli occhi.

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