CHRISTINA
-Ale come stai?- chiesi subito, avvicinandomi al suo corpo inerme senza avere risposta.
-Adesso lo farò portare nella sala in cui avete aspettato stanotte, a proposito che storia è quella dei demoni?- ribatté Dhome dopo essersi rigenerato.
-Prima che noi venissimo Ale ha ordinato che quando sarebbero arrivati rifornimenti ad Arem dalla città più vicina gli angeli avrebbero dovuto rispedire indietro la carovana piena di frammenti di cristallo, così sareste stati accusati voi della conquista della capitale, inoltre un nostro informatore ci ha confermato che l'esercito demoniaco è già in viaggio per questo luogo- conclusi con una serietà non propria di me.
-Il tuo amico è intelligente, perché anche se non fosse riuscito a battermi si sarebbe assicurato comunque un'alleanza, visto che qualche centinaio di golem non è in grado di sostenere un'ondata come quella dei nostri nemici comuni- sbuffò il gigante.
-Allora perché ha insistito a combatterti?- gli chiesi confusa.
-Te lo ha detto lui, se io non avessi ordinato di ucciderti e tu non avessi pianto me lo avrebbe detto prima che io tentassi di sferrargli il colpo di grazia, o ancor prima, alla nostra assemblea passata, ma voleva farmela pagare- rise il golem.
-Che stupido- sorrisi io malinconica.
-Ti piace per caso?- mi prese in giro Dhome. Sembrava aver superato quel suo odio per le donne e quella sua altezzosità mostrata al nostro primo incontro.
-Cosa? Ma...che...io...pensiamo ai demoni- balbettai incapace di formulare una frase di senso compiuto e facendo passare un eternità tra ognuna delle prime parole, arrossendo come un peperone.
-Scherzavo- scoppiò in una risata incontrollabile, lo avrei ucciso in quel momento, poi continuò -Vieni con me. Poco prima del duello mi è stato riferito che il tuo esercito era arrivato, guidato da un tipo particolarmente grasso- rise nuovamente l'imperatore.
Appena arrivai nella stanza in questione trovai Danton, il tipo che fece eleggere Ale. Io ovviamente non esitai a saltargli addosso con un abbraccio. Indossava una camicia bianca, dei pantaloni lunghi blu con una cinta e un mantello legato al collo, di piume verdi con punti neri e un contorno dorato.
-Perché sei arrivato fin qui?- desiderai una spiegazione.
-Sono l'ambasciatore degli angeli, non si nota?- mi rispose con il suo solito sorriso.
-No- risi io.
-Non siamo così disperati da mandarlo da solo- sentii una voce alle spalle, era Colbert, un'altro membro del consiglio. Era una persona molto seria e composta, ma perdeva tutta la sua calma se restava in compagnia di Danton per troppo tempo. Aveva capelli bianchi e occhi blu ghiaccio impassibili; era particolarmente esile e alto, sul metro e ottanta, mentre l'altro era alto sul metro e sessanta. Indossava uno smoking nero con un fazzoletto rosso ripiegato nel taschino destro e una cravatta del medesimo colore con strisce dorate che la attraversavano in diagonale.
-Hai sempre da ridire- commentò l'amico più basso.
-Solo su di te, hai modi tanto rudi da far scappare un animale e vai alle riunioni vestito come un porco. Quanta fatica ho fatto per farti vestire decentemente? Sei l'ambasciatore solo perché conosci la scrittura runica dei golem- ribatté l'altro provocatorio.
-Non sarai mica invidioso stecchino!- rispose l'amico in tono di sfida, facendo apparire un'ascia nella mano destra.
-Non ti conviene combattere contro me idiota!- terminò Colbert facendo comparire un'alabarda.
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Diventare leggenda...
FantasyIl viaggio di un ragazzo, il quale verrà trascinato in un altro mondo, in un'altra realtà, del tutto nuovi, in cui dovrà trovare il proprio posto; che sia come imperatore degli angeli e generale del rispettivo esercito, da guidare contro i demoni, o...