15-amore e guerra

25 3 8
                                    

ALESSANDRO

-Non credo ai miei occhi- esclamò allibita Arika.

-Quella struttura circolare intorno al castello è un mortaio dotato di un cannone e cinque cariche che fungono da proiettili. A fornire la magia sono i cuori di cristallo dei golem. Venti per ognuna delle cinque cariche mentre sulle mura ci sono altre duecento torrette, ognuna delle quali utilizza un nucleo energetico. Infine in alcuni punti le mura sono cave, creando una sorta di logge in cui ospitare i tiratori, e lo stesso a terra con combattenti e cavalieri- spiegai orgoglioso -Ammira Arem, la fortezza degli angeli- aggiunsi.

-Loro non hanno tutta questa tecnologia. Non prendermi in giro. Dov'è il trucco?- insistette incredula.

-In passato anche gli eternal vivevano qui e l'imperatore precedente ad Aremial apparteneva proprio alla loro razza. Lui fece costruire tutto questo complesso sistema difensivo, tuttavia per decine di anni è rimasto inutilizzato, sepolto tra la polvere, nell'ignoranza più assoluta, ma fortunatamente tutti progetti erano ancora al loro posto, così con un po' di olio di gomito e grazie a qualcuno decisamente più capace di me nel riparare le cose ecco di nuovo in piedi queste potenti armi- non potei nascondere un sorriso compiaciuto.

-E in un giorno hanno sistemato tutto questo?- continuò lei.

-Affatto. È da quando sono arrivato che ci lavorano. Per questo speravo avessero finito, dopotutto non sono mai più entrato nella sala di controllo da quando ho commissionato il lavoro. Scacco matto!- mi stiracchiai sicuro del risultato.

-Come sarebbe a dire? se non sbaglio tu appartieni ancora a me, e non sono di certo una tua alleata- precisò Arika.

-Vedi, nel gioco degli scacchi la pedina a cui stare più attenti è la regina, poiché può eseguire più mosse di qualche altro pezzo- conclusa questa frase mi lasciai cadere, e la collana che avevo al collo si alzò dal corpo quel tanto che bastava perché un raggio di energia ben mirato da parte di Christina la distruggesse, infatti il colpo non tardò ad arrivare, liberandomi dal controllo dell'altra -Sarò ripetitivo, ma ho fatto proprio scacco matto- dissi sdraiato a terra, mentre la battaglia infuriava. Ovviamente non ero in mezzo ai demoni.

-Come sapevi che avrebbe colpito il ciondolo da quella distanza? E poi come l'hai vista?- chiese insistentemente la mia avversaria.

-Chiedi di un libretto- mi alzai. La mia interlocutrice non ebbe il tempo di rispondere che fu interrotta dal primo colpo di mortaio a colpire il terreno e dalla mia salvatrice, la quale non aveva di certo delle buone intenzioni riguardo l'altra.

Non appena le due si ritrovarono di fronte iniziò una battaglia particolarmente furiosa, dove Christina non perdeva occasione per attaccare e contemporaneamente schivare, mentre Arika sembrava aver perso la volontà di lottare, al punto che mi intromisi nello scontro.

-Aspetta!- urlai mettendomi davanti alla mia alleata, la quale per poco non mi colpì.

CHRISTINA

-Ti ha dato completamente di volta il cervello?- urlai in preda alla collera ad Ale.

-Fermati, per favore- ripete lui con una serietà che raramente ho visto nei suoi occhi.

Prima che potessi prendere qualsiasi iniziativa sentii chiaramente dei singhiozzi, i quali si fecero sempre più chiari e forti. Arika, dopo essersi seduta, con la testa tra le gambe iniziò a piangere. Non sapevo cosa fare, questa cosa mi aveva spiazzata.

-Avanti! Fammi fuori! Ne ho abbastanza di questo mondo, ho già fatto del male a fin troppe persone- mi supplicò lei. Sentivo un peso enorme, come un macigno pronto a crollarmi sulla schiena nel caso di una scelta sbagliata. Non esitai a guardare l'altro presente in cerca di un consiglio o di una soluzione, dopotutto per quanto io cerchi di fare la cosa giusta compio sempre un errore e a causa mia qualcuno soffre, inoltre, nonostante non lo avrei mai ammesso neppure sotto tortura, Ale sapeva sempre cosa fare e come comportarsi in una determinata situazione.

Diventare leggenda...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora