Capitolo 9

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Era ormai quasi l'alba quando si sentirono passi pesanti avvicinarsi. 

Tre soldati si fecero avanti, fino a quando non si trovarono proprio di fronte a loro. Alexi alzò gli occhi e, contro ogni previsione, si trovò faccia a faccia proprio con Kyle.

Kyle.

Il suo Kyle.

Era arrivato, per salvarla. Beh, non proprio per salvarla, ma era la stessa cosa.

Un sorriso le illuminò spontaneamente il viso, mentre quello del ragazzo si rabbuiò d'improvviso.

"Siete ferita?!"

La sua voce era strozzata e Alexi poteva coglierne una nota di dolore. Avrebbe voluto dirgli che non era nulla e che aveva dato una bella lezione a quel tipo, ma il suo ruolo le permetteva solo di mostrarsi spaventata. Sollevata, al massimo.

"Lievemente." rispose con voce incerta.

Il superiore di Kyle, un robusto uomo sui quarant'anni, si fece avanti con passo deciso. "Soldato, non ci avete comunicato che la dama di Madama Wislow era ferita!"

Peter aveva l'aria smarrita. "Non me ne ero accorto. Mi dispiace, credo di risentir ancora del colpo."

Per provare le sue pessime condizioni, ricadde a terra nel tentativo di mettersi in piedi da solo. L'uomo lo soccorse.

"James, occupati della ragazza." poi si rivolse a Peter. "Tranquillo, ci pensiamo noi adesso."

Kyle si abbassò immediatamente per controllare il taglio che Alexi aveva in fronte.

"Rimanete seduta, potrebbe venirvi un giramento di testa."

Portò una mano tremante sulla ferita. Alexi ebbe un fremito di dolore e di eccitazione al tempo stesso. Erano settimane che non lo vedeva. Averlo tanto vicino le sembrava quasi surreale. Socchiuse gli occhi, godendo ogni singolo istante di quel tocco.

"E' una brutta ferita, dobbiamo medicarla immediatamente."

I loro volti erano talmente vicini che, se solo avesse voluto, avrebbe potuto baciarlo. Osservò i suoi lineamenti con più attenzione di quanta ne avesse mai usata prima. Era ancora più bello di quanto ricordasse. Notò una piccola ruga formarsi in mezzo alla sua fronte. Preoccupazione.

Alexi gli sorrise timidamente. "Per fortuna che siete arrivato in mio soccorso."

Finalmente Kyle si lasciò andare ad un sorriso. "Come stai?" le sussurrò con un filo di voce.

"Dovresti chiedere come sta lui!"

Kyle sogghignò riconoscendo in quella ragazzina testarda la sua ragazzina testarda.

"Bella cuffietta, comunque. Dovresti portarla più spesso."

La aiutò ad alzarsi e Alexi fu ben felice di lasciarsi sostenere ben oltre il necessario dalle sue braccia robuste.

Non poterono parlare molto, ma rimasero vicini lungo tutto il viaggio di ritorno e per Alexi fu sufficiente.



Quando varcarono la soglia, una scontrosa infermiera grassoccia con i capelli scompigliati, mal raccolti in una cuffietta storta la fece sedere su un lettino bianco che puzzava di disinfettante. Le strofinò con vigore la ferita, fino a quando la garzina non fu piena di sangue. A quel punto la gettò con non curanza e le schiaffò un grosso cerotto in fronte.

"Torna domani." disse mentre già si sfilava il camice per tornare nei suoi alloggi a dormire.

Peter era steso nel letto accanto al suo. Oltre ad un antidolorifico, gli era stato dato un sonnifero per farlo calmare. Alexi sperò che tante droghe tutte insieme non gli dessero problemi.

Venne letteralmente sbattuta fuori dall'infermeria. Kyle le portò un braccio intorno alla vita e la sorresse. Kairo venne scortato da uno dei due soldati verso una stanza in cui potesse essere rifocillato e i due rimasero soli.

"Puoi anche lasciarmi adesso." Alexi si rimise in piedi.

"Lo so" le disse Kyle ", ma non voglio. Come stai?"

Alexi scrollò le spalle. "Bene, è solo un graffio. Quel bastardo mi ha colta di sorpresa e con questa stupida gonna è quasi impossibile riuscire a muoversi agilmente. Mi ha spiazzata."

"Cos'è successo?"

Cominciarono ad incamminarsi con tutta calma verso la porta di Madama Wislow.

"Quel tipo è spuntato dal nulla, ha colpito Peter alle spalle e poi ha cercato di rapirmi. Ha detto di far parte di un gruppo che si chiama i miserabili, una specie di banda criminale che si oppone al Governo, o qualcosa del genere, e rapisce le ragazze per ottenere dei riscatti. Quando mi si è avvicinato sono riuscita ad atterrarlo e l'ho legato. Mentre aspettavo i soccorsi gli ho estrapolato qualche informazione. Sicuramente dopo ti spiegheranno tutto quelli della Tana. Come stanno i gemelli?"

"Bene." sospirò "Sono due teste calde, cercano sempre di cacciarsi nei guai. A proposito, hai davvero scoperto il codice di ingresso alla prigione il primo giorno?!"

Alexi sorrise fiera. "Perchè quell'aria sorpresa?"

Kyle la strinse un po' più forte. "Non so come tu faccia. Sei incredibile."

"Ti ho steso dopo mezz'ora che ci conoscevamo. Dovevi capire che ho un certo talento!" scherzò Alexi.

Si sorrisero dolcemente, poi Alexi abbassò lo sguardo per precauzione. Era notte fonda, ma non voleva rischiare che qualcuno li vedesse e si insospettisse.

"Sono arrivata."

Rimasero in silenzio qualche istante a fissarsi.

"Dunque immagino di dovervi lasciare qui."

Kyle prese con delicatezza la mano di Alexi tra le sue. La strinse con dolcezza, riscaldando appena le dita ghiacciate, poi avvicinò le labbra e le baciò la pelle bianca. Il tocco le lasciò una dolce sensazione di calore, che perdurò anche quando, con uno sguardo carico di significati, si allontanò da lei.

"Passerò domani, per controllare come state."

Alexi sorrise entusiasta. Nonostante tutto, quella era stata la notte migliore da quando erano arrivati al Castello.


Rebel - Risorta dalle ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora