Capitolo 23

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Alexi passò i giorni successivi spulciando tra i libri della biblioteca di Madama Wislow. Da nessuna parte trovò alcun riferimento che le potesse chiarire chi fosse la Principessa di Cristallo o per quale motivo fosse tanto importante per il Governo. Ogni volta che riuscivano a fare un passo in avanti, le sembrava di compierne due in dietro. Ormai mancavano pochissimi giorni alla conclusione della missione e, in un modo o in un altro, avrebbero dovuto concludere quella faccenda. Alexi si rese conto che la morte cominciava a non farle più così paura. Forse il contatto continuo con il rischio, o forse la consapevolezza che quella storia fosse davvero molto più grande di lei, aveva modificato la percezione che aveva della vita, della sua stessa esistenza. Aveva iniziato a pensare a se stessa come ad una piccola parte di quella grande missione, come se, una volta portato a termine il proprio compito, la sua presenza sulla terra potesse perdere ogni significato. Se fosse riuscita a vendicare Josh e a consegnare Kat ai ribelli, la sua vita avrebbe ancora avuto senso? La vita con sua madre, suo fratello e Rose le sembrava così lontana da farle dubitare che fosse mai effettivamente esistita. La loro vecchia casa barcollante, i pasti frugali e la restrizioni le apparivano come miraggi lontani, echi di un mondo scomparso per sempre. Non sapeva nemmeno se avrebbe mai più rivisto Rose, o sua madre. Quanto era cresciuta sua sorella negli ultimi mesi? A quell'età i bambini cambiano così in fretta... L'avrebbe riconosciuta? Il suo abbraccio avrebbe avuto lo stesso calore?

Anche Jan, Kyle e Harry stavano cercando di carpire qualche informazione, ma il livello di attenzione sembrava essere diventato altissimo. Le reclute venivano escluse da qualunque discorso e riunione, obbligate ad allenarsi e seguire i corsi di addestramento per tutto il giorno. Kyle riusciva ad uscire solo per accompagnare Alexi in giro, seguendo gli ordini di Madama Wislow, ma tutte le attenzione del Castello sembravano catalizzate dal matrimonio-lampo che si stava organizzando. Era evidente che la storia della Principessa di Cristallo non fosse di dominio pubblico. Doveva anzi trattarsi di un'informazione estremamente riservata. Si fece sempre più evidente che l'unica persona in grado di fornire tutte le risposte che stavano cercando fosse proprio il signor Wislow. Ne avevano parlato a lungo e avevano deciso che avrebbero puntato tutto su di lui. L'uomo aveva già annunciato alla moglie che l'avrebbe raggiunta in ritardo la sera del matrimonio a causa del lavoro. Alexi e Ileene si sarebbero allontanate con una scusa dalla cerimonia prima dell'inizio e sarebbero tornate all'appartamento, aspettandolo. Una volta entrato, lo avrebbero immobilizzato e avrebbero cercato di scoprire il codice per avere accesso alla stanza con la porta rossa. Se avessero fallito, sarebbero dovute fuggire prima che qualcuno venisse a cercarlo. Se fossero state intercettate, non ci sarebbe stato più scampo.

Ileene era nervosa. Da settimane sentiva che qualcosa non andava alla Tana. Toby le sembrava strano, aveva continuamente la sensazione che facesse tutto il possibile per non farla preoccupare, ma la cosa la preoccupava ancora di più. Inoltre avevano difficoltà a parlare, non solo per le poche occasioni a disposizione. Ileene si stava rendendo conto che, avendo avuto così poco tempo per conoscersi, continuavano a fraintendersi e a discutere. A lei sembrava che lui non comprendesse la serietà della situazioni in cui si trovava, e Toby riteneva che Ileene non facesse altro che preoccuparsi continuamente per ogni minima cosa. Non riuscivano a fidarsi totalmente l'uno dell'altra e continuavano a scambiarsi calorosi "consigli" su come gestire meglio la missione. Inizialmente Ileene aveva apprezzato i suoi pareri, come quando l'aveva spinta a capire meglio Alexi, ma con il passare dei giorni questi erano diventati continui ed ossessivi, quasi critiche. A volte Ileene si sorprendeva a domandarsi se fossero davvero uscite dalla sua bocca quelle parole. Pensava all'anello di fidanzamento che era stata costretta a lasciare a casa e le veniva voglia di mollare tutto per correre da lui, per abbracciarlo e dimenticare ogni diverbio, ma non poteva. Era costretta a rimanere in quel posto maledetto, con le ore che rimanevano loro che scorrevano come minuti e la tensione sempre più alta. Negli ultimi giorni aveva anche smesso di contattarlo per far sì che la rassicurasse e consolasse, perchè sapeva che in ogni caso avrebbero finito per discutere e, alla fine, si sarebbe sentita ancora peggio. Le mancavano i giorni sereni trascorsi alla fattoria, non vedeva l'ora che tutto ciò avesse fine.

Rebel - Risorta dalle ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora