Il corridoio brulicava di indaffarate persone intente a correre avanti e indietro come se non avessero una meta precisa, ma solo un forte desiderio di agitarsi. Alexi per poco non venne travolta da una giovane ragazza che portava molti pacchetti.
"Ehi!" si lamentò, preoccupata che cadendo il vestito potesse strapparsi e la pistola scivolare fuori.
"Mi scusi, mi scusi signora..."
Alexi fissò per qualche istante quella ragazzina che la guardava con grossi occhi spaventati.
"Miriam? Sei tu?"
Si ricordò improvvisamente di lei. L'aveva conosciuta il primo giorno, quando erano state assegnate alle proprie signore, ma sembrava diversa. I suoi occhi erano cerchiati da profonde occhiaie marroni e il viso sembrava ancora più scavato della volta precedente. Anche gli abiti sembravano luridi e consumati, nonostante fossero lì da ugual tempo.
"S-sì... mi scusi, io non..."
"Tranquilla" la calmò ", non puoi riconoscermi vestita così. Sono Dorotha, ti ricordi di me?"
La ragazzina sorrise. "Certamente! Sono così felice di vederti, sei così.. diversa! Sembri una vera principessa, potresti essere figlia di uno dei Magnifici!"
Alexi storse automaticamente il naso, pur sapendo che si trattava di uno dei più grandi e sinceri complimenti mai ricevuti.
"Anche io sono davvero felice di averti incontrata, ma tu... stai bene? Sembri davvero molto stanca Come mai non sei ancora vestita per la festa? Ti serve aiuto?"
Miriam abbassò lo sguardo in un'espressione di tristezza mista a vergogna.
"La mia signora non vuole che io partecipi alle feste. Dice che sono troppo piccola per queste cose."
"Ma non sei troppo piccola per trasportare venti chili di pacchi! Guardati, sei distrutta. Come si permette di trattarti in questo modo?" si lasciò sfuggire in un impeto di rabbia.
Miriam sbiancò.
"Ti prego non dire nulla del genere! Se qualcuno lo dovesse sentire... se lei lo venisse a sapere, mi picchierebbe tutta la notte!"
Alexi sussultò. "Ti picchia?!"
"Io non... non avrei dovuto dire niente. Sono un disastro, ha ragione lei. Questa è la mia più grande occasione e io non faccio altro che combinare guai! Mi dispiace, davvero, ma devo andare. Ti prego, fingi di non avermi incontrata. Non riferire a nessuno la nostra conversazione, ti prego!"
Alexi guardò una piccola lacrima scenderle lungo la guancia un tempo paffuta mentre correva via cercando di non far cadere nulla e nessuno. Avrebbe voluto abbracciarla, dirle che tutto sarebbe andato bene. Avrebbe voluto portarla via da lì, ma tutto ciò che potè fare fu voltarsi e raggiungere il gruppo che la stava aspettando spazientito. Kryzia sbuffò infastidita dal suo attardarsi e si incamminò senza nemmeno aspettare che li raggiungesse. Ileene le lanciò uno sguardo eloquente, ma non si sbilanciò. Andarono silenziose verso il salone. Alexi sentiva una specie di crampo allo stomaco. Non riusciva a smettere di pensare a Miriam e alle settimane che aveva trascorso in balia di quella pazza. Sarebbe sopravvissuta abbastanza da vedere i ribelli prendere possesso del Castello, o l'avrebbe prima uccisa di botte?
Doveva smettere di pensare a lei, per quanto le sembrasse impossibile. Lì doveva essere una spensierata ed emozionata sciocca ragazza che si godeva il più incredibile degli eventi mondani.
Deglutì tesa, poi si stampò in faccia un finto sorriso e continuò a camminare con passo svelto.
![](https://img.wattpad.com/cover/53011467-288-k536740.jpg)
STAI LEGGENDO
Rebel - Risorta dalle ceneri
Fantasy*Secondo capitolo della saga Rebel* Alexi, Kyle e i loro amici sono riusciti ad infiltrarsi nel Castello di CrownCity. La loro missione è rubare un codice segretissimo che permetterà agli hacker rimasti nella Tana di prendere il controllo della stru...