Capitolo 29

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Kyle, Jan e Ileene corsero verso le voci che provenivano dalle prigioni. Si sentirono diversi spari, uomini e donne gridavano. Se non fossero intervenuti per tempo, tutti i prigionieri sarebbero stati trucidati. Erano privi di difese, disarmati contro le guardie. L'idea di arrivare e trovarli in una pozza di sangue li terrorizzava, ma non appena furono davanti alle celle la scena che li accolse fu un vero shock: i prigionieri si stavano difendendo con un'energia e un coraggio sconvolgenti. Lottavano con qualunque cosa avessero a disposizione, come veri guerrieri. 

Kyle cercò istintivamente i suoi genitori, ma era impossibile riuscire a distinguere qualcuno in mezzo a quel bagno di sangue. Uomini e donne si lanciavano incuranti del pericolo contro i propri carcerieri. Alcuni erano a terra, feriti o uccisi, ma altri avevano disarmato i propri nemici e stavano combattendo valorosamente. 

Centinaia di uomini e donne avevano scelto di lottare per vivere, o di morire provandoci. 

Kyle fece un cenno d'intesa ai suoi compagni. Si lanciarono contro i soldati più vicini, disarmandoli. Lanciarono le armi ai prigionieri che passavano loro accanto, e si fecero largo fino a trovarsi dalla parte dei ribelli. Li aiutarono a respingere le guardie e a mettere al sicuro i feriti.

Ileene continuò a guardarsi intorno, sperando di riconoscere qualcuno. Il cuore le si strinse all'idea che la sua famiglia fosse morta, ma cercò di scacciare il pensiero. Corse davanti alle sbarre per aiutare le persone ad uscire, raggiungendo i bambini per portarli al sicuro.

"Dobbiamo resistere!" gridò per sovrastare il rumore della lotta. "Stanno arrivando i rinforzi! Vi porteremo via di qui!"

Radunò con l'aiuto di alcune donne i più piccoli. Per ogni bambina che le si avvicinava faceva un sussulto. La sua sorellina era stata catturata insieme agli altri al rifugio, ma non riusciva a trovarla. Contò più di quindici bambine, prima che un piccolo elfo dal volto rigato dalle lacrime incredibilmente simile al suo sussurrò con un filo di voce: "Ileene?"

Ileene si voltò di scatto. Non era sicura che quella che aveva davanti fosse sua sorella. Era sporca e magra, i suoi occhi erano infossati e le labbra spaccate dalla sete. Non era la bambina che ricordava, ma non appena i loro sguardi si incrociarono non ebbe più alcun dubbio. Iniziò a piangere di gioia e la strinse forte a sè, facendola volare in aria. Baciò il visino, le mani, la testa, continuando a stringerla. 

"Stai bene! Stai bene!" ripetè tra le lacrime. "Pensavo non ti avrei più rivista! Come stanno mamma e papà?"

La bambina si asciugò le lacrime con le dita sottili. "Non lo so, quando si sono aperte le sbarre e sono arrivati quegli uomini armati li ho persi di vista. Non li trovo più."

Ileene le pulì delicatamente le guance. 

"Non ti preoccupare, adesso ci penso io ok? Ti porto al sicuro e poi torno a cercare mamma e papà. Andrà tutto bene."

Non appena si fu liberato uno spiraglio, ne approfittò per correre via con i bambini, mettendoli in salvo. Cercò di non lasciare in dietro nessuno, incoraggiandoli a correre il più velocemente possibile. Dalla Tana le davano le indicazioni su dove andare per evitare le guardie. Sapeva di dover resistere solo qualche minuto, dopodichè i ribelli sarebbero arrivati per salvarli. Decise di portarli tutti nella stanza in cui si erano rifugiati poco prima. Lì nessuno sarebbe venuto a cercarli e sarebbero stati al sicuro.

Jan e Kyle continuarono a fiancheggiare le proprie famiglie. Combatterono fieri, pieni di entusiasmo come non capitava loro da mesi. Avevano accanto i loro amici, erano riusciti in una missione su cui nessuno avrebbe scommesso nemmeno un centesimo. Dovevano resistere.

Rebel - Risorta dalle ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora