Mi metto in auto e percorro i cinque chilometri di strada che mi separano dal mio piccolo paese.
È un posto abbastanza allegro, con una piazzetta, un minimarket, la palestra, i negozi,tutto ciò che serve per vivere ma in un formato molto più piccolo. Il nostro paesino è privo di ogni forma di turismo. Le persone sono poco o per niente interessate, nessuno si ferma a fotografare qualcosa, perchè effettivamente non c' è nulla che ne valga la pena. Furore È come il fratello perennemente messo in ombra dal primogenito di successo. Nel nostro caso il primogenito è l' imponente costiera a cinque chilometri da noi.
È lì che sorge l' hotel dove lavoro e dove numerosi turisti si fermano per visitare i nostri bellissimi luoghi, il nostro mare cristallino, inebriandosi con il profumo dei limoni, godendosi l’aria calda di un pomeriggio d’estate, le voci del mercato, un gelato in piazzetta e un tuffo nell’acqua salata del Tirreno, sotto il sole che così forte picchia solo in Campania. Ce la invidiano tutti, e tutti prima o poi nella vita sono passati di qui, o hanno avuto a che fare col bellissimo Golfo di Salerno. Ci si potrebbe organizzare un road- trip da sogno da Positano a Vietri sul Mare, passando per Ravello, Amalfi e Cetara; durante le vacanze estive i miei genitori ci portavano sempre in uno di questi posti magnifici. Con la loro morte ho smesso di andarci, troppi ricordi legati all' infanzia, che suscitano tristezza e malinconia da togliermi il fiato.
Mi fermo davanti alle scuole elementari, poco lontane dalle medie, sono le 13 e 19. Il silenzio viene interrotto dal lungo suono della campanella e subito dopo vedo uscire dal cancello decine e decine di bambini sfrenati e urlanti con i loro grembiulini blu.È il primo giorno di scuola per Tommi e sono così emozionata, spero sia andata tutto bene. Ho fatto del mio meglio per non fargli sentire la mancanza di mamma, gli ho stirato il grembiulino, gli ho preparato la merenda, l' ho accompagnato in classe e adesso aspetto con ansia di vedere il suo caschetto castano sbucare dal cancello.. sto ben attenta a non farmi sfuggire nessun faccino, sembrano tutti uguali.
"Mare!"
"Eccolo il mio ometto"
Corre verso di me con lo zaino sulle spalle. Il mio nome è Meredith, ma lui mi chiama Mare, come diceva da piccolo, tutti adesso mi chiamano così e a me non dispiace, adoro il mare.
"È andata bene?"
"Si!"
Dice dandomi lo zaino e sale in macchina.
"Ho conosciuto tanti amici nuovi!"
"Bene! Sono felice tesoro!"
Guardo nello specchietto retrovisore e inizio a immettermi nel traffico.
Vedo delle ragazzine urlanti ferme di fronte ad un manifesto. Strillano, si mettono le mani nei capelli, si abbracciano e saltellano. Quello che mi meraviglia è come sono conciate. Dio sono cambiati davvero i tempi! Io alla loro età non sapevo nemmeno cosa fosse una videochiamata e invece loro stanno già fotografando il soggetto del manifesto con il loro smartphone ultrasottile ! Incuriosita mi affaccio e leggo ciò che le sta tanto elettrizzando:
"IL 20 SETTEMBRE LA GRANDE STAR DEL POP E DELLA MUSICA INTERNAZIONALE, SOSTERÀ AL 'GRANDE HOTEL STELLA' PER TRASCORRERE DEL TEMPO CON LE SUE FAN. UN MEET AND GREAT..."
Non mi interessa altro mi sono fermata al nome dell 'hotel e sto pensando a come lo ridurranno e a tutto quello che dovrò pulire. Forse mi pagheranno qualche ora straordinaria penso speranzosa. Del cantante non mi interessa tanto, leggo il nome ma non mi suscita nessun ricordo.JARED BRIEF. L' avro sentito in radio ma io sono vecchio stampo, ascolto ancora Whitney Houston,il cantante più recente che mi concedo è Ed Sheeran.
"Tu lo conosci quello lì?"
Indico la foto sul manifesto a Tommy, è un bel biondino con uno sguardo provocante, un microfono attaccato al viso mentre si esibisce in qualche concerto, dovrà avere al massimo la mia età
"Si, tutte le ragazze sono pazze di questo cantante Mare, ma a me non piace"
Dice guardandomi con aria da saputello
"A no? E chi ti piace?"
" Mi piace Taylor Swiv..Swif"
Sorrido e lo aiuto
"Taylor Swift?"
"Si lei!"
"Non dovrebbero piacerti le sigle dei cartoni animati?"
"Non li guardo più i cartoni animati. Adesso sono adulto. Vado a scuola"
non voglio che cresca velocemente come è successo a me, voglio che si goda tutto quello che la vita gli offre perchè il destino gli ha già tolto troppo, e poi ha solo sei anni, io ne ho ventidue e li guardo ancora i cartoni.
"Anche i grandi guardano i cartoni. E stasera guarderemo i minions!"
"Va bene ma se vuoi esci, io starò con i vicini"
" No, chiamiamo Serena, e stiamo a casa, a vedere cartoni e a mangiare pop-corn"
Serena è la mia migliore amica e collega di lavoro,la conosco dalle elementari, i nostri genitori erano amici, lei lavora come cameriera nell' hotel. È stata l' unica ad aiutarmi davvero e a starmi vicino nel periodo successivo alla morte dei miei, le devo molto.
Parcheggio l'auto sotto casa , prendo le buste della spesa e mi dirigo al portone. vedo un altro manifesto, non è per niente male questo Jared. Hanno tappezzato tutto il paese!
"Mare! Piace anche a te !?"
"No! Neanche conosco le sue canzoni!" Dico arrossendo, quello che guardavo erano i suoi muscoli, non voglio che lo sappia..nascondo il viso cercando le chiavi nella borsa.
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FABLE
FanfictionEro felice prima di incontrarti. Insomma di quelle felicità minime: lo stipendio alla fine del mese, l' uscita con gli amici, il sorriso del mio fratellino. Era quella tutta la mia felicità. Poi sei arrivato tu, con il tuo successo, i tuoi soldi, la...