Alle 20 in punto sono pronta. Cammino scalza per la casa, i tacchi sono quelli che metto sempre per ultimo. Ho un vestitino a ruota blu e un cardigan nero per quando più tardi caleranno le temperature. Ho cercato di non trascurare nulla, ho trascorso più di due ore per prepararmi, con Jared che mi fissava dal divano con una penna e un foglio fra le mani. Non ha voluto dirmi cosa stava scrivendo ma mi ha detto che l' avrei visto presto. Tommi mi ha trattato male tutto il tempo quando ha saputo che uscissi con Jon
"Ti porterò un bel regalo"
"Non lo voglio. Voglio che resti qui con me e Jared. Ci divertiremo tanto."
"Domani staremo insieme. Promesso. Ho già dato la mia parola a Jon. Non posso annullare adesso l'appuntamento, ci rimarrebbe male"
Jared non ha neanche provato a dissuaderlo mezza volta nonostante le evidenti occhiate che gli lanciavo.
Mi spruzzo il profumo proprio quando mi arriva il messaggio di Jon che mi avvisa di essere sotto casa.
"Bene!" dico andando verso Jared seduto sul divano
"Vi ho conservato del cibo, è nel fornetto, devi solo riscardarlo e metterlo nei piatti. Tommi metterà il pigiama da solo e andrà a letto alle 10 massimo 10 e 30. Non dire parolacce in sua presenza, non imprecare, non fare niente che non gli sia da esempio" dico tutto d' un fiato senza mai guardarlo negli occhi, cercando di non dimenticare nulla, cercando di rimanere fredda e impassibile
"Tu dormirai sul divano, si apre e diventa un letto matrimoniale, le lenzuola sono lì"
Lo guardo e ho la sensazione che non mi abbia ascoltata affatto. Se ne sta seduto a gambe incrociate , dei fogli sparsi sulle sue gambe e la matita fra le labbra. mi fissa a lungo dalla testa ai piedi. Chiudo le labbra ricordandomi della scena in cucina. Non ho neanche provato ad analizzarla mentre mi preparavo. Ho versato tutto il mio impegno nello scegliere l' abbigliamento adatto, per avere un trucco perfetto e dei capelli naturali.
"Non so come si faccia un letto" Dice senza staccare gli occhi dalle mie gambe.
"Solitamento li disfo"
"Beh provaci. Non è tanto difficile. Anche io rimanevo il mio letto continuamente disfatto, sai c' era mia madre ad occuparsene. Poi d' un tratto ho dovuto occuparmene io. E non c'è stato nessuno ad insegnarmelo!"
rimane interdetto per la mia dura risposta. Vado in camera da Tommi. Lo saluto con un bacio sulla guancia e prendo il suo viso fra le mani.
"Domani ti accompagno a scuola. Il pomeriggio, dopo il lavoro, staremo tutto il tempo insieme, promesso." Mi sorride e annuisce con il suo faccino, ha gli stessi bellissimi occhi di mia madre. Corro nel salotto e mi infilo le scarpe. Cerco di fare meno chiasso possibile con i tacchi mentre afferro la borsa e le chiavi.
"Ok, vado" lo guardo per un attimo, non alza la testa dal foglio. Faccio un passo ma mi afferra un braccio costringendomi a voltarmi. Un foglio cade per terra e leggo qualche frase in inglese
"Per che ora pensi di ritornare?" Cerco di non pensare alla sua mano calda sul mio polso e spero non si sia accorto del battito aumentato. Mi ha presa in giro vicino quel cavolo di lavandino. Era dietro di me, pensavo si stesse facendo coinvolgere in qualche modo, invece era solo un modo per provarmi le sue idee, nient'altro.
Tolgo il braccio dalla sua mano e sorrido.
"Dipende come si mette la serata" puntuali i suoi occhi si scuriscono
"Ma non preoccuparti, Tommi alle 10 crolla, e potrai fare ciò che vuoi. si tratta di stare con lui un paio di ore"
"Non è lui che mi preoccupa. Ti aspetto, non fare tanto tardi"
"Non c'è bisogno, non sei mio padre"
"No, infatti"
"Stiamo tornando indietro. Stiamo ricominciando a litigare!"
"Penso sia inevitabile con te. Vai il tuo principe ti aspetta. Buona serata" mi avvio alla porta e chiudo con un' ultima battuta
"Non diventa principe finchè non lo bacio"
"Finchè ci sarò io qui rimarrà sempre un rospo allora". Non replico, chiudo la porta alle mie spalle sorridendo e mi preparo a trascorrere questa serata.Siamo in una trattoria poco lontana da casa mia. Abbiamo passeggiato a piedi e adesso stiamo mangiando un' ottima carne con un' insalata. Ho chiamato Tommi chiedendogli come stesse. Aveva una voce allegra e scoppiava a ridere continuamente, forse Jared gli faceva delle smorfie.
Jon parla della casa che ha intenzione di comprare e dei suoi progetti per il futuro; è vestito in maniera impeccabile con la sua giacca di pelle e un jeans scuro. Mentre mi parlava la sua mano è scivolata nella mia e io non mi sono opposta. È piacevole stargli accanto. Ci alziamo dal tavolo dopo aver pagato e facciamo una passeggiata a piedi
"Sei bellissima stasera. L ' ho già detto?" si passa una mano fra i capelli
"Si"dico sorridendo"penso proprio di si"
"Ringrazia Justin da parte mia. È grazie a lui se ci siamo potuti concedere questa bellissima serata"
"Si, è stato molto gentile da parte sua" dico guardando in piazza i pochi ragazzi seduti sulla panchina.
Guardo l' orologio. È mezzanotte passata
"Avviamoci verso casa Jon. Domani devo lavorare, non posso fare tardi"
Acconsente e continuiamo a camminare
"Quando avremo un'altra serata tutta per noi?"
"Penso la settimana prossima" dico con tono dispiaciuto
"Di questo passo ci metterò una vita per conquistarti"
Scoppio a ridere mentre un brivido mi accarezza la schiena. Mi strofino le braccia e in meno di un secondo sento la sua giacca che mi copre la schiena.
"Grazie Jon. Sei molto premuroso" mi stringe un braccio in vita e mi trascina a se.
"Sono molte cose Mare" mi sussurra all'orecchio. Arriviamo sotto casa e vedo la luce del salone ancora accesa. Mi basta sapere questo perchè lo stomaco faccia un balzo. Mi convinco che è dovuto al bacio sulla guancia di Jon. Non si stacca subito da me e io rimango ferma immobile aspettando che se ne vada.
"Posso accompagnarti alla porta?"
"Certo" dico. Finalmente si allontana lasciandomi aprire il portone. Entriamo in ascensore, il mio telefono squilla e leggo un messaggio di Sere
Mi sono ripresa dalla sbornia. Tu? Dimmi che hai avuto una notte di fuoco con.. chiudo velocemente il telefono per paura che Jon possa leggere il nome di Jared. Le porte dell' ascensore si aprono e usciamo.
Prendo le chiavi in borsa.
"Grazie Jon per la bellissima serata. Sei sempre così perfetto" mi tolgo la sua giacca ma lui mi ferma
"No tienila. La tua vicinanza mi ha riscaldato abbastanza. Non penso che ne avrò bisogno" sorrido e squoto la testa. Alzo la testa rimanendo a fissare i suoi occhi, guardo le sue braccia che escono dalla camicia arrotolata e poi torno nei suoi occhi. Qualcosa di poco conto, una piccola scintilla si muove in me. Si avvicina piano al mio viso, solleva una mano e la porta dietro al mio collo. Non mi tiro indietro, non cerco una scusa per entrare, lo lascio fare. Le sue labbra sono ad un centimetro dalle mie. Lo guardo un' ultima volta e chiudo gli occhi. Lo scatto della serratura mi fa sobbalzare e la porta si apre così velocemente che quasi cado all' indietro.
Mi volto trovandomi davanti Jared a piedi nudi e con un pantaloncino addosso. Tutti i suoi tatuaggi in bella vista e i capelli spettinati.
"Buonasera ragazzi, ho sentito delle voci e mi sono preoccupato. Ho interrotto qualcosa?" Lo guardo in cagnesco e Jon risponde
"Si. Un discorso molto importante che spero riprenderemo molto presto" gli sorrido e mi allungo dandogli un bacio sulla guancia. So che è rimasto sulla soglia a guardare, riesco a sentire il calore del suo sguardo
"Certo al più presto" gli dico sottovoce. Sorrido ed entro in casa non risparmiando a Jared uno sguardo tagliente.
Lo saluta con la mano e chiude la porta.
Aspetto qualche secondo prima di sbottare
"Hai sentito delle voci e ti sei preoccupato ? Sei patetico! Ci spiavi!"
si avvicina e con prepotenza mi toglie il giubbino di Jon dalle spalle.
"Se proprio hai freddo accendo il condizionatore"
Lancia il giubbino sul tavolo e va verso la finestra. La rabbia mi aiuta a non pensare al suo bellissimo fisico e al fatto che ha solo dei pantaloncini addosso.
"Hai avuto tutta la serata, se volevi baciarlo perchè dovevi farlo proprio alla fine?"
"Chi ti dice che non l' ho fatto prima?"
Si volta come una saetta e stringe la mascella. Non è geloso, non puo essere geloso di me. Mi ha piantata in asso qualche ora fa come se nulla fosse, neanche gli piaccio!
Si avvicina piano e resto a fissare il suo petto che si alza e si abbassa lentamente
"Dov' è finito il rossetto che avevi sulle labbra?!"
"Abbiamo cenato. Mangiando si sarà tolto. O forse il motivo è un altro..."cerco di provocarlo
"Non giocare Mare"
"Sei tu che giochi Jared"
"Ti riferisci a quello che è successo in cucina oggi?"
"Non voglio parlarne. Vado a spogliarmi" mi giro e vado verso il bagno
"Vengo con te"
"Io non mi spoglio davanti a te!"
"Allora rimani qui a parlarmi"
Incrocio le braccia e do sfogo a tutti i miei pensieri cercando di fare il punto della situazione
"Non c'è niente di cui parlare. Io e te siamo amici Jared. Io esco con chi mi pare. Tu fai lo stesso. Quello che è successo oggi è stata solo una stupida parentesi che non si ripeterà più" rimaniamo in silenzio a guardarci. Non dice nulla. Non smentisce o conferma quello che ho detto. Si volta di spalle sedendosi sul divano letto concentrato a guadare quei maledetti fogli.
"Non vi siete baciati" parla senza guardarmi negli occhi, pronuncia la frase come fosse un' affermazione
"Perchè baciarti significherebbe farti tornare a casa completamente struccata, con il vestito stropicciato e i capelli scombinati. Invece sei uguale a come sei uscita due ore fa"
"Evidentente non tutti sono come te" mi volto e vado verso il bagno togliendomi le scarpe. Non so se sento male, o se ho immaginato che lo dicesse ma mi sembra di sentirlo sussurrare
"Evidentemente non tutti ti desiderano quanto me!"#ciao a tuttiii! Questo capitolo mi piace più degli altri. Mi piace farli litigare e mi piace la gelosia (nascosta) di lui, che non le da la soddisfazione di farsi vedere vulnerabile perchè lui può tutto e ha tutto. Fatemi sapere che ne pensate .... xoxo F.#
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FABLE
FanfictionEro felice prima di incontrarti. Insomma di quelle felicità minime: lo stipendio alla fine del mese, l' uscita con gli amici, il sorriso del mio fratellino. Era quella tutta la mia felicità. Poi sei arrivato tu, con il tuo successo, i tuoi soldi, la...