Apro la porta di casa e veniamo inghiottiti dal buio. Accendo la luce prendendo il telefono leggendo un messaggio di Melissa, Tommi dorme ed è tutto ok. Poso il cellulare sul tavolino e osservo Jared organizzarsi per la notte ed aprire il divano.
"Mi è mancato questo giaciglio. Penso che crollerò a prescindere dalla comodità questa volta" . Mi balza alla testa un pensiero e prima che io possa cambiare idea apro bocca facendo uscire velocemente le parole
"Ti va di dormire in un letto matrimoniale?"
Si volta
"No non dormirai tu sul divano. Preferisco starci io"
"Chi ti ha detto che io dormirò sul divano?"
Mi guarda con espressione a dir poco sorpresa.
"Mi stai chiedendo di dormire al tuo fianco?
Sollevo le spalle, in imbarazzo per come mi sta guardando
"Non penso che riuscirò a tenerti a poca distanza e a dormire contemporaneamente, le due cose non si abbinano bene nella mia testa
"Stai rifiutando?"
"No, ti sto salvaguardando. Non penso di avere così tanto autocontrollo" è nervoso e infila i pollici nelle tasche dei jeans. Sono un po' offesa e allo stesso tempo contenta che non riesca a controllarsi in mia presenza. Mi volto e vado in bagno ad infilarmi il pigiama. Questa volta scelgo un leggings blu, niente tute larghe!
Esco dal bagno vedendo la luce del salone spenta, sta già dormendo, penso.
Mi avvio in camera mia e nel buio mi infilo nel letto. Non ho bisogno della luce, conosco a memoria questa stanza. Da quando i miei genitori sono morti l' unica cosa ad essere cambiata è il letto, matrimoniale invece che singolo. Era come se avessi voluto fargli un dispetto, non volevano che io o Tommi ci stendessimo sopra o saltellassimo,era il loro nido d'amore e nessuno doveva toccarlo. Scopro un lato mentre i miei pensieri volano in tutt' altra direzione. Ripenso a quel bacio formidabile,mi accarezzo le labbra ancora gonfie. Mi stendo, voltandomi dall' altro lato. Faccio un balzo indietro quando mi accorgo di non essere sola.
Guardo la sua sagoma e i suoi denti bianchissimi che si distinguono nel buio. Ride a voce bassa
"Ho pregato che ti spogliassi prima di infilarti a letto"
Ho il cuore che palpita ancora
"Sei un po' lunatico. Mi hai rifiutata un istante fa"
Gli do le spalle, fingendomi offesa.
Lo sento ancora ridere e poi sento un calore dietro il mio corpo, mi avvolge da dietro posando un braccio sul mio e tenendo la mia mano nella sua all'altezza del seno. Respiro piano e vengo travolta da una pace interiore inspiegabile. È come se non avessi bisogno di altro in questo momento. Finalmente mi rilasso e vengo subito sopraffatta dalla stanchezza,ho dormito pochissimo ieri notte e oggi non mi sono fermata un attimo.
"Ogni giorno che passa è sempre più difficile" dice in un sussurro sul mio collo. Inspira profondamente.
"Difficile cosa?"
"Pensare di ritornare alla mia vecchia vita, invidiata da tutti tranne che da me"
Volto la testa cercando di guardarlo negli occhi e accarezzandogli la mano. Non gli dico che il pensiero che possa andarsene mi terrorizza, adesso più di prima. È entrato nella mia vita,lentamente senza che me ne accorgessi e adesso ogni volta che lo penso lontano da me è come se un camion mi investisse. Cerco solo di infondergli coraggio
"Tornerai, ma non alla tua vecchia vita. Ne avrai una nuova,che ti sarai costruito tu. Non dar modo a nessuno di fartela imbrattare questa volta. Sei un cantante pazzesco e importante. È per questo che le persone ti amano, per le emozioni che le tue canzoni riescono a infondere , non fargli conoscere altro, non sei tenuto a farlo" faccio una pausa e aggiungo
"Beh tranne a me. Ma insomma questi sono dettagli" ridiamo insieme. I suoi occhi scendono sulle mie labbra
"Mare, penso che adesso sia meglio che tu ti volti e mi lasci dormire" annuisco continuando a guardare la sua bocca. Mi volto e rimango a guardare le nostre mani intrecciate. Poco dopo crollo in un sonno profondo e tranquillo.Il giorno dopo,sabato mattina, apro gli occhi ritrovandomi sola. Cerco di tendere le orecchie ma non arriva nessun suono dalla casa. Faccio un giro della casa e mi assicuro che non sia da nessuna parte. Cerco un biglietto o un post-it da qualche parte ma non trovo nulla. Non so dove sia. Chiamo Melissa che mi dice di aver accompagnato Tommi a scuola e si propone di andarli a prendere,rifiuto ringraziandola e riattaccando. Siamo stati distanti già troppo. Andrò a prenderlo io e passeremo del tempo insieme.
Trascorro tutto il giorno a pulire la casa e a preparare il pranzo. Pasta al sugo e hamburger con insalata. Poco prima di uscire per andare a prendere Tommi a scuola suonano alla porta. Trovo Jared e mio fratello sulla soglia. Tommi mi abbraccia subito, lo prendo in braccio guardando storto Jared. L'ha fatto di nuovo
"Sono andato a prenderlo io. Ti ho inviato un messaggio per avvissarti" faccio un mezzo sorriso e mi sposto per farlo entrare.
Tommi corre in camera a posare lo zaino e a giocare, io mi avvio verso la cucina per accendere il fuoco sotto la pentola dell' acqua ma Jared mi afferra per la vita bloccandomi e abbracciandomi da dietro.
"É stata un' altra prima volta bellissima per me" mi dice guardandomi negli occhi attraverso lo specchio dell' ingresso
"Quale prima volta?" dico confusa e osservando la mia espressione. Sono uguale ma diversa, gli occhi mi brillano, il sorriso riempie tutto il viso che ha un colorito roseo anche senza trucco. Stargli vicino mi fa più bene di quanto sono disposta ad ammettere
"Dormire al fianco di una ragazza che mi piace da impazzire, anche se staccarmi da te è stato frustrante" Sorrido ancora tenendolo per mano e portandolo in cucina con me.
"C' è un odore squisito"
"Ho cucinato un sugo buonissimo, con tonno e olive" gli dico accendendo il fuoco.
"Finirò per ingrassare, non faccio altro che mangiare e bere. Che ne dici se una di queste mattine andiamo a correre insieme?" Mi volto con espressione contrariata
"Ehm, penso che abbiamo delle abitudini leggermente diverse"
"Ossia?"
"Voi vi svegliate all' alba,andate a correre, tornate a casa, vi fate una doccia e andate al lavoro, mangiando insalatine e cibi tristi" lo vedo ridere ma il mio ragionamento è serio e proseguo
"Noi invece no. Noi mangiamo carboidrati, tanti carboidrati, e ci svegliamo all' alba solo per qualche spuntino calorico!"
Ride ancora
"Noi e voi?"
"Si esatto, noi pigri e voi.... voi energetici e pieni di buone intenzioni" ride ancora. L'acqua giunge ad ebollizione e ci butto dentro la pasta. Mi volto ritrovandomelo a pochi centimetri di distanza
"Dovrò pur fare qualcosa per smaltire tutte queste calorie" si avvicina al mio collo, sposta i capelli dietro il mio orecchio e sussurra
"Sai quante calorie si perdono scopando?"
Chiudo gli occhi poggiando la fronte sul suo petto
"Non di preciso, puoi ricordarmelo?"
"Posso dimostrartelo" mi spinge col bacino verso il bancone, lo sento eccitato.
Le sue labbra vicinssime alle mie. Piega di lato la testa e mi bacia, come la sera prima.
Ho desiderato questo momento fin da quando ho riaperto gli occhi. Lascio che la sua mano mi palpi il sedere e io afferro il suo, spingendolo verso il mio bacino. Sto per avere un' esplosione lì sotto. La sua lingua torna ad esplorare la mia bocca e mi sollevo sulle punte per facilitare il gioco, strusciandomi sui suoi jeans.
Ci stacchiamo solo per riprendere fiato ma le sue mani rimangono sulla mia schiena, il suo bacino attaccato al mio e le nostre fronti unite
"Mi stai facendo impazzire così Meredith"i suoi occhi sono coperti da un velo di desiderio, la sua bocca schiusa. Gli poggio le mani sull' addome facendole scendere lentamente. Mi fermo all'altezza della cintura e sollevo lo sguardo. Tiene gli occhi chiusi.
"Jared io... penso che la pasta sia cotta" cerco di non ridere. Mi piace provocarlo
Alza la testa guardando il soffitto
"Come puoi pensare alla pasta in questo istante?" Fa un respiro profondo e poi si stacca da me velocemente.
"Forse non sei tra i miei principali pensieri" dico di spalle, colando la pasta mentre il vapore dell' acqua bollente mi sale sul viso. Faccio passare la pasta nella padella col sugo, facendola saltare. Sono diventata una professionista. Le prime volte mi scottavo di continuo, e non facevo altro che far bruciare tutte le padelle "perchè il fuoco è troppo alto" continuava a ripetermi Melissa cercando di incoraggiarmi.
Con il tempo sono migliorata
"Forse vengo prima di quelli principali!" Dice dirigendosi in salotto."Allora? Vi piace?" Chiedo a entrambi. Tommi annuisce velocemente con la testa, muovendosi tutto e continuando a masticare. Si è appropriato di uno dei tanti cappelli di Jared e non fa altro che parlargli di qualsiasi cosa. Conversano ininterrottamente e io riesco poche volte ad insediarmi nei loro discorsi.
Jared ha già finito il suo piatto, si pulisce la bocca e rimango in attesa del suo giudizio
"Erano soltanto un po' scotti. C' era qualcosa che ti distraeva in cucina? Qualcuno forse?"
"Ho dovuto tenere una mosca lontana da me" dico indispettita
"E ci sei riuscita?"
"Si, con un po' di difficoltà sono riuscita a mandarla via"
"Penso che tornerà presto" dice con un mezzo sorriso mentre Tommi ci guarda confuso.
"Non la fai la scarpetta?" gli chiede. Jared si gira e lo guarda confuso
"Cosa dovrei fare..?!" Rido sommessamente, afferro un pezzo di pane e lo immergo nel sugo del suo piatto.
"La scarpetta è quella cosa che si fa immergendo il pane nel sugo e poi mangiandolo" porto il pane alla mia bocca ma Jared mi afferra il polso facendomi rimanere con la bocca aperta. Il mio pollice e l' indice entrano nella sua bocca. Sento la sua lingua sui polpastrelli e rimango a fissare le sue labbra, stacco subito la mano arrossendo e mi schiarisco la gola. Mi alzo in piedi sparecchiando e scappando in cucina a placare i miei ormoni.

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FABLE
FanfictionEro felice prima di incontrarti. Insomma di quelle felicità minime: lo stipendio alla fine del mese, l' uscita con gli amici, il sorriso del mio fratellino. Era quella tutta la mia felicità. Poi sei arrivato tu, con il tuo successo, i tuoi soldi, la...