Salgo le scale a piedi , arrivata al terzo piano mi tolgo gli stivali e proseguo scalza. Arrivo in cima con un po' di fiatone, gli occhi ancora lucidi. Uso tutte le forze per riuscire ad alzare il chiavistello.
"Dai... apriti cazzo!" Al terzo tentativo il chiavistello si solleva, spalanco la porta ed esco in terrazza. Faccio entrare più aria possibile nei polmoni e poi la caccio fuori. Mi volto subito a destra, butto la borsa e le scarpe per terra e vado ad affacciarmi. Riesco a vedere tutto il mare e le montagne, centinaia di piccole luci ad illuminarle. Il respiro mi torna regolare, alzo gli occhi al cielo come sempre quando sono quissù e scelgo con quale stella parlare questa volta. Ce n'è una piccola che quasi non riesce a brillare, ma cerca comunque di tenere testa alla stella luminosissima al suo fianco. Mi sento proprio come lei. Ecco la mia stella
"Ciao mamma, ciao papà, come vi trovate a condividere la stessa stella? Su, illuminatevi un po' di più!" rimango in silenzio,abbasso lo sguardo e proseguo
" E poi provate a spiegarmi..." mi si inclina la voce, mi schiarisco la gola, sollevo il capo e continuo
"Provate a spiegarmi perchè non riesco a lasciarmi andare, perchè sono impassibile con chiunque? Perchè ho così tanta paura di legarmi a qualcuno? E perchè finisco sempre per scegliere ciò che non voglio davvero e ciò che già so non mi farebbe star male se se ne andasse via?" una lacrima mi scende sul viso, questa volta non la asciugo, la lascio scorrere sul mento e la sento cadere sul collo. Continuo a fissare quella stella. Un altro respiro e provo a pensare cosa mi abbia portato fin qui. Mi concedo la verità. Lo devo almeno a me stessa.
Non riesco a lasciarmi andare a nessuno se non a lui. Ma non lo faccio perchè so quanto potrei farmi male. Mi proteggo. Proteggo il mio cuore prima ancora che possa provare a lanciarsi. Ma la verità non mi rende felice, mi rende solo più debole e vulnerabile. Do le spalle al bellissimo panorama e alle stelle, poggio le mani sul cemento del muretto che recinta la terrazza e mi ci siedo sopra facendo un saltello. Rimango a testa bassa a fissarmi i piedi.
"Davvero bello questo posto" il salgue mi si congela nelle vene. Alzo gli occhi, si guarda intorno,con le mani nelle tasche dei jeans
Come diamine ha fatto a trovarmi? Risponde alla mia domanda come se mi avesse letto nel pensiero
"Jen mi ha accompagnato qui, ho suonato il campanello dieci volte ma non aprivi. Ho pensato che non eri in casa o se c'eri eri morta o comunque non cosciente, perchè se lo fossi stata avresti aperto subito, facendo finta di niente e continuando la tua farsa come se tutto fosse normale. Come solo tu riesci a fare. Sei meglio di me quando fingo sorrisi nelle foto delle persone che mi fermano per strada"
Non sollevo gli occhi per guardarlo, rimango a fissare il pavimento
"Perchè non mi lasci stare Jared. Sono l' unica a non volerti vedere tra milioni di persone li fuori e tu continui a perseguitarmi"
"Perchè sei scappata via dal locale?"
"Non sono affari tuoi"
"Perche ti sei rifugiata quissù?" vedo i suoi piedi avvicinarsi
"Perchè non mi guardi negli occhi?"
"Perchè Mare? Perchè cambi umore quando mi vedi troppo vicino a Tommi? Cosa ti spaventa?"
"Nulla, Jared lasciami sola!"
"Mi odi di continuo. Pensavo fossi indifferente solo a chi non ti piace, ma mi sbagliavo lo sei con tutti. Questa sera lo sei stata anche con me"
Sollevo lo sguardo, fissando i suoi occhi. Sembra che stia dicendo queste cose per sfidarmi,per provocare una reazione in me
"Non ero tanto indifferente mentre ballavo con te in quel locale. Non lo ero quando mi hai accompagnata a casa ubriaca. E non lo ero mentre mi cantavi la tua canzone!" Gli sto puntando il dito contro e il tono della voce si è alzato
" In quella canzone ti chiedevo cosa cavolo volessi dirmi! Cazzo non l'ho ancora capito! Non riesco a capire cosa vuoi.." sta urlando anche lui.
Scendo dal muretto e mi avvicino minacciosa
"Che sei un coglione! Ecco cosa vorrei dirti!" Rimane a guardarmi confuso, la testa piegata da un lato
"Volevo urlartelo contro ieri sera quando sei uscito di casa con lei! E volevo ripetertelo stasera quando ti ho visto, e ripetertelo ancora quando hai preso a ballare lei, invece di me!" Continua a guardarmi, con occhi diversi, quasi dolci, opposti ai miei, infiammati di rabbia e collera. Prendo fiato e gli do una spinta all' altezza del petto,fa un lieve passo indietro e si guarda il punto in cui l' ho colpito e poi torna a guardarmi
"E ti odio si! Ti odio tantissimo!" respiro velocemente, mi guardo intorno abbasso la voce continuando la mia confessione
"Ti odio per quello che sei, per quello che rappresenti, per quello che possiedi, per quello che non ti interessa nemmeno di avere. Ti odio perchè.." prendo una pausa guardandolo
"oltre questo c'è tanto altro, e io l' ho visto. Da come mi guardi, da come guardi Tommi, da come lui guarda te, da come ti basta poco per sorridere. È per questo che mi piaci. Ecco svelato il grande dilemma!" pronuncio l' ultima frase a voce bassa, alzo gli occhi guardandolo. Sollevo le spalle e le riabbasso
"E continuerai a piacermi. Qualsiasi cosa accada" un ultimo respiro e mi sembra di essermi tolta un grande peso dal cuore. L' ho ammesso. Finalmente mi sento più libera. Guardo il pavimento in imbarazzo e i suoi piedi si avvicinano velocemente. Alzo lo sguardo in panico
"Non. Avvicinarti" glielo dico lentamente, puntandogli entrambi le mani contro. tocco il tessuto della sua camicia, sento il suo petto duro sollevarsi e abbassarsi. Rimaniamo fermi a guardarci. È lui ad abbassare per primo lo sguardo. Prende le mie mani e se le porta alle labbra
"Non chiedermi l' impossibile Meredith"
Inizia a dare piccoli baci ai miei porpastrelli, poi sul palmo, salendo fino al polso. Non stacca gli occhi dai miei
"Jared, sono molto confusa in questo momento" fa un altro passo verso di me
"Non farlo di nuovo Mare, questa volta non riuscirei a sopportarlo" sento la punta della sua lingua sul mio indice e chiudo gli occhi per un secondo
"Fare cosa?"
"Chiuderti a riccio e rifiutarmi"
Posa le mie mani intorno al suo viso, le annusa e poi le fa ricadere, ma non le lascia, le tiene intrecciate alle sue.
"L'ho soltanto aiutata a preparare tutta la scenografia per la festa. Abbiamo impiegato tantissimo tempo, si è fatta mattina e siamo andati insieme al MAXY a comprare i vestiti che indosso stasera e qualche regalo per Jon. Poi siamo ritornati al locale e abbiamo preparato tutto per bene. Mi sono cambiato in bagno, e sono stato tantissimo tempo al telefono con il mio agente. Si ho trascorso una notte senza dormire ma non è la prima volta che mi succede,ci sono abituato". Mi sento più rilassata adesso.
Porta le nostre mani sempre incrociate dietro la mia schiena e mi da una spinta facendomi sbattere contro di lui.
Siamo vicinissimi e non c' è nessuno a guardarci. Sono intrappolata fra le sue braccia con le mani legate alle sue
"Ho dovuto quasi scoparmela in pista per ottenere una tua reazione" mi sussurra all' orecchio. Mi scuoto spostandomi da lui al ricordo e cerco di lasciare le sue mani. Lo sento ridere.
"Io invece non sono brava quanto te. Ma mi impegnerò per fare del mio meglio" gli rispondo cercando di spostarlo ancora, ma riesco solo a strusciare il mio seno energicamente sul suo petto.
Diventa subito serio mi spinge con il suo bacino vicino al muretto, lascia le mie mani e me le porta in viso.
"Non provarci nemmeno,in quel caso non mi farò problemi a mostrare a tutti che non sono tuo cugino"
Rimaniamo in silenzio a guardarci.
Si avvicina lentamente alle mie labbra, le tocca con il pollice, e il mio respiro si fa più intenso. I suoi occhi fissano la mia bocca, si avvicina ancora, sposta il pollice e apre le sue labbra. Sta per baciarmi.
Abbasso la testa facendo allontanare le mie labbra dalle sue. Fa un piccolo sorriso e poggia la sua fronte alla mia. Non sono ancora sicura, il mio cuore è sul pendio e non sa ancora se gli conviene lanciarsi.
"Tutte queste notti. Tutte queste notti passate a chiedermi che sapore avessi. E averti a pochi metri di distanza non ha fatto altro che aumentare la mia voglia. Non fermarmi Mare" respira pesantemente
"Perchè rimanderai solo l' inevitabile"
So che è così,so che succederà,se non adesso domani o comunque molto presto. Si avvicina di nuovo e questa volta non mi allontano. Guardo i suoi occhi un' ultima volta e poi li chiudo. Le sue labbra si poggiano sulle mie, si aprono e mordono il mio labbro inferiore, bagnandolo con la lingua, sento la sua mano dietro la mia testa, fra i miei capelli. Il bacio diventa più intenso, la sua lingua invade piacevolmente la mia bocca, cerco di partecipare con più passione possibile, e non mi viene difficile. Porto la mia mano dietro il suo collo, accarezzo i suoi capelli, inclino la testa e lui si spinge ancora più in fondo, è come se fossimo affamati e volessimo divorarci. Spingo il bacino verso di lui, lo sento duro da morire, e mi do ancora più coraggio. Fa scorrere la sua mano lungo la mia schiena, ci stacchiamo lentamente e gli mordo piano il labbro, respiriamo entrambi a fatica e prendiamo fiato.
"Non abbiamo finito" mi dice afferrandomi le cosce e poggiandomi sul muretto. Si fa spazio tra le mie gambe e riprende a baciarmi.
"Perchè?" Sussurra sulla mia bocca, va verso il mio collo,baciandolo e succhiandolo, le mani che stringono le mie cosce verso i suoi fianchi.
"Perchè cosa?" Dico confusa da tutti i suoi baci. Sono in estasi
"Perchè ho fatto passare tutto questo tempo? Se avessi saputo che fosse stato così, così... non avrei perso tutto questo tempo a litigare con te, ti avrei sbattuta su quel letto dal primo istante"
"Non te lo avrei permesso" gli sussurro all' orecchio e gli mordo piano il lobo. È eccitatissimo,riesco a sentirlo nonostante i miei pantaloni. Lo sento trasalire
"Se non mi fermi adesso non mi fermerò più tesoro" mi dice con voce profonda, mi guarda negli occhi che sono ancora più scuri delle altre volte. Non come nelle foto dei social. Ecco un'altra sfamatura di Jared tutta per me,che solo io posso godermi. Le sue labbra sono gonfie e rosse. Cerco di ricordare cosa mi abbia chiesto. Ho paura di spingermi oltre, non sono ancora pronta per questo. Poggio le mie mani sui suoi bicipiti e sussurro
"A malincuore, penso sia meglio tornare a casa" poggia le mani ai lati del mio corpo, respira piano e dopo qualche secondo sussurra
"Non l' ho mai fatto in vita mia. Lasciare le cose a metà. Insomma, di solito..." lo interrompo
"Non mi interessa quello che fai di solito. Adesso voglio così, non essere precipitoso. Dammi un po' di tempo"
"Per baciarti ho aspettato più di un mese, quanto tempo farai passare adesso?"
"Non so. Insomma,di solito,con gli altri una o due settimane" mi spinge con le mani sul sedere verso di lui facendomi sbattere sui suoi addominali tesi, irritato per la provocazione
"Non giocare Mare"
"Non giocare tu, con me" gli dico cercando di far sembrare la frase il più significativa possibile.
Mi prende le mani e mi aiuta a scendere. Raccolgo le mie cose frastornata e sollevo gli occhi al cielo cercando la mia stella poco luminosa, è ancora lì e le faccio l'occhiolino. Rientriamo chiudendoci la porta alle spalle e con essa questo bellissimo momento destinato a essere ricordato per molto tempo.
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FABLE
FanfictionEro felice prima di incontrarti. Insomma di quelle felicità minime: lo stipendio alla fine del mese, l' uscita con gli amici, il sorriso del mio fratellino. Era quella tutta la mia felicità. Poi sei arrivato tu, con il tuo successo, i tuoi soldi, la...