29. Via

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Tremo tutta e rimango a fissare il vuoto per ore fin quando non sento suonare il campanello. Corro alla porta guardando nello spioncino, apro e restiamo a guardarci. Ha i capelli scombinati, qualche graffio sul viso e gli occhi rossi e stanchi. Mi lascio andare tra le sue braccia tremando e piangendo. Stringe le sue braccia intorno al mio corpo sospirando.
"Lo sapranno tutti Jared. Domani tutti i giornalisti saranno qui. Cosa facciamo?" Mi prende le mani tra le sue baciandole ed entriamo in casa
"Ho bisogno di una doccia adesso. Più tardi chiamerò il mio manager" mi lascia le mani e si avvicina al bagno
"È ora di tornare da dove sono venuto Mare. Ma voglio che questa notte sia nostra. Al resto penseremo domani"
Una lacrima mi scorre sul viso e riesco soltanto ad annuire.
Rispondo velocemente ai messaggi di Mare che mi chiede come sto e vado a spogliarmi in camera mia.
Un brutto presentimento mi assale e non riesco ancora a fermare le lacrime. Afferro il maglione di pail e lo indosso togliendo il reggiseno senza bretelle lasciandolo sul letto. Fisso la finestra con il timore che qualche fotografo possa farsi vivo e corro a chiudere le tende.
"Tranquilla. Li troveremo tutti domani mattina sotto casa"
"Come posso essere tranquilla se mi dici queste cose?" Sospira e viene verso di me
"Devi stare tranquilla perchè io risolverò tutto ma per un po' dovrò stare lontano da qui"
Mi sposta i capelli da un lato baciandomi il collo e accarezzandomi
"Come dovrò comportarmi?"
"Non dovrai dire neanche una parola. Fai quello che fai di solito, accompagna Tommi a scuola, vai a lavorare e non lasciare dichiarazioni" smette di baciarmi per un attimo e mi afferra il viso con entrambe le mani
" A nessuno. Non fidarti di nessuno Mare. Sono stato chiaro? Non immagini nemmeno cosa sono capaci di fare alcuni giornalisti pur di avere lo scoop dell' anno. Pensi di fare una confidenza ad un amico che ti fa due domande in un locale e il giorno dopo trovi tutto il dialogo stampato su un giornale e vieni inevitabilmente etichettata come quella che non sei" annuisco lentamente
"Domani andrai via?" Resta in silenzio e chiude gli occhi
" Ho bisogno di tornare in America e spegnere questo fuoco che tutti cercheranno di accendere o non ci daranno più tregua ma non voglio pensare a questo adesso. Voglio dirti quello che penserò quando non sarò più qui con te. Penserò al giorno in cui Dio ha voluto che ti trovassi in quella camera dove mi ero nascosto. Penserò a quanto sia stato bello andare al cinema con te e frequentare lo stesso locale per due mesi di fila. Penserò ai nostri litigi e mi verrà una gran voglia di baciarti. Penserò a quanto tu sia una donna capace e forte che mai in vita mia ho incontrato. Penserò a Tommi e alla sua dolcezza. Penserò noi tre che ci teniamo per mano, che giochiamo, che parliamo. Mi ricorderò di questo momento e dei tuoi occhi pieni di lacrime. Penserò al battito del mio cuore quando sei vicina a me o quando sento il tuo profumo. Solo allora ricorderò dov'è davvero la mia casa e ritornerò da voi" si avvicina lentamente a me prendendomi il viso. Guardo i suoi tatuaggi neri sugli avambracci e bacio le sue mani.
"Io aspetterò e penserò a quanto siano stati belli per me questi mesi. A quanto sia stato tutto così surreale e allo stesso tempo più autentico di qualunque altro sentimento io avessi mai provato fin ora"
"Non voglio più parlare adesso" dice baciandomi finalmente la bocca e spingendomi verso il letto.
"Fai l'amore con me Meredith". Gli porto le braccia al collo e il maglione si solleva sul sedere. Jared fa scorrere le sue mani su per la schiena. Chiude gli occhi respirando profondente quando si accorge che non ho il reggiseno. Gli bacio il collo aiutandolo a sfilarsi la maglietta. Mi prendo tutto il tempo per baciargli le spalle, i bicipiti, scendo piano sul petto e sugli addominali. Lo porto verso il letto facendolo sedere
"Stenditi. Voglio leccarti"
Mi guarda per un attimo con occhi desiderosi dandomi il coraggio per continuare. Si abbandona sul letto senza staccare gli occhi da me.
Gli abbasso i pantaloni e subito dopo lo slip. Rimango ad osservare il membro duro e senza pensarci due volte lo lascio scorrere tra le mie mani. Jared respira affannosamente afferrando le coperte del letto e stringendole tra le mani. Scendo lentamente con la bocca su di lui e finalmente lo assaporo. Lo lecco lentamente senza distogliere gli occhi dai suoi. Quando inizio ad accelerare il ritmo Jared è completamente in estasi e non riesce a tenere gli occhi aperti, respira con la bocca schiusa e tiene una mano fra i miei capelli per darmi il ritmo.
"Vieni qui Mare. Ti voglio tutta, non ce la faccio più"
Mi fermo piano e scivolo su di lui aprendo le gambe. Sono bagnata e riesce ad entrare facilmente dentro di me.
"Dio tesoro è bellissimo. Riesco a sentirti di più senza preservativo"
"Dovresti indossarlo" dico mentre esce lentamente ed entra di nuovo
"Adesso non posso più. È tardi"
chiudo gli occhi cercando di fissare ogni sensazione e ogni reazione del mio corpo. Inizio a muovermi su di lui mentre mi tiene per i fianchi
"Vuoi che esco per infilare il preservativo?" Sussurra afferrandomi i capelli e spingendomi verso di lui per baciarmi e spingendo forte.
Urlo dal desiderio sentendomi già vicina all'orgasmo.
"Basta che tu me lo dica. Io esco e lo faccio. Ti giuro che lo faccio" la sua voce è sempre più affannata e continua a spingere dentro di me.
Afferro le sue mani e le intreccio alle mie sollevandomi e inizio a spingere.
"No ,non farlo. Mi fido di te." Sussurro leccandogli le dita una alla volta fissando i suoi occhi nocciola e sono io questa volta a gestire il gioco. Spingo piano e poi sempre più forte fin quando l'orgasmo non arriva impetuoso. L'esplosione di emozioni è così forte che non so se ridere o piangere. Mi piego su di lui baciandolo lentamente.
"Non dimenticarti di me Meredith" dice mentre spinge profondamente un' ultima volta uscendo e arrivando sui suoi addominali duri.
Il mio viso resta fra il suo mento e il collo, respiro il suo profumo.
"Io non dimentico chi mi fa stare bene".
Non ricordo precisamente il momento in cui ci addormentiamo ma subito dopo esserci rivestiti rimango con la testa sul suo petto ascoltando il battito del suo cuore sentendo la sua mano accarezzarmi la schiena.

Mi sveglio di soprassalto rimanendo ferma nel letto per qualche secondo. Le coperte sono tutte stropicciate, la porta è ancora chiusa e fuori è buio. Sarà ancora presto penso richiudendo di nuovo gli occhi. Mi volto verso Jared per guardarlo dormire come tutte le volte che ha trascorso la notte con me. Mi giro piano ma il posto è vuoto. Tendo le orecchie per sentire se arriva qualche rumore dalla cucina. Tutto tace.
Mi siedo sul letto poggiando i piedi a terra e aspetto qualche minuto pensando che sia in bagno. Guardo l' orologio che segna le 7. Aspetto ancora perchè forse quello che sta succedendo, dentro di me l' ho già capito ma non riesco ad accettarlo, allora scelgo di rimanere nell'ignoranza sperando di essermi sbagliata. Aspetto e guardo il letto e di nuovo il cuscino dove Jared ha dormito. Guardo meglio e distinguo un biglietto piegato. Chiudo gli occhi lasciando scendere una lacrima e mi decido a prenderlo. Lo apro lentamente mentre un'altra lacrima cade bagnando il foglio. Riconosco la sua calligrafia con la solita matita utilizzata per i suoi testi che lasciava sparsi per casa. Tiro un sospiro ed è come avere un macigno sul cuore. Aspetto ancora qualche secondo,
asciugo le lacrime, tiro su col naso e inizio a leggere.

Cara Meredith,
Non so da dove iniziare e mi ritrovo ad essere ancora una volta titubante, indeciso. Ma con te è difficile riuscire a capire cosa è giusto fare. Purtroppo questo che farò non sarà quello che vorrei fare ma è inevitabile.
Stanotte mentre ti guardavo dormire ho ricevuto una telefonata dal mio manager. Le voci si sono sparse in fretta e purtroppo giornalisti, fotografi e persone assetate di cattiveria e scoop erano già in viaggio dall' America alla ricerca del tuo piccolo paese, senza contare quelli già residenti in Italia che all' alba saranno già sotto casa tua. L' unico modo per poter sfuggire a tutto questo e a tutto quello che succederebbe inevitabilmente se mi vedessero uscire da casa tua è andare via adesso, prima che tutto il resto del mondo si svegli.
Un amico italiano lontano pochi chilometri da qui verrà a prendermi all' hotel stella e mi riporterà all' aeroporto dove mi aspetta un jet privato per riportarmi a casa e darmi la possibilità di mettere a tacere tutte le voci. Non voglio che il nostro rapporto venga etichettato come "l'ennesima fidanzata di Brief" non voglio farti subire lo stress delle domande invasive e indelicate dei giornalisti e soprattutto devo proteggere Tommi da tutto questo. Per le undici dovrei riuscire ad arrivare nella mia casa a Los Angeles e a riprendere il mio posto congedando la mia controfigura. Ho ancora il tuo profumo addosso e presto tesoro, molto presto sarò da te. Mi fa male non poterti salutare e ancor di più non dare un abbraccio a Tommi ma so che sarai brava a spiegarglielo tu. Difenditi da eventuali giornalisti troppo invasivi altrimenti sii indefferente a tutti; loro non hanno prove, solo qualche soffiata telefonica arrivata ieri sera alle redazioni delle più importanti testate di gossip, scoprirò anche chi è stato a fare questo. Ieri sera al locale ho pagato i ragazzi che avevano scattato foto e video affinchè cancellassero tutto. Lo so, sono quello che sa risolvere le cose solo con i soldi che non basteranno però a colmare la tua mancanza e a far capire al mondo quanto sono cambiato. Per quello ci vorrà tempo, solo allora capiranno e la nostra storia non sarà ridotta a qualche stupida foto di una rissa in un locale che ha come sfondo la gelosia.
Adesso devo proprio scappare.
Grazie per essere stata la mia musa, per aver ispirato i miei testi e per aver ridato un senso a tutto. Pensami sempre, io lo farò.
Tuo Jared

Ps. Il direttore dell' hotel ha ricevuto una mia chiamata stamattina e potrai riposare per le prossime due settimane senza variazione di stipendio. Non arrabbiarti, so che adori lavorare ma è un modo per tenerti lontana dai posti in cui sono stato visto.

Resto con la lettera fra le mani ancora confusa. Mi guardo intorno. È andato via e non so quando tornerà. È andato via e non ho potuto neanche salutarlo.
È andato via.
Porto le mani al viso e per la prima volta dopo qualche anno vengo invasa dalla stessa angoscia e paura di quando mi ero ritrovata sola in casa con un fratello da crescere.
Mi stendo di nuovo nel letto, questa volta al posto di Jared riuscendo a sentire ancora il suo odore e bagnando il cuscino con le mie lacrime.

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