16.Non mentire a te stessa

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Vado in camera e raccolgo tutti i frammenti del bicchiere. Prendo una pillola contro il mal di testa e cerco di tornare in me. Vado in bagno e mi guardo allo specchio. Sono davvero spaventosa: i capelli annodati e spettinati, il trucco sciolto, gli occhi gonfi. Mi infilo nella doccia e apro l' acqua calda sentendomi subito meglio. Metto un leggings comodo e una t-shirt lunga che uso in casa. Inizio a mettere tutto in ordine, cercando di non ricordare che è a pochi passi da me. Penso a cosa sarebbe successo se avesse ceduto. Non avrei ricordato la mia prima volta. Sarebbe stato davvero inbarazzante. 'La cosa maggiormente imbarazzante è che sei ancora vergine a 21 anni' dice la mia vocina interna. Beh non ho avuto così tanto tempo per pensare a queste cose negli ultimi anni. Mi ritrovo comunque a chiedermi perchè non abbia ceduto subito. Uno come lui,che non pensa alle conseguenze, impulsivo, senza fregarsene di quello che poi sarà, perchè non ha ceduto? Riesco a darmi solo una risposta: non era abbastanza coinvolto, non ne valevala pena.
Mi guardo allo specchio e quello che riesco a vedere è una ragazza comune, senza nulla di particolare
"Ha degli standard maggiori Mare" mi dico tristemente. Ho visto le foto delle sue ex, e non sono neanche lontanamente vicina a competere con nessuna di loro. Inspiro e mi faccio coraggio cercando di mantenere alta la mia autostima.
Vado in salotto e butto subito giù i piedi di Jared dal tavolino.
"Stai molto meglio adesso. Prima somigliavi un po' ad una strega" da una gomitata a Tommi che scoppia a ridere. Non riesco a capire come siano diventati così complici in poche ore.
"Tutto ok ?" Chiede subito dopo, sto per risponderlo ma il mio cellulare squilla. Leggo il nome di Jon.
Faccio scorrere il dito sul telefono
"Jon! Ciao" mi guadagno uno sguardo storto di Tommi e uno... un altro da Jared.
Tranquillizzo Jon preoccupato per non avermi vista all' hotel, dicendogli che mi sento molto meglio.
Mi torna alla mente il momento in cui ballavo da sola in pista guardandolo, mi blocco quando continuo a ricordare e vedo Jared che mi chiede di andare via con lui. Vicino alle mie labbra.
"Mare ci sei?"
"Si....ehm, scusami dicevi?"
"Che ne dici se stasera ci vediamo io e te?" Sto per dirgli di no,come spesso succede. Mi volto e vedo Jared che continua a guardarmi. Cambio tono di voce
"Mi dispiace Jon ma non c' è nessuno che stia con Tommi. Ci tenevo davvero tanto a
trascorrere una serata sola con te" sono di spalle e sto sorridendo. So che mi ha sentita. Ma non so perchè sto facendo tutto questo. Sono diventata una bambina dispettosa.
"Posso rimanere io con lui"
Mi volto e lo vedo vicinissimo a me
"Justin sei tu ? Perfetto! Abbiamo trovato il babysitter!"
Lo guardo di traverso, poggio la mano sul cellulare per non farmi sentire
"Tu non rimarrai solo con mio fratello, Jared!"
"Ci tieni tanto a vederlo. Stai tranquilla, ceneremo, guarderemo cartoni, cose così. Sono molto bravo con i bambini"
"Certo. Tutte le tue fans sono al di sotto dei 15 anni" dico a voce bassissima. Diventa subito serio e stringe la mascella
"Non ci provare Mare. Tocca quello che ti pare, parla male anche di me ma non toccare loro. Sono le mie fans. Non hanno niente in meno rispetto a quelle degli altri. Forse qualcosa in più"
Lo guardo con il telefono ancora tra le mani. Parla come se stesse sputando veleno, mi guarda come se lo avessi offeso nel profondo. È la prima volta che sembra prendersela davvero. Guardo i suoi occhi e mi torna alla mente un flash: sempre vicinissima a lui, questa volta seduta sul mio letto mentre mi sussurra qualcosa all' orecchio.
"Quando ti arrabbi i tuoi occhi sono dello stesso colore di quando sei..."
"Di quando sono...?" Fa un passo verso di me. sento la voce lontanissima di Jon dal telefono e lo riporto all' orecchio allontanandomi.
"Jon, perfetto. Possiamo vederci stasera"
"Grande! Passo da te alle otto"
Lo saluto e poso il telefono. Un forte batticuore mi assale ripensando a quella scena. Cosa mi ha sussurrato? Provo a concentrarmi, a ricordare. Niente.
Vado verso il salone e lo sento parlare al telefono. È di spalle e guarda fuori dalla finestra.
"No. Non ho ancora intezione di tornare." Una pausa e poi continua
"Certo. Ho in mente qualcosa. C'è una frase che mi gira per la testa e vorrei intitolarla così"
Pausa
"Devi rimanere zitto Marc. Qui ci sto bene. Paga la controfigura e fallo uscire ogni tanto. È un bene se si dimenticano di me cazzo!"
È nervoso, stringe il pugno e si volta per vedere se qualcuno lo ha sentito. Rimango li a guardarlo,senza nascondermi. Guarda fisso nei miei occhi, respira lentamente e riattacca.
"Cosa mi hai detto all'orecchio mentre ero seduta sul mio letto?"
Sorride e viene verso di me a testa bassa.
Guardo il suo smartphone e lo indico
"Perchè non lo vendiamo? potrei finire di pagare le rate del divano. Odio la tua infinita ricchezza" sorride di nuovo
"Puoi odiarmi quanto vuoi Mare, puoi anche cacciarmi, so comunque che inizi a volermi bene. Vuoi sapere cosa ti ho detto ? Ti ho concesso tre secondi e poi saresti stata mia. Unicamente, esclusivamente, MIA." Dentro di me sorrido, mentre lui continua a raccontarmi come è finita, sono praticamente svenuta dal sonno sul letto. Cerco di non dar retta alla voce dentro di me che sta rimproverando il mio tempismo imperfetto.
"Ho finto di svenire per non darti un rifiuto" "Mi imploravi, due secondi prima di svenire"
"Sarebbe stato solo per questo ? Perchè imploravo?" Provo a indagare,
"Non farmi dire cose che già sai, Mare" se la ride allontanandosi da me
"Volevi dare ascolto alle mie preghiere? Soddisfare la mia richiesta?" Mi arrabbio e lo provoco. Voglio che mi dica che sarebbe stata solo una cortesia. Voglio che lo ammetta, che mi dia le risposte che mi aspetto.
Si volta e poi si affaccia nel corridoio, penso per accertarsi che non ci sia Tommi. Torna a guardarmi e diventa serio
"Te lo dico senza filtri, e ricordatelo perchè non te lo ripeterò altre volte. Ti avrei scopata anche il primo giorno che ti ho vista in quella camera. Ti avrei spogliata anche mentre ballavi con me in quel locale o ieri sera in discoteca mentre ti toccavi guardandomi. togliti dalla testa che lo avrei fatto perchè mi pregavi, non concedo favori, non sono Dio. Faccio quello che mi piace e mi prendo CHI mi piace, tendendo spesso alla possessività. E tu, mi piaci"
Rimango senza parole, a bocca asciutta, senza sapere cosa dire, mentre lui continua a guardarmi senza minimamente sentirsi in difficoltà. Cosa dico adesso? Scelgo il silenzio, preceduto solo da un gran sorriso.
"Adesso cancella tutto quello che ho detto. Mangiamo? Ho fame" riesce a pensare al cibo dopo quello che mi ha detto ? Io ho lo stomaco sottosopra. Sorrido ancora e mi sposto in cucina. Apro il frigo e guardo cosa c'è dentro.
"Ti preparo un' insalata?"
"Sei davvero di buon umore! Mi prepari da mangiare senza fare storie. Canbi idea in fretta"
Caccio l' insalata dal frigo e la poso nel lavandino per lavarla
"stasera mi farai da babysitter! Non posso cacciarti"
Mi volto a guardarlo. ha abbassato la testa squotendola e non riesco a vedere i suoi occhi. Apro l' acqua iniziando a togliere le foglie più verdi. Sento improvvisamente un calore dietro la mia schiena che mi riporta alla testa qualche scena della sera precedente. Vedo le sue mani poggiarsi sul lavandino. Sento le sue labbra vicino al mio orecchio e prego affinchè Tommi non esca dalla stanza.
"Sai una cosa Mare? Io ho maggiore autostima rispetto a te" continuo a sciacquare l' insalata facendo finta di nulla. Dentro di me sono un fuoco
"Quindi non te lo chiederò, perchè sono sicuro che sei felice che sono qui non solo perchè ti farò da baby-sitter"
Prende la mia mano nella sua bagnandole sotto l' acqua. La porta alle mie labbra. Le pizzica e le bagna con il pollice e l' indice, accarezza il contorno della bocca lentamente, me le schiude. Lo sento forte e duro dietro di me. Inarco la schiena,chiudo gli occhi e lascio che il suo pollice tocchi la mia lingua. È più forte di me, mi lascio trasportare ogni volta che mi è vicino. I nostri respiri si fanno più profondi e più veloci. Continua. Non fermarti
"Lo vedi perchè sei felice che sono qui Mare?" Sono in una confusione totale con il suo dito fra le mie labbra, il suo petto duro dietro la mia schiena, le sue braccia che mi avvolgono da dietro, i suoi sussurri dritti all' orecchio, le sue labbra morbide sul mio collo. Mi basterebbe voltarmi... una goccia d' acqua scende dal suo dito lungo il collo e giù tra i miei seni
"Lo senti Mare? Ecco perchè sei contenta che io sia qui. È il tuo corpo a parlare." Improvvisamente sento un gran freddo. Si è allontanato da me staccando le sue dita dalle mie labbra.
" Divertiti stasera" .Mi volto e non lo vedo più. Mi lascia sola, con il respiro affannoso e il cuore ancora in tumulto. Chiudo gli occhi unendo le labbra sentendo il suo sapore sulla lingua. Sconfitta al mio stesso gioco in pochi secondi. Sono spaventata io stessa dalla mia vulnerabilità quando mi è vicino. Non mi succede con tutti. Non mi sciolgo così facilmente con chiunque. Basta mantenere le distanze mi ripeto. Termino di sciacquare l' insalata piccata. La condisco e gliela rimango sul tavolo, vado in camera di Tommi e mi chiudo dentro con lui per le successive due ore.

#buonasera a tuttii!!! Che settimana impegnativa! Nonostante tutto qualcosa sono riuscita a buttar giù.
ConcedIAMOCI qualche ora di spensieratezza#

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