Il bar di Nando è uno dei locali più esclusivi del paese. Frequentato da ragazzi, caratterizzato da intrattenimenti serali fissi tutta la settimana. Anche se nel locale non c'è nessuno c'è sempre della musica pronta a farti ballare o la colonna sonora per farti cantare. Nando è un ragazzo di 30 anni dichiaratamente gay che ha riscattato questo locale,precedentemente circolo ricreativo per anziani. Di giorno è un vero e proprio bar per clienti che sostano brevemente per una veloce colazione mentre di sera, le porte di una sala si aprono per ospitare i ragazzi facendoli cenare e divertire cercando di smaltire lo stress della giornata. Insomma un locale che approccia le diverse esigenze del paese, non si puo vivere di soli ragazzi,sono troppo pochi, e neanche di soli caffè al mattino, sono troppo economici.
Entriamo e veniamo invasi dall'atmosfera: luci soffuse, musica di sottofondo, odore di caffè e cucina; ci sono dei divanetti liberi all'ingresso ma mi avvio verso la sala interna dove l'atmosfera è più intima e le persone sono troppo impegnate a mangiare che a guardarsi intorno, ma tanto ci pensa Nando ad attirare tutta l'attenzione su noi .
"Guarda chi si vede! Ragazza.." dice guardando i miei shorts di jeans e la mia maglietta monospalla che lascia intravedere la spallina del reggiseno di pizzo.
"Se non fossi gay ti sbatterei su questo tavolo. Adesso!"
Guardo Jared che guarda me e sembra osservarmi davvero per la prima volta. Occhi di fuoco, stringe i pugni, e poi abbassa subito lo sguardo.
"Smettila Nando. Guarda chi ti ho portato" dico riferendomi a Serena, ma i suoi gusti sessuali lo spingono ad interessarsi ad altro.
"Vedo... sei un peccato capitale tu.." sorride e continua a guardare con interesse Jared, totalmente a disagio ma indossa subito la sua maschera.
"Con me non c'è neanche il problema di essere donna" dice facendogli l'occhiolino.
"Si!" lo prende per mano "ho una stanza di la..."
O mio Dio.
"Ehi Nando! Lascialo stare. È un mio cugino inglese. Non traumatizzarlo subito"
Jared si volta a guardarmi. Non sa del piano. Non posso certamente dire chi sia davvero!
"Inglese? Mmm... mai provato"
"Comunque mi riferivo a Serena"
Nando finalmente sembra disinteressarsi di Jared, solo per un secondo,sia chiaro.
"Cavolo tesoro! Ti ha investito un pulman?" Le da un bacio sulla fronte e ci fa finalmente accomodare in sala sotto lo sguardo attento di tutti i ragazzi che vedono un loro ipotetico nemico, e di tutte le ragazze che iniziano a sbavare. Oh cavolo. Figurarsi quando vedranno i suoi occhi.
Ci sediamo e Nando ci porta i menù.
"Ti porto della vodka" dice guardando Sere. "Tanto hai già i postumi con questo colorito!"
"Grazie Nando, sei sempre molto delicato."
"Onesto!" dice facendole l'occhiolino e congedandosi
"Allora... finalmente soli" aussurra Sere e guarda prima me e poi Jared, rimanendo a fissarlo.
"Forza. Voglio sapere tutto, dall' inizio. E non trascurate niente!"
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"Bene! Adesso siamo in tre a saperlo."
mezz' ora e due panini e una vodka dopo Serena è al corrente di tutto. Ho sorvolato l' accaduto della festa, quando mi sono sciolta sentendo la sua mano nella mia e anche quello dell' ipod. Non aveva tanto senso raccontarglielo.
"Quindi tu avresti accettato solo per far in modo che io resuscitassi avendo qualcosa di interessante a cui pensare?"
"Si!"
"Ma io non lo sapevo" dice Jared "Immaginavo che dovessi per forza avere un tuo tornaconto. Sei perfida" mi dice fintamente offeso.
"Beh è il minimo. E comunque per il resto di questi mesi non avrò nessun tornaconto. Sei mio cugino! E inventati un nome! E tu!" Dico voltandomi verso Serena
"Non provare a deprimerti di nuovo altrimenti sarà stato tutto inutile,e mi aspetto molti favori in cambio.."
"Certo. Ma lui dovrà tagliarsi un po i capelli, farli un tantino più scuri. Magari imbruttirsi un po'.."
"Non se ne parla. Rimango così come sono. Non mi scoprirà nessuno. Ho chiamato Marc poco fa. Il mio sosia, si sta facendo vedere in giro di tanto in tanto. Si fas scattare qualche foto di spalle così saranno tutti convinti che sono lì."
" Perfetto! Ehm... questo sosia, insomma. Potrei conoscerlo?"
Squoto la testa e sorrido, do un sorso alla vodka a menta di Sere.
"Non ti basto io?"
Sento un leggero fastidio all'altezza dello stomaco. È la vodka. Cos' altro sennò?
"E sono curiosa di sapere... in quali posti eaclusivi andrai per farlo 'guarire'?"
Poggio piano il bicchiere sul tavolo,nello stesso momento Jared lo afferra. Rimango ferma a guardarlo bere dal bicchiere, nello stesso punto in cui ho poggiato le mie labbra. Mi schiarisco la voce.
"Sere. I luoghi più strani ed esclusivi, le cose più costose, le macchine più potenti, i locali più frequentati, li ha già assaggiati tutti. Sono il suo habitat! È la nostra vita ad essere anormale per lui. È questo che gli farò conoscere! Tutto qui."
" E devo ammettere che dopo l'auto sono spaventato per la mediocrità di tutto il resto"
"Dove lascerai Tommi nel frattempo?"
Cazzo! Spalanco gli occhi guardandola. Non mi aspettavo questa domanda, mi ha presa alla sprovvista.
Lei si accorge di aver detto qualcosa che non va e lui è troppo curioso per non pormi l'ovvia domanda.
"Chi è Tommi?"
"Il suo cane!"
"Smettila!" Abbasso lo sguardo e mi decido a raccontargli un pezzo della mia vita privata. La parte più importante.
"Tommi è mio fratello"
"E allora? " dice allargando le braccia. Continuo a stare in silenzio. Mi guardo le ginocchia. Vedo spuntare i suoi occhi. La sua testa china sul tavolo
"Cosa c'è di male in un fratello? Io ne ho due da parte di padre."
"I tuoi genitori?"
"I miei genitori sono separati. Io amo mia madre. Le devo la mia vita. Anche se.. ultimamente non gliel' ho dimostrato abbastanza"
"Beh i miei genitori sono morti invece" dico in un sussurro di onestà. Lui si tira indietro, si toglie il cappello e alza gli occhi per guardarmi. Stacco gli occhi dalle mie mani incrociate sulle gambe. lo guardo. Occhi caramello mi rapiscono e sembrano mostrare dispiacere. Ecco un'altra prima volta delle emozioni di JB. Riesco a riconoscerle dai suoi occhi.
"Non parlarmi di dispiacere, non pensare neanche di dire 'deve essere stata dura!'"
"Non lo sa nessuno quanto è stata dura. Lo sa solo il tuo cuore." Dice Sere
"Lui... vive con te? Siete soli?" Mi chiede Jared
"Certo. Mi sono assunta tutte le responsabilità ed è sotto la mia tutela. Ha sei anni. Questo è tutto quello che c'è da sapere."
"Bene!" Dice Sere alzandosi
"Pago io il conto. Ve lo devo! Altrimenti sarei stata lì dentro chissà per quanto ancora"
Si allontana e rimaniamo soli. Parlare della mia vita privata mi rende sempre nervosa. E non mi aspettavo di dovergli dire tanto già ora. Le parole di Jared mi fanno sobbalzare
"Sei una vera donna Mare. Anche questa sarà una novità per me"
Rimango spiazzata. non mi aspettavo di certo una frase del genere. Nessuna pietà, nessun dispiacere. Rispetto e ammirazione. Ecco cosa ho visto. E ne sono contenta.
Alzo gli occhi e il mio sguardo cade sulle sue labbra piene. Guardo subito altrove,prima che cattivi pensieri mi salgano alla testa.#Ragazzi.. sono influenzata. Spero che la storia non ne risenta...un forte abbraccio
Concedetevi qualche ora di spensieratezza... #
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FABLE
FanfictionEro felice prima di incontrarti. Insomma di quelle felicità minime: lo stipendio alla fine del mese, l' uscita con gli amici, il sorriso del mio fratellino. Era quella tutta la mia felicità. Poi sei arrivato tu, con il tuo successo, i tuoi soldi, la...