capitolo 2

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Il punto di raccolta, nonché il centro di questa Terra, è colma da un gran numero di persone.

‹‹A quanto pare deve essere importante la sua visita, se l'intera popolazione si è riunita qui.›› -mi dice Albert.

Ci sono bambini, teste e nuche a perdita d'occhio.
Molti di loro arrivano da piccole popolazioni lungo la costa, per questo sono scettica riguardo la loro presenza.
La questione deve essere importante.

‹‹Riesci a sentire qualcosa? ›› -gli chiedo.

Scuote la testa.

‹‹La voce arriva ovattata. Ma... credo che stia parlando di una selezione. ››

‹‹Di quale selezione parli?›› domando.

‹‹Dei guardiani. ›› -risponde secco.

Sposto lo sguardo su di lui e lo vedo contrarre la mascella, come fa ogni volta che la conversazione riguarda suo padre.
Essere guardiani è un ruolo che in tanti aspirano.
Diventare guardiani e avere qualsiasi vantaggio, disponibilità, rispetto e contatto nel complesso regale.
Un ruolo che mi intriga, ma difficile da raggiungere.

‹‹Credevo che mancasse ancora qualche anno.›› -mormoro.

‹‹A quanto pare, dopo la morte dei due guardiani si è sollevata qualche polemica, o qualche tipo di movimento contrario.››

‹‹Perciò hanno bisogno dei nuovi sostituti.›› -dico.

‹‹Così pare.››

Essere guardiani può essere anche un ottimo incarico, ma non lo è se bisogna allontanarsi dalla propria famiglia per i propri scopi.
Albert ha sempre cercato di convincere suo padre a ritornare a casa, a prendersi cura di lui e di sua madre.
Di degnare, quantomeno, la sua presenza nella famiglia.
Ma benché si presentasse una volta al mese, questo non bastava per risollevare l'animo.
Con gli anni diventava sempre più categorico e forzato.
Riteneva il suo compito da guardiano essenziale.
Alla sua morte, Albert si è ritrovato a diventare uomo.

‹‹Tutto bene?›› -noto un certo disinteresse nella sua espressione.

‹‹Si.››-risponde senza convinzione.

La folla diminuisce e si disperde, aprendomi la visuale su zia Lexa che pare in cerca di qualcuno.
La raggiungiamo e ci sorride contenta.

‹‹Ciao, Albert.›› -Lo saluta cordialmente.

‹‹Ti vedo raggiante, Lexa.›› -fa notare Albert.

‹‹Beh, non è una cosa di tutti giorni poter ammirare qualcuno di così bello. Senza offesa per te.››

‹‹Zia!›› -strillo e mi copro le orecchie imbarazzata..

‹‹Cosa c'è? Sono una donna libera e mi è permesso poter fantasticare. ››

Chiudo gli occh per alcun secondi e racquisto equilibrio.

‹‹Ti prego, cambiamo discorso. ›› -imploro.

I due sghignazzano divertiti e si prendono gioco di me. Come sempre.

‹‹Non vi ho visti durante il discorso.››

‹‹Siamo arrivati in ritardo e ci siamo persi buona parte del dialogo. ›› -spiega Albert.

‹‹Capisco. Comunque ci ha informato che da domani si apriranno le iscrizioni e la prima prova avverrà fra una settimana o giù di lì.››

‹‹Quindi è vero che stanno cercando i nuovi guardiani.›› -Esclamo.

‹‹A quanto pare dopo la morta di tuo padre e del suo compagno, si è creata una specie di rivolta all'interno del concilio. Si pensa che l'attesa di dieci anni sia troppo lunga, considerando che i guardiani svolgono mansioni ben oltre le loro competenze e che comporta dei rischi maggiori.›› dice spostando lo sguardo da me ad Albert.

Nashell: La Guardiana (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora