capitolo 4

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Tutti in qualche modo ci sentiamo incompleti.
A tutti manca qualcosa.
Alcuni si autoconvincono che va bene così.
Altri ammettono a sé stessi che sono incompleti ma comunque passivi nel cambiare le cose.
Poi ci sono io, che ho appena realizzato una parte di me stessa.
Ho bisogno di risentirmi viva.
Ho bisogno di toccare la pantera.
Apro gli occhi di scatto con un groppo amaro che mi stringe la gola.

‹‹Mi senti?›› -sento dire.

‹‹Lissa, sono io.››

Vedo tutto sfocato e traballante.
Le voci, i rumori e i suoni mi arrivano ovattati.

‹‹La pantera.›› -borbotto.

‹‹Dov è la pantera?.›› -ripeto con voce rotta dal panico.

‹‹È andata via.›› -mormora Albert.

Lo vedo avvicinarsi a me.
Lo spingo via, ma lui non demorde.

‹‹È colpa tua!›› -strillo.

‹‹Di cosa stai parlando?››

‹‹È solo colpa tua!›› -ripeto.

Mi alzo e rimango dritta anche se in equilibrio precario.
Guardo il palmo della mia mano e mi sembra di risentire quel calore.
Bruciava sul manto lucido, eppure non ustionava.
Era semplicemente una sensazione paradisiaca, come se finalmente avessi trovato il pezzo mancante.

‹‹È solo lo shock, fra poco passerà. Ma adesso devi guardarmi e respirare con calma.››

Ubbidisco al suo comando.
In pochi istanti i battiti del cuore rallentano, la vista riprende ad essere nitida e le orecchie si stappano.

‹‹I-io..››

‹‹Va tutto bene, ci sono io con te.›› -sussurra.

Mi circonda con le braccia e schiaccia la mia testa contro il suo torace.
La particolarità degli abbracci, è che puoi sentire il battito del cuore, non solo il tuo ma di chi te lo sta offrendo, e per un momento sembra tutto calmo e ti senti come se niente e nessuno può farti male.

‹‹Sei rimasta incosciente per un paio d'ore.››

‹‹Davvero?››

‹‹Te la senti di continuare? Non credo che siamo più sicuri qui.››

Annuisco.
Sbircio per ultima volta tra gli alberi.

‹‹Liz.›› -Mi chiama Albert.

‹‹Arrivo subito.››

Metto in spalla lo zaino e lo raggiungo.

‹‹Prima hai detto che è colpa mia, a cosa ti riferivi?›› -mi domanda dopo un'ora di silenzio.

‹‹Nulla.›› -mento. ‹‹Hai detto anche tu che ero ancora sotto shock.›› -Continuo.

‹‹Sicura di sentirti bene?›› -domanda preoccupato.

‹‹Alb, sono solo svenuta.››

‹‹Lo so, ma volevo solo assicurarmi che tu stessi bene.››

‹‹Sto bene.›› -dico.

Mi guarda con la coda dell'occhio.

‹‹Alb, continuerai a chiedermelo finchè non arriviamo a casa?›› -strillo.

‹‹Liz, siamo stati circondati da una pantera la quale aveva tutte le intenzione di mangiarci. Stavo per colpirla quando tu mi hai fermato.››

‹‹E allora?›› -Chiedo illusiva.

‹‹Ti sei percaso dimenticata che la stavi toccando? Eri praticamente in trans, finchè non è andata via.››

Nashell: La Guardiana (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora