capitolo 7

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La pantera è una cacciatrice da inseguimento, poiché essa segue le orme delle sue prede aggirandosi furtiva e appostandosi dove ritiene che possano esserci maggiori possibilità di aggredire con successo le sue prede. Questa è la strategia della pantera, la contemplazione della tattica migliore e più vantaggiosa alla sua sopravvvenza.
È la guardiana del buio e del mistero.
Il suo manto è lucido e nero simbolo della notte, in cui i segreti vengono conservati ermeticamente chiusi lontani dalla luce del sole.
Non mi punta, non ringhia, si fida del mio tocco.
Come io mi fido di lei.
Siamo un tutt'uno, ed è magico.
Siamo una accanto all'altra e non abbiamo paura.
Questo calore che proviene dalla parte più profonda di me, mi sostiene e mi da il coraggio e la comprensione di cui ho bisogno.
Il mio corpo è concentrato sui pensieri vorticosi ai quali non riesco a dare un senso.
La paura comincia a montare improvvisamente. Il cuore martella nel petto. I denti battono. Gl'occhi sbarrati e il fiato corto.
Ho visto qualcosa. Forse un'ombra.
Anche la pantera sembra puntare in un punto ben definito nella scura foresta.

‹‹C'è qualcuno?›› -Domando intimorita.

Il rumore di foglie secche mi fa indietreggiare con il cuore in gola.
Il terrore mi avviluppa come fili dell'alta tensione. E mi stritola, impedendomi di respirare. Verso di noi avanza una lenta figura scheletrica.

I capelli scuri un po' lunghi e ondulati, divisi nel mezzo, scendono intorno al volto magro, il naso è stretto e allungato, gli occhi bruni, scavati, dallo sguardo profondo, mite.
Con le sue dita sottile stringe con forza un coltello.
La paura cerca di divorarmi.

‹‹Usa il tuo potere.›› -mormora con voce stridula.

La pantera punta il suo nemico.
Ringhia.

‹‹Usa il calore. Salva la pantera.›› -dice l'uomo.

Senza paura avanza verso la feroce bestia.
Di cosa sta parlando?

‹‹Usa il tuo potere!›› -urla mostrando denti appuntiti e rovinati.

Alza in alto il braccio con il coltello sempre ben stretto nella sua mano.
All'inizio il sollievo è grande, ma è subito sostituito dalla paura di quello che è successo.
La lama ha perforato il mio fianco.

*

‹‹Lissa!››

L'urlo mi riscuote dalla mia fantasticheria da esplosione, così mi guardo intorno.
La mia stanza sta andando a fuoco.
Il pavimento, la tenda alla mia sinistra, l'anta dell armardio di fronte a me.

‹‹Chiudi gli occhi e respira.›› -dice la zia con tutta la calma e la comprensione possibile.

Il panico mi assale.

‹‹Cosa sta succedendo?›› -dico con voce tremante.

‹‹La paura è un emozione primaria di difesa, è provocata da una situazione di pericolo che può essere reale o evocata dalla fantasia. Non c'è nessuno che ti minaccia, nessuno che ti vuole far male. Ci sono solo io. Sono bloccata qui fuori e non posso aiutarti.›› -parla con estrema delicatezza, come se davvero non ci fosse nessun incendio.

‹‹Guardami e respira lentamente.››

Obbedisco.

‹‹Bene, continua così. ››

Il fuoco si estingue.
La zia si fa spazio e mi raggiunge rapidamente.

‹‹Che cosa è successo?›› -Chiedo confusa.

‹‹Prima di portarti con me, devo raccontarti una cosa estremamente importante. Una cosa che ti riguarda.››

Mi porta un bicchiere colmo d'acqua e mi fa accomodare sul divano nel salone.

Nashell: La Guardiana (#1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora